LA VERITA’ CI RENDE LIBERI? ASSOLUTAMENTE NO!

LA VERITÀ CI RENDE LIBERI? ASSOLUTAMENTE NO!

LA VERITÀ CONVIVE CON LA FALSITÀ.

La verità ci rende liberi? Assolutamente no!
La verità ci rende liberi? Perché non lo chiediamo a Giordano Bruno o a Galileo Galilei o anche a Joseph Goebbels?
Questa frase di Gesù Cristo, riportata dal Vangelo di Giovanni, si contraddice da sola pensando a Cristo sulla croce.
La verità non può renderci liberi perché non esiste la verità assoluta o dogma. Anzi c’è il rischio che la presunta verità ci renda vittime o carnefici in quanto genera fanatismo! La storia ci insegna che tutte le ideologie crollano inesorabilmente a distanza di tempo e si afferma quella opposta, come è accaduto tra il comunismo e il capitalismo! Anche il globalismo è fallito generando il sovranismo.
Non è la verità che può renderci liberi, e forse neanche la conoscenza o consapevolezza! La verità è contaminata dalla falsità e anche la conoscenza è contaminata dall’ignoranza.
Ogni parola può esistere solamente se c’è anche il suo contrario. Esiste forse la luce senza il buio, il caldo senza il freddo, l’inspirazione senza l’espirazione, la sistole senza la diastole, l’afelio senza il perielio, l’intelligenza senza l’ottusità, l’abilità senza la disabilità, l’attenzione senza la distrazione, la felicità senza l’infelicità, il bene senza il male, la pace senza la guerra?
A proposito della felicità essa si assapora e si desidera proprio grazie all’infelicità. E così vale per tutti gli opposti.
Creando un nuovo termine si genera automaticamente anche il suo contrario.

LA VERITÀ CONVIVE CON LA FALSITÀ

La verità dunque convive con la falsità! Ricordiamoci dei vax e dei no vax. In un primo tempo sono prevalsi i vax, e guai a chi non si vaccinava; ma a distanza di due-tre anni la verità è venuta a galla, anche se i fanatici che perseguitavano i no vax non lo ammetteranno mai.
Secondo me, ogni parola per esistere deve potersi trasformare nel suo opposto, proprio come fa il giorno che si trasforma nella notte e viceversa.
Il contrasto tra due o più persone è causato proprio dalla coesistenza di verità e falsità.
Ogni persona, infine, è a un diverso stadio di consapevolezza, e come la storia ampiamente dimostra, chi è troppo avanti nella conoscenza e nella verità, non viene compreso dai suoi contemporanei e rischia il linciaggio morale e materiale.

 

 

Come realizzare obiettivi, desideri e sogni

COME REALIZZARE OBIETTIVI, DESIDERI E SOGNI  LE RIPETIZIONI SONO LA CHIAVE DI QUALSIASI REALIZZAZIONE Come realizzare obiettivi, desideri e sogni. Per realizzare desideri, obiettivi e sogni, è necessario provare gratitudine ed emozionarsi al massimo, non una volta, tantissime volte. Ciò comporta ripetere le stesse cose tantissime volte e cioè addestrarsi e/o allenarsi. Attraverso le ripetizioni … Leggi tutto

IL MISTERO DELLE SENSAZIONI DI DOLORE CAUSATE DAI DISPIACERI

IL MISTERO DELLE SENSAZIONI DI DOLORE CAUSATE DAI DISPIACERI

 

1) IL MECCANISMO DELLE EMOZIONI E SENSAZIONI

2) COME AVVIENE LA COMUNICAZIONE TRA LA MENTE E IL CORPO

3) I PREGI SCONOSCIUTI DEL QUI E ORA

4) LA SOMATIZZAZIONE DEI DISPIACERI

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri.

Per capire come fanno i dispiaceri a trasformarsi in dolore fisico, occorre introdurre il meccanismo delle emozioni e sensazioni (a).

1) IL MECCANISMO DELLE EMOZIONI E SENSAZIONI

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri: il cuore soffre!Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri

La mente conscia e quella inconscia non sono in grado di comunicare tra di loro direttamente, per lo meno durante la prima metà della nostra vita, perché hanno linguaggi diversi. Infatti, la prima si esprime attraverso i pensieri e la seconda tramite le sensazioni del corpo. Ed è un fatto a dir poco incredibile perché la mente conscia o coscienza, cioè il cervello cognitivo, corrisponde all’emisfero sinistro del cervello, mentre la mente inconscia o inconscio, cioè il cervello emotivo, corrisponde all’emisfero destro.

I due emisferi del cervello, pur così vicini, sono così diversi! Sono diversi perché hanno compiti opposti e complementari. Infatti, durante l’infanzia si verifica il processo di lateralizzazione, ossia la specializzazione funzionale dei due emisferi. Questo processo è dovuto all’educazione, cioè alla costante presenza e guida dei bambini da parte dei genitori, della scuola e non solo. I bambini sono molto spontanei, ingenui, creduloni e capricciosi, assimilano tutto facilmente: in essi predomina nettamente il subconscio.

L’inconscio è inconsapevole e irrazionale, ignora i principi morali e civili e privilegia il piacere immediato. É anche assai permaloso, non accetta i rifiuti e le imposizioni e si lascia conquistare soltanto dalla gentilezza e dall’amore. In effetti, l’inconscio o subconscio è il derivato del nostro cervello primordiale e gestisce quasi tutto il corpo: non a caso è dotato dell’istinto di sopravvivenza che è complementare all’istinto di morte (distruttività e aggressività). Infatti in natura non esiste polo o parola senza il suo opposto e complementare.

Invece, la coscienza è razionale e consapevole delle conseguenze delle nostre azioni ed è vocata per la riflessione e il senso del dovere morale e civile.

Le due menti, quindi, avendo linguaggi e compiti diversi, anzi opposti, desiderano cose diverse e perciò sono quasi sempre in contrasto.

Ecco perché siamo assaliti dai dubbi e tante volte non sappiamo neanche noi stessi cosa vogliamo. E ci capita spesso di essere in disaccordo con i nostri interlocutori! La lotta tra genitori e figli adolescenti, per esempio, è dovuta al fatto che il subconscio dei ragazzi spesso li illude di potersi affermare anche senza impegno, sacrifici e l’esperienza necessaria. Ciò mette a dura prova la pazienza e la coscienza preoccupata e vigile dei genitori.

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Come avere una mente lucida

COME AVERE UNA MENTE LUCIDA 

I pensieri sono come le nuvole in cielo.

Troppe nuvole oscurano il cielo e troppi pensieri oscurano la mente.

I pensieri si possono paragonare alle nuvole in cielo. Infatti le nuvole oscurano il cielo, mentre i pensieri oscurano la mente, cioè causano confusione.
Per avere un cielo limpido non ci devono essere nuvole; e per avere una mente lucida occorre sgombrarla dai pensieri. E cioè occorre fare in modo che la mente smetta di produrre pensieri.
È la mente conscia o coscienza che produce i pensieri e lo fa quando stiamo senza fare niente. Ma quando siamo occupati a fare qualcosa, la mente conscia o consapevole non può produrre pensieri perché è occupata – concentrata – assieme alla mente inconscia in ciò che stiamo facendo.
La mente conscia può fare una cosa sola alla volta. Se produce i pensieri non può fare altro. Se fa qualcosa di diverso, per esempio è concentrata, non può produrre pensieri. Il multitasking non è il suo forte, anzi la manda in confusione: infatti, è una prerogativa esclusiva del subconscio. Anche la fretta la mette in tilt.
Per avere una mente conscia lucida e serena, come pure recuperare la lucidità mentale, occorre smettere di oziare, e quindi di pensare, facendo qualche attività che richieda un minimo di attenzione. Per esempio la meditazione: concentrandosi sul respiro lento e profondo si ottiene la calma che è la base della lucidità mentale e della serenità, cioè chiarezza interiore. Dunque non resta che allenarsi!
Cosa succede quando le due menti sono impegnate insieme a fare qualcosa? Succede che la mente conscia e quella inconscia sono entrambe concentrate, vale a dire che i due emisferi cerebrali sono in simbiosi e si verificano le intuizioni.
Da ciò ho dedotto che soltanto l’emisfero sinistro, cioè la coscienza, produce i pensieri, mentre l’emisfero destro, cioè l’inconscio o subconscio, non produce pensieri. Non a caso la funzione del linguaggio dei destrimani viene attribuita  all’emisfero sinistro.
Il subconscio non può produrre pensieri perché non li comprende, ma attraverso il Sistema Nervoso Autonomo attiva gli ormoni specifici che arrivano al cuore tramite il circolo sanguigno e generano le emozioni.

 

La teoria dei tre cervelli ha fatto il suo tempo

LA TEORIA DEI TRE CERVELLI  DI MAC LEAN HA FATTO IL SUO TEMPO

LA COSCIENZA È UN ACCUMULO COERENTE E SEMPRE PIÙ SOFISTICATO DI CIRCUITI NEUROLOGICI

 Penso che la suggestiva teoria dei tre cervelli di Mac Lean (1984) abbia ormai fatto il suo tempo.

Fino a prova contraria nella nostra scatola cranica c’è un solo cervello diviso in due emisferi opposti e complementari. L’emisfero sinistro corrisponde alla mente conscia o Coscienza e quello destro alla mente inconscia o Inconscio (o Subconscio), in quasi perenne contrasto tra loro, pur essendo complementari.

I due emisferi sono l’espressione di istanze opposte e complementari che devono integrarsi per funzionare alla perfezione.

Gli stessi pensieri provenienti dalla mente consapevole sono spesso in contrasto fra loro e causano dubbi, incertezze ed il chiacchiericcio della nostra mente.

Tutti i problemi partono proprio dai pensieri che si trasformano in emozioni nel cuore e poi in sensazioni che mettono in azione la parte o le parti del corpo dove erano diretti i pensieri stessi.

Senza sensazione non c’è azione e neanche risultato e il corpo obbedisce all’istinto di conservazione. (P. Foglia -Vuoi la felicità? Eccola – Aurea nox, 2022).

Infatti, mente e corpo hanno linguaggi diversi, rispettivamente pensieri e sensazioni, e pertanto non si capiscono. La funzione delle emozioni è primariamente quella di collegare la mente al corpo tramite il cuore. 

L’emisfero destro corrisponde al cervello emotivo, che ha anche le funzioni che Mac Lean attribuisce al cervello rettiliano. Infatti la percezione di pericolo e di sicurezza è una prerogativa del SNA che fa parte del cervello emotivo. E non a caso l’inconscio, cioè l’emisfero destro, è assai più potente dell’emisfero sinistro.

È risaputo che in caso di pericolo, il sistema nervoso simpatico blocca il nervo vago e il cuore, che normalmente batte a 60-80 battiti al minuto, entra in agitazione per aumentare la sua gittata e far fronte alla necessità di maggiori energie.

L’emisfero sinistro, invece, cioè la coscienza, corrisponde al cervello cognitivo che è in perenne evoluzione, grazie al continuo apporto e all’implementazione dei circuiti neurologici che collegano i due emisferi cerebrali e che rappresentano le nostre conoscenze, esperienze, abilità e resilienza acquisite.

Più circuiti neurologici abbiamo, più aumentano le nostre performance. La coscienza o consapevolezza è un accumulo coerente e sempre più sofisticato di circuiti neurologici. 

 

 

 

 

 

 

PUNTI FORTI DI “VUOI LA FELICITÀ? ECCOLA!”

PUNTI FORTI DI “VUOI LA FELICITA’? ECCOLA!”

MECCANISMO DELLE EMOZIONI E SENSAZIONI

IN MEDIO STAT VIRTUS!

 RIMOZIONI = INFELICITÀ

I PUNTI FORTI E IMPORTANTI DEL SAGGIO:
“VUOI LA FELICITA’? ECCOLA! – Un autore italiano svela il meccanismo di tutte le emozioni”. Aurea Nox, 2022.
1-
La felicità è strettamente legata alle emozioni ed è d’altra parte essa stessa un’emozione. Ecco il perché del titolo e del sottotitolo del saggio in cui illustro minuziosamente non solo il meccanismo delle emozioni, ma anche quello delle sensazioni che ad esse fanno seguito.
2-
Mente e corpo hanno linguaggi diversi, rispettivamente pensieri e sensazioni, perciò non si capiscono. Ecco l’importanza delle emozioni che fanno da tramite tra la mente e i suoi pensieri, e il cuore che è la parte più importante del corpo.
I pensieri, grazie agli ormoni che sono specifici per ogni tipo di pensiero, diventano emozioni nel cuore e sensazioni o stimoli nelle parti del corpo interessate dai pensieri stessi.
Il nostro corpo non si muove senza lo stimolo della sensazione che consegue all’emozione. Potremmo quindi dire che le sensazioni hanno la stessa importanza delle emozioni da cui derivano!
3-
Ho messo in risalto l’enorme importanza dei nostri pensieri spiegando “che essi hanno già in sé l’emozione corrispondente”.
Infatti, dando un nome ai nostri pensieri – per esempio pensieri di paura – conosciamo anche l’emozione che prende lo stesso nome dei pensieri. A questo punto diventa evidente che la gestione delle emozioni è efficace soltanto se si interviene a monte delle emozioni stesse, cioè intervenendo sui pensieri: l’intelligenza emotiva si basa sul cambiamento dei nostri pensieri!
4-
Ho dimostrato dunque ciò che hanno da sempre sostenuto empiricamente i grandi pensatori: i nostri pensieri sono già azioni. Il processo parte dai pensieri che diventano emozioni nel cuore, poi sensazioni nelle parti del corpo interessate, per esempio nelle gambe che ci consentono di scappare davanti un pericolo o alle braccia per far valere le nostre ragioni, ecc.
I pensieri di paura, per esempio, si trasformano ad opera di un ormone specifico, l’adrenalina, che è appunto l’ormone della paura, nell’emozione omonima, mentre i pensieri allegri si trasformano nell’emozione della gioia grazie ad una scarica di serotonina, che è l’ormone della felicità.
In caso di pericolo abbiamo pensieri di paura, per cui il ramo simpatico del sistema nervoso autonomo causa una scarica di adrenalina e cortisolo nel sangue e ciò causa l’agitazione del cuore: ed ecco l’emozione della paura. Il cuore invia subito un surplus “temporaneo” di sangue alle gambe per fuggire a tutta velocità se è necessario fuggire, oppure alle braccia nel caso in cui la persona deve affrontare il nemico. Il surplus di sangue viene sottratto agli organi al momento inattivi e dà luogo alla sensazione in una precisa parte del corpo che si mette in azione.
5-
Nel caso di eccitazione erotica causata dal testosterone, l’ormone del sesso, il surplus temporaneo di sangue viene inviato ai corpi cavernosi del pene che da floscio diventa duro, e alla vagina che si lubrifica e diventa ricettiva alla penetrazione.
6-
Sono stato anche il primo autore a introdurre le emozioni neutre estrapolandole da quelle positive!
Le emozioni neutre, come ad esempio la calma, la pace e la pazienza sono le più gradite al cuore in quanto assicurano la regolarità del flusso sanguigno. Esse presuppongono l’equilibrio tra i due rami del SNA, il simpatico e il parasimpatico. Questa condizione è generata dall’attenzione consapevole, l’abilità per eccellenza, che crea coerenza tra mente e cuore.
7-
Quindi le emozioni neutre si verificano quando la mente è nel presente grazie all’attenzione consapevole, mentre le emozioni positive si verificano quando la mente è nel futuro, e quelle negative quando la mente è nel passato. Ovviamente, quando la mente è nel passato prevalgono i brutti ricordi e si hanno pensieri negativi che attivano il ramo simpatico del SNA; e quando la mente è nel futuro prevalgono i pensieri positivi che attivano il rampo parasimpatico, purché il passato non sia troppo forte e invadente. Quando invece la mente è nel presente grazie all’attenzione consapevole, prevalgono i pensieri neutri.
8-
Ho messo in risalto l’importanza della citazione IN MEDIO STAT VIRTUS che ci invita a stare lontano dagli eccessi! Avendo individuato molte analogie pratiche importantissime, ho dedotto che questa citazione rappresenta il principio universale della natura o principio del bene e del male.
9-
Gli eccessi sono la causa del distress o stress negativo e corrispondono al troppo e al troppo poco di ogni cosa, mentre la virtù corrisponde al loro valore medio. Il valore medio neutralizza la negatività dei due poli opposti trasformando il male in bene. Il bene deriva dunque dalla neutralizzazione del male, cioè dalla eliminazione della dualità.
10-
Le emozioni neutre coincidono con la via di mezzo.
Come è noto, la quantità media di denaro contrassegna il ceto medio! Miliardari e barboni sono quasi sempre molto infelici e stressati! C’è chi sostiene che i miliardari odiano l’umanità perché nonostante le loro immense ricchezze non sono per niente felici! Purtroppo i miliardari sono diventati troppi perché sono presenti abbondantemente in tutte le nazioni, comprese Russia e Cina già patrie del comunismo. Pertanto il ceto medio è stato fagocitato e il mondo è sottosopra a causa della corruzione dilagante.
11-
Ci sono molte prove che dimostrano che la parte sana e più abbondante di ogni cosa sta sempre al centro. La prova più importante è sicuramente rappresentata dai valori sani delle analisi del sangue e della pressione arteriosa che si attestano al centro, mentre i valori non sani sono quelli alti e cioè al disopra del limite empirico superiore e quelli bassi che sono al disotto del limite empirico inferiore.
12-
Infine ho messo in risalto nel saggio che l’infelicità è causata dalle rimozioni inconsce dei cosiddetti poli negativi o spregevoli – come per esempio l’odio – perché impediscono l’integrazione tra i due poli antagonisti della dualità e la loro reciproca neutralizzazione. È risaputo, infatti, che un amore eccessivo o passionale è malato e pericoloso quanto l’odio stesso. La più grande verità è che noi soffriamo sia a causa dell’amore, sia a causa dell’odio! Non può essere diversamente perché la dualità non integrata a causa delle rimozioni causa l’ambivalenza, per cui si passa facilmente dalla gioia al dolore e dalla vittoria alla sconfitta.
13-
I bambini rimuovono la spontaneità, come a dire il coraggio e l’intraprendenza per non perdere l’amore delle persone che li accudiscono. Ma una volta diventati grandi, se non abbiamo almeno un pizzico di coraggio, il successo ce lo sogniamo!
14-
Ecco perché il titolo del libro “VUOI LA FELICITA’? ECCOLA!” è azzeccato, non perché la felicità sia facile da conseguire, ma perché ci sono molti fattori umani e culturali, come le emozioni trattate ampiamente nel saggio e le abitudini obsolete che causano comportamenti inadeguati dovuti proprio alle precoci rimozioni dell’infanzia.
15-
Le rimozioni sono un meccanismo psichico grazie al quale la nostra coscienza allontana da sé rimandandoli nell’inconscio tutti gli eventi, i pensieri e i ricordi inaccettabili.
Sono proprio le rimozioni la principale causa dell’infelicità perché impediscono la neutralizzazione della dualità e del male!

Consapevolezza e inconsapevolezza

CONSAPEVOLEZZA E INCONSAPEVOLEZZA

una capra salta dall’altra parte di un burrone.

 Non è la coscienza che spinge la capra a fare il salto, ma il suo inconscio e cioè il suo istinto che non conosce il pericolo. 

Inconscio e istinto che abbiamo anche noi, ma noi siamo fregati dalla nostra parte razionale, cioè dalla nostra coscienza che vede soltanto pericoli…

Bambini e adolescenti non vedono i pericoli perché hanno la coscienza ancora poco sviluppata.

 

Ettore D’Antonio esattamente. Però agire d’istinto è sicuramente più sicuro.
Ecco perché la consapevolezza che nasce dalla coscienza che è anche la ragione, non deve essere osannata. L’inconsapevolezza o incoscienza o istinto svolge anch’essa un compito meraviglioso: ci fa osare, ci dà il coraggio.
E a questo punto emerge chiaramente che consapevolezza (coscienza o emisfero sinistro del cervello) e inconsapevolezza (inconscio o emisfero destro) devono integrarsi tra loro e quando si sono integrati si è anche illuminati!

A COSA SERVIVA IL PENSIERO POSITIVO?

A COSA SERVIVA IL PENSIERO POSITIVO? I pensieri neutri derivano dall’integrazione tra i pensieri positivi e negativi. Non sono i pensieri positivi che ci fanno stare bene, ma i pensieri neutri e cioè i pensieri di calma, di pace, di armonia, di gratitudine, di pazienza, di compassione. Tali pensieri danno luogo ad emozioni omonime. I … Leggi tutto

Principio universale della natura, ovvero il principio del bene e del male.

PRINCIPIO UNIVERSALE DELLA NATURA

SCOPERTO IL SEGRETO DEL BENE E DEL MALE!

IL MALE È CAUSATO DAL TROPPO E DAL TROPPO POCO DI OGNI COSA. 

IL BENE È LA VIA DI MEZZO, CIOÈ LA MEDIA TRA IL TROPPO E IL TROPPO POCO.

In medio stat virtus! La virtù sta nel mezzo. Ma se la virtù è al centro, ai due lati c’è il contrario della virtù! E se la virtù è la disposizione a fare il bene e per estensione il bene stesso, ai due lati c’è la disposizione a fare il male e per estensione il male stesso! Va da sé che per bene sì può intendere non solo la virtù, ma anche l’appagamento, la salute e la felicità, e per male s’intende anche l’insoddisfazione, la malattia e l’infelicità. 

Questa citazione latina molto nota risalente ad Aristotele, esprime come tutti sanno l’ideale greco della moderazione e dell’equilibrio. Essa ci suggerisce che il meglio sta sempre al centro e ci invita ad evitare gli eccessi. Purtroppo non è stata compresa abbastanza e non le è stato attribuito il giusto valore!

La suddetta locuzione rappresenta, secondo me, il principio universale della natura o principio del bene e del male. Possiamo anche chiamarlo principio dell’equilibrio e della moderazione, proprio ciò che è venuto meno negli ultimi tempi di caos.

Ed ecco la mia intuizione:

ogni cosa, sia materiale sia psicologica, è sempre contrassegnata da tre diversi parametri che sono il troppo, la quantità intermedia e il troppo poco.

Queste tre quantità prendono nomi diversi, ma si riferiscono alla stessa cosa. Ad esempio, la quantità di denaro posseduta contrassegna i ricchi, il ceto medio e i poveri. L’acqua può essere calda, tiepida e fredda. L’intelligenza può essere notevole, bassa, o rientrare nella media. Così è per tutte le cose. Si tratta quindi di una caratteristica universale che condiziona la vita sociale ed economica, e non solo, di tutti gli esseri viventi.

Come vedremo, la parte virtuosa e più frequente (o più abbondante) di qualsiasi cosa è ‘sempre’ al centro. Tuttavia, se essa si espande ulteriormente, la virtù scompare e diventa un eccesso, e ugualmente se diminuisce troppo. La virtù, dunque, non è né il troppo, né il troppo poco di qualsiasi cosa, ma il loro valore medio che sta al centro. Ciò vale anche per il denaro che ha al centro il ceto medio, molto più numeroso rispetto ai ricchi e ai poveri messi insieme; e vale anche per tutti i valori delle analisi del sangue e della pressione arteriosa e per tutte le cose. Il valore medio è virtuoso perché è fatto di entrambi gli opposti in misura equilibrata!

Ma cos’è il troppo? Il troppo è l’eccesso positivo ed esagerato, cioè superfluo. Invece il troppo poco è l’eccesso negativo ed insufficiente, cioè deficitario. Giova ricordare che anche il magico amore diventa malato sia quando è troppo, sia quando è troppo poco. Dunque, per esprimere la qualità di qualsiasi cosa non basta il sostantivo, occorre precisarne la quantità!

Sia l’eccesso positivo, sia quello negativo, si riferiscono alla stessa cosa anche se hanno nomi diversi. L’eccesso è il male per definizione perché oltrepassa il limite, oltrepassa la misura giusta. Quest’ultima è rappresentata dal bene che è sempre al centro ed è la media tra i due valori opposti che sono il troppo e il troppo poco. 

I due eccessi o poli opposti rappresentano la caratteristica della natura che genera il cambiamento e la diversità. Essi vanno dal minimo al massimo di ogni cosa, per esempio dai giganti ai nani e dai barboni ai miliardari. Sono proprio i due eccessi che ci consentono di fare l’esperienza del bene e del male. Per esempio, quando si dice che gli adolescenti passano facilmente da un eccesso all’altro, s’intende che passano dal troppo al troppo poco e viceversa: per esempio, dalle abbuffate al digiuno, o dal super allenamento alla fiacca. In questo modo fanno esperienza e imparano a centrarsi.

La cosa più sorprendente, dunque, è che il bene nasce proprio dal male: il BENE, riferito a qualsiasi cosa, sta sempre al centro ed è la media tra il troppo e il troppo poco che rappresentano il MALE. Ma la cosa forse ancora più  impressionante, che ci deve far riflettere, è che OGNI AZIONE E OGNI DISCUSSIONE, LA REALTÀ STESSA, È SEMPRE AMBIVALENTE, CIOÈ CONTIENE SIA IL BENE, SIA IL MALE, ed è la causa di tutti i malintesi tra le persone divise tra pro e contro. Anche le scoperte del resto, considerate così preziose, hanno una natura ambivalente. 

In realtà, niente di più naturale! Dalla combinazione di un acido corrosivo con una base caustica, quindi totalmente opposti ed entrambi pericolosi da maneggiare, si ottiene un sale neutro, come per esempio il cloruro di sodio o sale da cucina che dà sapore alle nostre pietanze.

È risaputo altresì che dall’accoppiamento tra maschio e femmina, molto diversi tra di loro, nascono i figli, sempre diversi tra loro, e si perpetua la vita stessa!

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Stato di presenza, pensieri, emozioni

STATO DI PRESENZA, PENSIERI, EMOZIONI

OGNI COSA PIACEVOLE, DOLOROSA O NEUTRA ACCADE NEL MOMENTO PRESENTE

 PERCHÉ LO STATO DI PRESENZA È COSÌ SPECIALE? HA A CHE FARE CON LA FELICITÀ!

Stato di presenza, pensieri, emozioni.

1. MENTE E CORPO HANNO LINGUAGGI DIVERSI
Stato di presenza, pensieri, emozioni

Stato di presenza: le emozioni sono la reazione del cuore ai nostri pensieri.Le emozioni fanno da tramite tra la mente (ed i suoi pensieri) e il corpo (e le sue sensazioni). Avendo linguaggi diversi, senza emozioni e sensazioni mente e corpo non si capirebbero e saremmo alla mercé dei nostri istinti. 

Tutto accade nel momento presente, sia gli eventi piacevoli che quelli dolorosi: e allora perché lo stato di presenza è così speciale?

Lo stato di presenza è speciale perché è caratterizzato dall’attenzione consapevole.

Ed è soltanto grazie all’attenzione consapevole che la mente si allinea (o connette) con il cuore che è sempre nel presente.

Lo stato di presenza dà luogo ai pensieri neutri: pensieri di calma, di serenità, di pace, ecc. e alle emozioni neutre ‘omonime’ che possono avere anche lunga durata. Omonime perché le emozioni hanno lo stesso nome dei pensieri. Infatti, nominando i pensieri, come si fa con i semi delle piante, si conosce l’emozione corrispondente.

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