LA VERITÀ CI RENDE LIBERI? ASSOLUTAMENTE NO!
LA VERITÀ CONVIVE CON LA FALSITÀ.
LA VERITÀ CONVIVE CON LA FALSITÀ
COME REALIZZARE OBIETTIVI, DESIDERI E SOGNI LE RIPETIZIONI SONO LA CHIAVE DI QUALSIASI REALIZZAZIONE Come realizzare obiettivi, desideri e sogni. Per realizzare desideri, obiettivi e sogni, è necessario provare gratitudine ed emozionarsi al massimo, non una volta, tantissime volte. Ciò comporta ripetere le stesse cose tantissime volte e cioè addestrarsi e/o allenarsi. Attraverso le ripetizioni … Leggi tutto
Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri.
Per capire come fanno i dispiaceri a trasformarsi in dolore fisico, occorre introdurre il meccanismo delle emozioni e sensazioni (a).
La mente conscia e quella inconscia non sono in grado di comunicare tra di loro direttamente, per lo meno durante la prima metà della nostra vita, perché hanno linguaggi diversi. Infatti, la prima si esprime attraverso i pensieri e la seconda tramite le sensazioni del corpo. Ed è un fatto a dir poco incredibile perché la mente conscia o coscienza, cioè il cervello cognitivo, corrisponde all’emisfero sinistro del cervello, mentre la mente inconscia o inconscio, cioè il cervello emotivo, corrisponde all’emisfero destro.
I due emisferi del cervello, pur così vicini, sono così diversi! Sono diversi perché hanno compiti opposti e complementari. Infatti, durante l’infanzia si verifica il processo di lateralizzazione, ossia la specializzazione funzionale dei due emisferi. Questo processo è dovuto all’educazione, cioè alla costante presenza e guida dei bambini da parte dei genitori, della scuola e non solo. I bambini sono molto spontanei, ingenui, creduloni e capricciosi, assimilano tutto facilmente: in essi predomina nettamente il subconscio.
L’inconscio è inconsapevole e irrazionale, ignora i principi morali e civili e privilegia il piacere immediato. É anche assai permaloso, non accetta i rifiuti e le imposizioni e si lascia conquistare soltanto dalla gentilezza e dall’amore. In effetti, l’inconscio o subconscio è il derivato del nostro cervello primordiale e gestisce quasi tutto il corpo: non a caso è dotato dell’istinto di sopravvivenza che è complementare all’istinto di morte (distruttività e aggressività). Infatti in natura non esiste polo o parola senza il suo opposto e complementare.
Invece, la coscienza è razionale e consapevole delle conseguenze delle nostre azioni ed è vocata per la riflessione e il senso del dovere morale e civile.
Le due menti, quindi, avendo linguaggi e compiti diversi, anzi opposti, desiderano cose diverse e perciò sono quasi sempre in contrasto.
Ecco perché siamo assaliti dai dubbi e tante volte non sappiamo neanche noi stessi cosa vogliamo. E ci capita spesso di essere in disaccordo con i nostri interlocutori! La lotta tra genitori e figli adolescenti, per esempio, è dovuta al fatto che il subconscio dei ragazzi spesso li illude di potersi affermare anche senza impegno, sacrifici e l’esperienza necessaria. Ciò mette a dura prova la pazienza e la coscienza preoccupata e vigile dei genitori.
Penso che la suggestiva teoria dei tre cervelli di Mac Lean (1984) abbia ormai fatto il suo tempo.
Fino a prova contraria nella nostra scatola cranica c’è un solo cervello diviso in due emisferi opposti e complementari. L’emisfero sinistro corrisponde alla mente conscia o Coscienza e quello destro alla mente inconscia o Inconscio (o Subconscio), in quasi perenne contrasto tra loro, pur essendo complementari.
I due emisferi sono l’espressione di istanze opposte e complementari che devono integrarsi per funzionare alla perfezione.
Gli stessi pensieri provenienti dalla mente consapevole sono spesso in contrasto fra loro e causano dubbi, incertezze ed il chiacchiericcio della nostra mente.
Tutti i problemi partono proprio dai pensieri che si trasformano in emozioni nel cuore e poi in sensazioni che mettono in azione la parte o le parti del corpo dove erano diretti i pensieri stessi.
Senza sensazione non c’è azione e neanche risultato e il corpo obbedisce all’istinto di conservazione. (P. Foglia -Vuoi la felicità? Eccola – Aurea nox, 2022).
Infatti, mente e corpo hanno linguaggi diversi, rispettivamente pensieri e sensazioni, e pertanto non si capiscono. La funzione delle emozioni è primariamente quella di collegare la mente al corpo tramite il cuore.
L’emisfero destro corrisponde al cervello emotivo, che ha anche le funzioni che Mac Lean attribuisce al cervello rettiliano. Infatti la percezione di pericolo e di sicurezza è una prerogativa del SNA che fa parte del cervello emotivo. E non a caso l’inconscio, cioè l’emisfero destro, è assai più potente dell’emisfero sinistro.
È risaputo che in caso di pericolo, il sistema nervoso simpatico blocca il nervo vago e il cuore, che normalmente batte a 60-80 battiti al minuto, entra in agitazione per aumentare la sua gittata e far fronte alla necessità di maggiori energie.
L’emisfero sinistro, invece, cioè la coscienza, corrisponde al cervello cognitivo che è in perenne evoluzione, grazie al continuo apporto e all’implementazione dei circuiti neurologici che collegano i due emisferi cerebrali e che rappresentano le nostre conoscenze, esperienze, abilità e resilienza acquisite.
Più circuiti neurologici abbiamo, più aumentano le nostre performance. La coscienza o consapevolezza è un accumulo coerente e sempre più sofisticato di circuiti neurologici.
CONSAPEVOLEZZA E INCONSAPEVOLEZZA
una capra salta dall’altra parte di un burrone.
Non è la coscienza che spinge la capra a fare il salto, ma il suo inconscio e cioè il suo istinto che non conosce il pericolo.
Inconscio e istinto che abbiamo anche noi, ma noi siamo fregati dalla nostra parte razionale, cioè dalla nostra coscienza che vede soltanto pericoli…
Bambini e adolescenti non vedono i pericoli perché hanno la coscienza ancora poco sviluppata.
Ettore D’Antonio esattamente. Però agire d’istinto è sicuramente più sicuro.
Ecco perché la consapevolezza che nasce dalla coscienza che è anche la ragione, non deve essere osannata. L’inconsapevolezza o incoscienza o istinto svolge anch’essa un compito meraviglioso: ci fa osare, ci dà il coraggio.
E a questo punto emerge chiaramente che consapevolezza (coscienza o emisfero sinistro del cervello) e inconsapevolezza (inconscio o emisfero destro) devono integrarsi tra loro e quando si sono integrati si è anche illuminati!
A COSA SERVIVA IL PENSIERO POSITIVO? I pensieri neutri derivano dall’integrazione tra i pensieri positivi e negativi. Non sono i pensieri positivi che ci fanno stare bene, ma i pensieri neutri e cioè i pensieri di calma, di pace, di armonia, di gratitudine, di pazienza, di compassione. Tali pensieri danno luogo ad emozioni omonime. I … Leggi tutto
In medio stat virtus! La virtù sta nel mezzo. Ma se la virtù è al centro, ai due lati c’è il contrario della virtù! E se la virtù è la disposizione a fare il bene e per estensione il bene stesso, ai due lati c’è la disposizione a fare il male e per estensione il male stesso! Va da sé che per bene sì può intendere non solo la virtù, ma anche l’appagamento, la salute e la felicità, e per male s’intende anche l’insoddisfazione, la malattia e l’infelicità.
Questa citazione latina molto nota risalente ad Aristotele, esprime come tutti sanno l’ideale greco della moderazione e dell’equilibrio. Essa ci suggerisce che il meglio sta sempre al centro e ci invita ad evitare gli eccessi. Purtroppo non è stata compresa abbastanza e non le è stato attribuito il giusto valore!
La suddetta locuzione rappresenta, secondo me, il principio universale della natura o principio del bene e del male. Possiamo anche chiamarlo principio dell’equilibrio e della moderazione, proprio ciò che è venuto meno negli ultimi tempi di caos.
Ed ecco la mia intuizione:
ogni cosa, sia materiale sia psicologica, è sempre contrassegnata da tre diversi parametri che sono il troppo, la quantità intermedia e il troppo poco.
Queste tre quantità prendono nomi diversi, ma si riferiscono alla stessa cosa. Ad esempio, la quantità di denaro posseduta contrassegna i ricchi, il ceto medio e i poveri. L’acqua può essere calda, tiepida e fredda. L’intelligenza può essere notevole, bassa, o rientrare nella media. Così è per tutte le cose. Si tratta quindi di una caratteristica universale che condiziona la vita sociale ed economica, e non solo, di tutti gli esseri viventi.
Come vedremo, la parte virtuosa e più frequente (o più abbondante) di qualsiasi cosa è ‘sempre’ al centro. Tuttavia, se essa si espande ulteriormente, la virtù scompare e diventa un eccesso, e ugualmente se diminuisce troppo. La virtù, dunque, non è né il troppo, né il troppo poco di qualsiasi cosa, ma il loro valore medio che sta al centro. Ciò vale anche per il denaro che ha al centro il ceto medio, molto più numeroso rispetto ai ricchi e ai poveri messi insieme; e vale anche per tutti i valori delle analisi del sangue e della pressione arteriosa e per tutte le cose. Il valore medio è virtuoso perché è fatto di entrambi gli opposti in misura equilibrata!
Ma cos’è il troppo? Il troppo è l’eccesso positivo ed esagerato, cioè superfluo. Invece il troppo poco è l’eccesso negativo ed insufficiente, cioè deficitario. Giova ricordare che anche il magico amore diventa malato sia quando è troppo, sia quando è troppo poco. Dunque, per esprimere la qualità di qualsiasi cosa non basta il sostantivo, occorre precisarne la quantità!
Sia l’eccesso positivo, sia quello negativo, si riferiscono alla stessa cosa anche se hanno nomi diversi. L’eccesso è il male per definizione perché oltrepassa il limite, oltrepassa la misura giusta. Quest’ultima è rappresentata dal bene che è sempre al centro ed è la media tra i due valori opposti che sono il troppo e il troppo poco.
I due eccessi o poli opposti rappresentano la caratteristica della natura che genera il cambiamento e la diversità. Essi vanno dal minimo al massimo di ogni cosa, per esempio dai giganti ai nani e dai barboni ai miliardari. Sono proprio i due eccessi che ci consentono di fare l’esperienza del bene e del male. Per esempio, quando si dice che gli adolescenti passano facilmente da un eccesso all’altro, s’intende che passano dal troppo al troppo poco e viceversa: per esempio, dalle abbuffate al digiuno, o dal super allenamento alla fiacca. In questo modo fanno esperienza e imparano a centrarsi.
La cosa più sorprendente, dunque, è che il bene nasce proprio dal male: il BENE, riferito a qualsiasi cosa, sta sempre al centro ed è la media tra il troppo e il troppo poco che rappresentano il MALE. Ma la cosa forse ancora più impressionante, che ci deve far riflettere, è che OGNI AZIONE E OGNI DISCUSSIONE, LA REALTÀ STESSA, È SEMPRE AMBIVALENTE, CIOÈ CONTIENE SIA IL BENE, SIA IL MALE, ed è la causa di tutti i malintesi tra le persone divise tra pro e contro. Anche le scoperte del resto, considerate così preziose, hanno una natura ambivalente.
In realtà, niente di più naturale! Dalla combinazione di un acido corrosivo con una base caustica, quindi totalmente opposti ed entrambi pericolosi da maneggiare, si ottiene un sale neutro, come per esempio il cloruro di sodio o sale da cucina che dà sapore alle nostre pietanze.
È risaputo altresì che dall’accoppiamento tra maschio e femmina, molto diversi tra di loro, nascono i figli, sempre diversi tra loro, e si perpetua la vita stessa!
Stato di presenza, pensieri, emozioni.
Le emozioni fanno da tramite tra la mente (ed i suoi pensieri) e il corpo (e le sue sensazioni). Avendo linguaggi diversi, senza emozioni e sensazioni mente e corpo non si capirebbero e saremmo alla mercé dei nostri istinti.
Tutto accade nel momento presente, sia gli eventi piacevoli che quelli dolorosi: e allora perché lo stato di presenza è così speciale?
Lo stato di presenza è speciale perché è caratterizzato dall’attenzione consapevole.
Ed è soltanto grazie all’attenzione consapevole che la mente si allinea (o connette) con il cuore che è sempre nel presente.
Lo stato di presenza dà luogo ai pensieri neutri: pensieri di calma, di serenità, di pace, ecc. e alle emozioni neutre ‘omonime’ che possono avere anche lunga durata. Omonime perché le emozioni hanno lo stesso nome dei pensieri. Infatti, nominando i pensieri, come si fa con i semi delle piante, si conosce l’emozione corrispondente.