IL MISTERO DELLE SENSAZIONI DI DOLORE CAUSATE DAI DISPIACERI
1) IL MECCANISMO DELLE EMOZIONI E SENSAZIONI
2) COME AVVIENE LA COMUNICAZIONE TRA LA MENTE E IL CORPO
3) I PREGI SCONOSCIUTI DEL QUI E ORA
4) LA SOMATIZZAZIONE DEI DISPIACERI
Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri.
Per capire come fanno i dispiaceri a trasformarsi in dolore fisico, occorre introdurre il meccanismo delle emozioni e sensazioni (a).
1) IL MECCANISMO DELLE EMOZIONI E SENSAZIONI
Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri
La mente conscia e quella inconscia non sono in grado di comunicare tra di loro direttamente, per lo meno durante la prima metà della nostra vita, perché hanno linguaggi diversi. Infatti, la prima si esprime attraverso i pensieri e la seconda tramite le sensazioni del corpo. Ed è un fatto a dir poco incredibile perché la mente conscia o coscienza, cioè il cervello cognitivo, corrisponde all’emisfero sinistro del cervello, mentre la mente inconscia o inconscio, cioè il cervello emotivo, corrisponde all’emisfero destro.
I due emisferi del cervello, pur così vicini, sono così diversi! Sono diversi perché hanno compiti opposti e complementari. Infatti, durante l’infanzia si verifica il processo di lateralizzazione, ossia la specializzazione funzionale dei due emisferi. Questo processo è dovuto all’educazione, cioè alla costante presenza e guida dei bambini da parte dei genitori, della scuola e non solo. I bambini sono molto spontanei, ingenui, creduloni e capricciosi, assimilano tutto facilmente: in essi predomina nettamente il subconscio.
L’inconscio è inconsapevole e irrazionale, ignora i principi morali e civili e privilegia il piacere immediato. É anche assai permaloso, non accetta i rifiuti e le imposizioni e si lascia conquistare soltanto dalla gentilezza e dall’amore. In effetti, l’inconscio o subconscio è il derivato del nostro cervello primordiale e gestisce quasi tutto il corpo: non a caso è dotato dell’istinto di sopravvivenza che è complementare all’istinto di morte (distruttività e aggressività). Infatti in natura non esiste polo o parola senza il suo opposto e complementare.
Invece, la coscienza è razionale e consapevole delle conseguenze delle nostre azioni ed è vocata per la riflessione e il senso del dovere morale e civile.
Le due menti, quindi, avendo linguaggi e compiti diversi, anzi opposti, desiderano cose diverse e perciò sono quasi sempre in contrasto.
Ecco perché siamo assaliti dai dubbi e tante volte non sappiamo neanche noi stessi cosa vogliamo. E ci capita spesso di essere in disaccordo con i nostri interlocutori! La lotta tra genitori e figli adolescenti, per esempio, è dovuta al fatto che il subconscio dei ragazzi spesso li illude di potersi affermare anche senza impegno, sacrifici e l’esperienza necessaria. Ciò mette a dura prova la pazienza e la coscienza preoccupata e vigile dei genitori.
L’inconscio è automatico e perciò è anche tremendamente più veloce e più potente della coscienza che viene spesso messa a tacere, il che accade sempre di fronte a un pericolo. Ciò spiega le debolezze, i vizi e le cattiverie degli esseri umani e la difficoltà a correggere le personalità disturbate.
Pensiamo ai tifosi, ai fanatici, alle persone spietate e senza scrupoli e agli adolescenti inesperti e ribelli. Costoro non riflettono perché agiscono in maniera inconsapevole e automatica sotto il comando di una sola mente, quella reattiva e istintiva: la mente inconscia!
La disarmonia tra le nostre due menti è la causa della dualità e della sofferenza umana e si supera gradualmente crescendo in fatto di consapevolezza. In pratica, occorre imparare ad evitare gli eccessi (positivi e negativi) e privilegiare la via di mezzo, cioè l’equilibrio tra i due poli opposti che sono il troppo e il troppo poco di “ogni”cosa. La via di mezzo rappresenta il bene, mentre i due poli opposti rappresentano il male.
E tuttavia, senza l’inconsapevolezza e il disordine che caratterizzano soprattutto la prima metà della nostra vita, non ci sarebbe il coraggio che deriva spesso dalla incoscienza o sottovalutazione dei pericoli. E non avremmo neanche la passione, l’esperienza, la conoscenza e l’impegno che ci consentono di acquisire le abilità, il benessere e la stabilità emotiva. Questi fattori per lo più inconsci ci spingono ad affrontare sfide di ogni genere, non di rado anche molto pericolose.
D’altra parte, è proprio l’inconsapevolezza che manda i tifosi di calcio in visibilio ai gol della propria squadra; e causa invece una collera frustante e reattiva ai gol della squadra avversaria! Senza inconsapevolezza o irrazionalità, lo sport in generale non sarebbe così aggregante e catalizzante! Insomma, è l’inconscio che va pazzo per il gioco. Infatti i ragazzini che sono ancora molto inconsci, non vorrebbero mai smettere di giocare.
Pertanto, consapevolezza e inconsapevolezza, come a dire riflessione e abitudini, sono due poli opposti e devono essere integrati per funzionare bene, il che avviene con la maturità. La nostra vita si basa soprattutto sulle abitudini che ci guidano in maniera automatica per il 95% circa del tempo, proprio perché sono inconsce. É chiaro perciò che anche l’inconsapevolezza è molto utile e non se ne può fare a meno! Anzi il grado di consapevolezza che si raggiunge nella maturità, anche nel migliore dei casi, riesce difficilmente a uguagliare l’inconsapevolezza congenita.
2) COME AVVIENE LA COMUNICAZIONE TRA LA MENTE E IL CORPO
Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri
Ma allora, direte, come fa la mente conscia a comunicare con le varie parti del corpo, per esempio le gambe, le braccia, o l’organo sessuale? É semplice: grazie ai due rami del sistema nervoso autonomo, il simpatico e il parasimpatico!
I nostri pensieri causano prima l’emozione che si manifesta nel cuore, a cui fa subito seguito la sensazione che mette in azione la parte del corpo interessata dai pensieri stessi. All’azione segue il risultato che può essere positivo, negativo o neutro a seconda del tipo di pensieri/emozioni.
La sensazione è causata dall’afflusso di un “surplus temporaneo” di sangue alla parte del corpo interessata dai pensieri. Il surplus di sangue provvisoriamente sottratto ad altre parti del corpo, è carico di un ormone (o anche più di uno) che è “specifico” per ogni tipo di pensieri.
Per esempio, quando arriva alle gambe un surplus temporaneo di sangue ricco di adrenalina, siamo in grado di correre a tutta velocità per sfuggire ai pericoli. In questo caso l’emozione è la paura che si manifesta con l’agitazione del cuore causata dall’ormone. Ciò fa aumentare la gittata e così affluisce alle gambe più sangue e quindi più energie. Insomma se non arrivasse agli arti, per opera del Sistema Nervoso Simpatico, come vedremo tra poco, il surplus di sangue carico di adrenalina, non avremmo le energie necessarie per scappare o affrontare i pericoli! L’adrenalina, nei casi di emergenza, mette letteralmente le ali ai piedi e/o conferisce una forza sovrumana.
Sto affermando che i muscoli volontari sono tali soltanto in condizioni ordinarie, ma in condizioni di pericolo si comportano come muscoli lisci gestiti dal SNA. Anzi, in situazioni di grave pericolo, la mente conscia viene bypassata dal subconscio che attiva direttamente l’istinto di sopravvivenza: mors tua vita mea!
I pensieri di pericolo o di paura causano l’emozione della paura. Le emozioni, infatti, prendono lo stesso nome dei pensieri da cui hanno origine. I pensieri tristi causano l’emozione della tristezza, quelli allegri l’emozione della gioia. E così via.
Quando il surplus provvisorio di sangue ricco di adrenalina arriva alle braccia e alla testa, diventiamo furiosi e maneschi: ecco la rabbia. La rabbia è l’emozione corrispondente all’agitazione del cuore, mentre la sfuriata manesca – a volte persino sanguinaria – è la sensazione fisica conseguente. La sensazione porta al consumo dell’ormone scaricato nel sangue dal surrene e così cessa l’agitazione del cuore. Quando non tutta l’adrenalina viene consumata attraverso lo sfogo di rabbia, si soffre d’insonnia.
Un altro esempio molto esplicativo di sensazione è l’eccitazione sessuale causata da stimoli visivi e pensieri erotici. In tal caso agisce il testosterone, l’ormone androgeno presente in quantità minore anche nelle femmine. L’eccitazione determina un afflusso temporaneo di sangue ai corpi cavernosi del pene che diventa duro e mette il maschio in condizione di compiere la penetrazione della vagina fino all’orgasmo, che è il culmine della sensazione fisica. Se però l’eccitazione è debole, come accade soprattutto negli anziani, il fallo resta moscio perché riceve poco sangue e fallisce il suo compito. E se invece l’eccitazione è troppo forte per un eccesso di testosterone, il desiderio diventa incontrollabile e può causare tradimenti e stupri.
Dunque, i nostri pensieri collegano la mente conscia al corpo facendo prima emozionare il cuore grazie ad ormoni specifici attivati dal SNA; a sua volta, l’emozione genera la sensazione e l’azione della parte del corpo interessata.
Abbiamo visto che nel caso della paura e della rabbia, il cuore si agita aumentando la gittata e le energie e ci mette in grado di affrontare le minacce, mentre si eccita a causa di pensieri erotici. Nel caso di pensieri allegri il cuore si euforizza grazie alla serotonina e pompa il sangue alacremente. E nel caso di pensieri tristi o angoscianti che causano scariche di cortisolo, il cuore si deprime e pompa il sangue lentamente causando bradicardia e astenia.
Il processo o meccanismo emotivo è possibile, dunque, grazie al SNA che è parte integrante del cervello emotivo, ragion per cui ritengo che la teoria dei tre cervelli di MacLean (1985) deve essere rivista. Il sistema nervoso autonomo controlla le funzioni degli organi interni e i muscoli lisci. I pensieri negativi attivano il ramo simpatico del SNA che ha una funzione catabolica. I suoi ormoni sono il cortisolo, l’adrenalina e la noradrenalina secreti dal surrene che innescano la famosa risposta attacca o fuggi. Invece i pensieri positivi attivano il ramo parasimpatico che ha una funzione anabolica, cioè di conservazione e ripristino. I suoi ormoni principali sono i cosiddetti ormoni della felicità, cioè la dopamina, la serotonina, l’ossitocina e le endorfine. Va da sé che i pensieri negativi danno luogo alle emozioni negative e i pensieri positivi alle emozioni positive.
3) I PREGI SCONOSCIUTI DEL QUI E ORA
Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri
Ma ci sono anche i pensieri neutri, cioè né negativi, né positivi: sono i pensieri di calma, pace, serenità, armonia, pazienza, ecc. che ho estrapolati da quelli positivi (2022).
I pensieri neutri sono generati o favoriti dall’attenzione o presenza consapevole, cioè il famoso qui e ora, che è così speciale perché determina l’equilibrio tra i due rami del SNA, e non solo!
I pensieri neutri danno luogo alle emozioni neutre che sono le più gradite al cuore in quanto non alterano la gittata. Le emozioni neutre rendono infatti regolare e costante il flusso sanguigno, cioè senza sbalzi o extrasistoli. È grazie ai pensieri neutri e alle conseguenti emozioni omonime che si crea coerenza tra mente e cuore.
L’attenzione, come è noto, è l’abilità regina: senza attenzione si è inconsapevoli e distratti e non si combina niente di buono.
L’attenzione o presenza consapevole o qui e ora, infatti, dà luogo anche all’integrazione dei nostri due emisferi cerebrali, cioè mette abilmente in sintonia la mente conscia e quella inconscia. In tal modo siamo perfettamente concentrati su ciò che stiamo facendo.
Ripeto, grazie all’attenzione – per migliorare la quale viene suggerita la mindfulness – avviene allo stesso tempo l’integrazione tra i due emisferi cerebrali e tra i due rami del SNA. Ecco perché facendo attenzione si va alla grande. L’attenzione genera in effetti la via di mezzo, cioè l’equilibrio e il potenziamento delle due parti opposte in gioco che sono il troppo e il troppo poco.
Gli studenti diligenti si distraggono raramente. I leader e i dirigenti sono sempre attenti e concentrati.
L’attenzione, dunque, ci rende consapevoli, concentrati ed equilibrati, quindi razionali ed efficienti al massimo. Non solo, è proprio l’attenzione che, rendendo il respiro lento e profondo, genera pensieri neutri come quelli di calma e le emozioni omonime.
E tuttavia ricordiamoci che non bisogna esagerare neanche in fatto di attenzione! L’attenzione protratta, infatti, stanca terribilmente e si trasforma da eustress in distress! Si passa cioè dallo stress positivo a quello negativo, come a dire dalle emozioni positive a quelle negative. Occorre privilegiare sempre la via di mezzo, cioè l’equilibrio, evitando gli eccessi, cioè il troppo e il troppo poco. Ecco perché le pause sono utilissime e necessarie.
C’è da precisare che già facendo e ripetendo le cose, qualsiasi cosa, si sviluppa l’attenzione e la memoria perché siamo portati a farle bene. In questo modo aumentano i circuiti neurologici che fanno crescere le conoscenze, le esperienze e le abilità e cioè la consapevolezza. Infatti, grazie alla maturità, aumenta l’attenzione e avviene l’integrazione tra i due emisferi cerebrali che, come abbiamo visto, sono in lotta tra loro nella prima metà della vita.
“Più circuiti neurali abbiamo, più siamo in grado di svolgere bene compiti complessi”.
(Giorgio Nardone)
Purtroppo, non facendo nulla, perdiamo sia l’attenzione, sia la memoria, perché i circuiti neurologici che collegano e potenziano i due emisferi del cervello, cominciano gradualmente a disgregarsi…
Ed ecco le fastidiose dimenticanze che servono a dimenticare i dispiaceri, ma causano anche le malattie neurodegenerative dei pensionati e degli anziani che non hanno interessi o fanno poco o niente dalla mattina alla sera. Il nostro cervello funziona come un muscolo, pertanto chi non lo usa lo perde!
4) LA SOMATIZZAZIONE DEI DISPIACERI
Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri
Attraverso le sensazioni, che fanno seguito istantaneamente alle emozioni, possiamo comprendere come fanno i dispiaceri a somatizzarsi, cioè a generare i disturbi fisici del corpo. Non appena abbiamo un dispiacere e/o un calo di sicurezza e autostima, e soprattutto quando ci sentiamo in pericolo, andiamo incontro a scariche di cortisolo. Il cortisolo è l’ormone dello stress e quando il suo valore diventa alto, deprime il sistema immunitario e indebolisce il corpo. Spesso smettiamo anche di volerci bene e ci ammaliamo.
I dispiaceri, che sono i pensieri/emozioni più frequenti, si somatizzano trasformandosi in “sensazioni” dolorose, cioè in disturbi fisici o in malattie vere e proprie.
Il cortisolo regola molte funzioni del nostro corpo, per cui non deve essere né alto, né basso, come tutti gli altri componenti chimici del sangue. Forse, data la sua enorme importanza, è il caso di includerlo tra gli elementi dell’emocromo.
Ognuno di noi ha il suo disturbo fisico ricorrente o prevalente, detto anche psicosomatico, come il mal di testa, il mal di schiena, l’iperacidità gastrica, il reflusso gastro-esofageo, lo scatto di collera, il prurito causato da eruzioni cutanee, l’onicofagia, l’ansia, ecc.
Teniamo anche presente che le emozioni, a furia di ripetersi, si trasformano in abitudini che diventano obsolete. Spesso le emozioni si trasformano anche in sentimenti ostili o blocchi emotivi. I blocchi emotivi come per esempio i traumi, si comportano come programmazioni inconsce che sabotano la crescita personale, cioè l’emancipazione, la maturità e l’equilibrio.
Sono proprio i blocchi emotivi causati da dispiaceri gravi del passato, che rendono la mente subconscia reattiva e sabotatrice della mente conscia e funzionale. Gli eventi non compresi e non accettati dalla coscienza, si depositano nell’inconscio e distorcono la realtà causando l’auto sabotaggio.
”Le impressioni reattive si frappongono tra l’essere cosciente e gli oggetti della sua esperienza sensoriale, emozionale e mentale deformandoli proprio come una lente distorce la realtà.”
(Silvano Brunelli: La mente reattiva).
I sentimenti, secondo me, sono emozioni ataviche già presenti nel cuore dei neonati sotto forma di circuiti neurali.
Naturalmente, l’organo più colpito dai dispiaceri è proprio la sede delle emozioni e dei sentimenti, cioè il cuore, poiché in esso si ha un’alta presenza di sangue e ormoni. La tachicardia, per esempio, causata dagli attacchi di panico, è una sensazione terribile – paura di soffocare, di impazzire, di perdere il controllo – causata da una fortissima scarica di adrenalina. Questo ormone disattiva il nervo vago, per cui il cuore smette di battere regolarmente a 60-80 battiti al minuto e si agita all’impazzata.
In questo caso, trattandosi di afflizioni d’amore complicate e segrete, scatenate spesso dalla gelosia, l’organo bersaglio della sensazione dolorosa o somatizzazione è il cuore stesso. Per attenuare l’attacco di panico occorre bere subito un bicchiere d’acqua.
Gli ormoni si comportano come gli antichi dei dell’Olimpo determinando cambiamenti continui del nostro umore e le nostre bizze quotidiane. Ma è bene renderti conto che “Tutto dipende dalla qualità dei tuoi pensieri”. (b)
FAI ATTENZIONE ALLE COSE CHE PENSI!
La causa “prima” che ci fa stare male non sono gli ormoni e neanche le emozioni, ma i brutti pensieri causati dai dispiaceri e dalle sconfitte. Infatti possiamo dire che i pensieri sono già emozioni! E i due pensieri più devastanti, che sono vere e proprie credenze limitanti che inondano il sangue con tempeste di cortisolo, sono: io non valgo niente e nessuno mi vuole bene! Per contrastare la comparsa dei brutti pensieri occorre respirare in modo lento e profondo. Più lentamente e profondamente si respira, più siamo in grado di controllare la mente e i suoi pensieri. Più il respiro è lento e profondo, più siamo calmi e sereni perché si entra in fase parasimpatica grazie ad un effetto sedativo che attiva il qui e ora e l’attenzione. Al contrario la respirazione veloce e superficiale (tipica della rabbia e della paura) ci fa entrare in fase simpatica e causa l’agitazione del cuore e di tutto il corpo.
Note
a) Il meccanismo delle emozioni e sensazioni è stato da me trattato in due saggi. Il primo, pubblicato su Amazon Kindle nel 2020, ha il titolo: “LE EMOZIONI SONO LA REAZIONE DEL CUORE AI NOSTRI PENSIERI – Benessere e consapevolezza a portata di mano”.
Il secondo saggio in cui ho introdotto, tra l’altro, le emozioni neutre estrapolandole da quelle positive, ha il titolo “VUOI LA FELICITÀ? ECCOLA! – Un autore italiano svela il meccanismo di tutte le emozioni” – Edizione AUREA NOX, 2022.
b) “Tutto dipende dalla qualità dei tuoi pensieri”, è il sottotitolo del mio primo saggio dal titolo: LA FELICITÀ A PORTATA DI MANO – Ed. Boopen, 2008.
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Cordiali saluti.
Pasquale
Analisi puntuale e molto interessante, mi ha aperto la mente circa aspetti personali che nella normalità sono relegati alla sfera intima
– grazie –
Grazie mille, Pietro, per il tuo commento positivo e lusinghiero.
Pasquale
Analisi puntuale e di elevata importanza e utilità per comprendere al fine di meglio gestire il funzionamento delle nostre emozioni e degli effetti da esse prodotti. Grazie per le tue ricerche e per il tuo apporto, dott. Pasquale Foglia. Luisa Casserino
Gentilissima Luisa,
grazie mille per il competente commento.
Pasquale
Complimenti x la chiarezza e l’analisi attenta e di grande utilità pratica.
Grazie mille per il commento.
Pasquale
Ecco perché quando si hanno dispiaceri fa male il cuore e non solo, cambia il tono della voce, i battiti cardiaci aumentano, il respiro diventa più corto, si diventa più tristi…
Ciao Antonio, grazie mille per il bel commento.
Pasquale