Miei lati oscuri: come integrarli?
Non è facile per nessuno integrare i propri lati oscuri
L’uomo è schiavo dei suoi ormoni…
<<Buonasera Sig. Pasquale. “Navigando” ho incontrato i suoi scritti e mi permetto di contattarla per condividere un “pensiero” che crea in me profonde connessioni e riflessioni.Un Tema che brucia e scotta così tanto e quindi genera nel mio profondo un desiderio forte e vero di Comprensione che vada al di là delle Teorie che di fatto
conosco ma evidentemente manca l’ingrediente essenziale per portare a compimento “L’Opera”.
La SINTESI non è una delle mie qualità …. perdoni la lungaggine dello scritto quindi grazie per la pazienza.
Ciò che desidero in questo passaggio di Vita è Individuare l’ombra per integrarla (qui mi perdo) e quindi permettere alla “Luce” di essere Liberata…
La Relazione di coppia è un banco di prova forte … colgo l’occasione e me la vivo fino in fondo evitando “vie di fuga” che sono trappole… in primis per me e poi si vedrà…
Miei lati oscuri: come integrarli?
L’Intento è quello di esprimere o meglio esporre un “quesito” che sta chiamando la mia attenzione e desidero se possibile la sua stimata considerazione a riguardo.Il Tema è “L’Ombra” intesa come il nostro Lato Oscuro che perseguita con “giuste ragioni” e chiede di essere Vista e Integrata evitando il frustrante e doloroso ripetersi di vissuti umani che riconducono alla “Proiezione” costante. Il processo di Integrazione (vedere riconoscere e accettare) è quello che più mi confonde, nel senso che il “lato pratico” di questo processo non riesco ad individuarlo in modo corretto e sano per fare i passi successivi. Sto lavorando per far si che la “coppia” possa resistere alla crisi portando una sana trasformazione (soprattutto dentro me) e quindi evitare di agire la fuga per poi ritrovarsi nella medesima condizione in una situazione analoga con “attori” diversi… Il mio compagno e convivente ha forti pulsioni nei confronti di altre donne… non le agisce ma sono così “perseguitanti e ossessive” che stanno generando sofferenza e rottura. Ha ammesso questa dinamica dopo un lungo tempo che lo vedeva, ma ancora oggi mente e rinnega questa parte.
Miei lati oscuri: come integrarli?
Non lo vuole ammettere perché Riprovevole e Disonesto ecc… ma nel medesimo tempo ha ammesso che il suo bisogno di conferme è così forte da non riuscire a controllarlo e nel contempo rifiuta l’atteggiamento … non lo vuole…. lo respinge e questo si sta ingrossando sempre più a tal punto che anche la psicoterapia non può essere portata avanti perché si è inchiodato sul rifiuto di accettare e di lavorare… ma questo al di là di noi rimane cmq un suo problema e se la sbrigherà con la psico ne sono consapevole. Il punto che interessa a me è quello che sta accadendo in Sede di Proiezione con me, per lavorare su me stessa attraverso la relazione con Lui…
Psicoterapia: Il lavoro di coppia non è stato possibile perché non si mette a nudo, quindi la terapia si è fermata all’inizio del cammino… continua da solo.La mia ferita con il MASCHILE è molto ANTICA, è legata all’abbandono-Tradimento e sicuramente il PERDONO negato è una tematica che VOGLIO osservare e fino a quando non mi metterò nelle condizioni di portarlo in LUCE e AZIONE, le mie scelte non si scosteranno da uomini che mi riportano a questa dinamica! Forse c’è anche la “traditrice” che non vedo in me e la vivo attraverso di lui?
Miei lati oscuri: come integrarli?
In questo caso specifico Integrare l’ombra cosa significa oltre a riconoscerla e a fare un lavoro di “accettazione” anche in merito alla PROIEZIONE reciproca che sicuramente riguarda anche l’altro…. intendo dire Integrarla è ACCETTARE E VIVERE l’Infedeltà?Se la natura è questa, è possibile evitarla? Non diventa una castrazione e quindi un tradire cmq la verità personale?!
Si può procedere con una Integrazione e un Disciplinamento di tali pulsioni senza per forza doverle agire e quindi trovare la serenità interiore perché DECIDO di Scegliere la via della Lealtà?!!!!
Mah…. 🙂 Se una persona ha pulsioni Omicide in “Ombra” non per forza deve uccidere?!
Se una persona ha desiderio di Rubare in “Ombra” non per forza deve rubare?!
Per farla breve… il processo di individuazione Ombra come si risolve nella vita dentro/fuori ….?
Quali sono le chiavi SANE per agire e liberare il nostro essere? Ringrazio di cuore per aver letto il “poema” sarò lieta di leggere con interesse e attenzione le sue riflessioni a riguardo.
Grazie.>>(Lettera firmata)
Miei lati oscuri: come integrarli?
Ho apprezzato molto questa frase: “Sto lavorando per far sì che la “coppia” possa resistere alla crisi portando a una sana trasformazione (soprattutto dentro me) e quindi evitare di agire la fuga per poi ritrovarsi nella medesima condizione in una situazione analoga con “attori” diversi…”. Effettivamente è così, e con ogni attore nuovo, spesso la relazione scade sempre più di valore e di passione.
È ovvio che nella situazione in cui lei si trova, saltano le buone intenzioni, per quanto sia almeno teoricamente ben “preparata”, pertanto le proiezioni schizzano infuriate da tutte le parti ed è difficile controllare o integrare i suoi lati oscuri.
Quando un uomo si comporta come il suo compagno è perché da adolescente ha avuto pochissime storie “complete”, o forse nessuna, e quindi vive ancora nella vana e inspiegabile ricerca dell’anima gemella.
Certe pulsioni se ne vanno soltanto facendone l’esperienza: solo agendo si rompe l’incantesimo.
D’altra parte, è normale che dopo 1-2 anni di convivenza, l’attrazione erotica per la propria partner si esaurisca, e anche quando ci sono altri fattori importanti a tenere unita la coppia, l’uomo si sente comunque attratto da altre donne.
La donna va inesorabilmente soggetta a ferite da tradimento perché gli uomini sono poligami per natura e dopo un anno di convivenza, il loro bisogno universale di “varietà” diventa prepotente e incoercibile.
Miei lati oscuri: come integrarli?
Ecco, la saggezza di una moglie o compagna sta proprio nel saper comprendere e integrare, ma è più esatto dire “sopportare”, le pulsioni fedifraghe del partner causate dal troppo testosterone in circolo nel sangue, ovviamente sempre che non voglia perderlo, ben sapendo che le storie si ripresentano uguali con ogni nuovo “attore”.
Dovrebbe preoccuparsi soprattutto se lui è attratto da una donna in particolare di cui potrebbe innamorarsi, mentre se è attratto da tante femmine potrebbe significare che è incapace o ha paura di vivere l’avventura che sogna di vivere.
Forse non le conviene rimproverarlo o minacciarlo (tradirlo) o metterlo di fronte alle sue responsabilità, ma diventare piuttosto una “mamma” per lui che comprende le sue pulsioni e lo perdona e rassicura. (So che è molto difficile per una donna).
In questo modo è più facile che lui ne esca, guarisca, rinsavisca, anche se come dicevo, ha bisogno probabilmente di una “scorpacciata” di sesso con un'”altra” femmina.
Certe pulsioni passano soltanto agendole. Ha mai sentito parlare di viaggetti a Cuba…?
Diventi una mamma… per lui, anziché cedere alla rabbia e al rancore pur legittimi e comprensibili, perché nel secondo caso fa prevalere i lati oscuri, la sua parte peggiore.
Miei lati oscuri: come integrarli?
Come ben sa, ogni cosa ha sempre il suo contrario: giorno/notte, estate/inverno, amore/odio, altruismo/egoismo, perdono/vendetta, e così via.
Si tratta di un fatto genetico universale che è una conseguenza della costituzione dell’atomo, il mattone della materia, che è fatto di protoni (+) ed elettroni (-).
Gli esseri umani sono coscienti soltanto delle loro qualità positive, mentre non riconoscono quelle negative e ripugnanti, cioè la propria ombra. Ed è un male!
Occorre comprendere e accettare senza vergogna che siamo tutti potenzialmente malvagi. Infatti, in certe circostanze come quando devi difenderti da una aggressione, questa qualità potrebbe salvarci la vita.
Nessuno deve vergognarsi di avere a volte pensieri perversi e non bisogna dar loro importanza.
Miei lati oscuri: come integrarli?
Ora, soltanto quando prendiamo coscienza di essere sia buoni che cattivi, diventiamo completi, come diceva C.G. Jung; e soltanto quando siamo completi, ossia consapevoli anche dei nostri lati oscuri, siamo in grado di tenere a bada la nostra cattiveria e far trionfare la bontà.
Ciò significa che un serial killer potrebbe credersi un agnellino e solo quando viene sbattuto in prigione, sì accorge di essere un mostro!
Ecco, per integrare i suoi lati oscuri, ossia l’istinto naturale di fargliela pagare, dovrebbe trasformarsi da moglie o compagna in madre comprensiva ed amorevole: anche se lui merita odio e disprezzo, dovrebbe far prevalere in lei l’amore e la compassione.
Una persona è completa, ossia equilibrata e saggia quando è profondamente consapevole dei suoi lati oscuri, ossia del suo odio, del suo
egoismo, della sua cattiveria, della voglia di far del male o vendicarsi, e proprio perché ne è diventata cosciente, riesce a far prevalere l’amore, l’altruismo, la bontà, la fedeltà e il perdono.
Miei lati oscuri: come integrarli?
Non è facile per nessuno integrare la propria ombra, i propri lati oscuri, perché è difficile sopportare l’umiliazione, sacrificare l’orgoglio, sopprimere la rabbia e bloccare l’istinto di rivalsa, ma dovrebbe sapere che qualunque scelta da parte sua ha un costo in termini di pace interiore.
Quando si prende una decisione, occorre sempre lasciare o perdere qualcosa.
Il suo compagno non si comporta male “a ragion veduta”, anzi se ne vergogna, vorrebbe comportarsi diversamente, ma soggiace alle sue pulsioni, e forse soltanto se riesce a sfogarle (viverle) in qualche
modo, si potrà ravvedere e tornare ad essere il compagno di un tempo.
Senza l’esperienza che si fa strada facendo, gli esseri umani restano fragili e compulsivi.
Le risulta che tanti mariti vanno di nascosto a puttane o a ragazzine… e poi tornano a casa come se niente fosse?
Negli anni che è stata con lui, lo ha aiutato a crescere e a migliorare, ma essendosi lui ormai saziato di lei sessualmente, si trova ad affrontare l’ultimo grande scoglio: l’integrazione della sua parte femminile inconscia e far tacere le famose sirene di Ulisse che promettono amplessi leggendari…
Quando l’uomo comprende che la compagna migliore per lui è proprio la partner che gli vive al fianco, le sue pulsioni svaniscono e si sente come rinato.
Questo in realtà avviene quando il tasso di testosterone si è vertiginosamente abbassato…
Miei lati oscuri: come integrarli?
Mi creda, l’uomo ancor più della donna, è schiavo dei suoi ormoni, e ci vogliono molti anni e tanto lavoro di sviluppo personale per riuscire a controllare i propri lati oscuri come gli istinti, le pulsioni, le proiezioni, le emozioni negative e i sentimenti ostili.
Le coppie si dividono perché per la donna moderna è difficilissimo accettare il proprio ruolo di difensore a oltranza del focolare domestico.
Questo valore ancestrale impone alla compagna o moglie di trasformarsi davvero in una madre comprensiva e affettuosa per il compagno, e non è per niente facile
sopportare le smanie del compagno; ma fuggendo dalla prigione nella speranza di trovare un partner migliore, le donne devono ricominciare tutto d’accapo e scoprono di ritrovarsi ben presto, come ben dice e sa lei stessa, “nella medesima condizione, in una situazione analoga con attori diversi…”
L’istituzione della famiglia probabilmente è sopravvissuta forse soprattutto grazie alla sopportazione della donna.
Tra il modo di pensare e di agire dei due sessi la differenza è enorme.
La donna vive e si sacrifica pensando al “dopo”. Il che spiega perché a volte vediamo bellezze ventenni accanto a ottuagenari…
L’uomo invece gioca tutte le sue carte “prima” perché deve arrivare all’orgasmo…
Ciò fa sì che gli uomini considerino, per lo più inconsciamente, la loro convivente come un surrogato di cui non tutti e non sempre riescono ad accontentarsi, mentre la donna spesso si attacca come l’edera al suo… “rospo”, e si impegna vanamente a trasformarlo in principe.
Pasquale,
grazie a lei per le risposte e per gli spunti.
so che lei sa che, commentando il blog, ognuno parla di se. E rileggere a freddo ciò che ho scritto mi fa osservare come io sia sul filo della domanda che farei al marito fedifrago.
Vuoi risolverlo il problema?
Non ho un problema di istinti sessuali da rimettere in riga, ma sono su temi di natura diversa.
Apprezzo molto il lavoro di divulgazione di persone come lei che a volte ci ripetono come un mantra quelle due cose due che spesso la nostra mente sfugge.
Il rapporto con l’inconscio, la programmazione della cultura e dell’ambiente familiare che abbiamo avuto, il legame tra inconscio, regole e infrazione delle regole, o dei rapporti umani.
Devo essere ad un buon punto, se rileggo quello che ho scritto “credendo” di scrivere a lei o all’autrice del post, mi trovo piuttosto combattivo, e spero di non essere sembrato troppo diretto, visto che dovevo dirle a me, quelle cose.
Per cui la ringrazio ancora degli spunti e delle sue parole, continuerò a seguirla e a leggere le sue riflessioni.
Buon Cammino.
E io la ringrazio per avermi ispirato subito un bell’articolo!
E io la ringrazio per avermi ispirato subito un bell’articolo!
Buongiorno di nuovo
Integro e concludo il commento precedente.
Nel “Cammino di risveglio dell’eroe” che descrive l’utilizzo degli archetipi come metro di misura e strumento di evoluzione personale, la persona può, se vuole, prendere coscienza del problema per affrontarlo, riappropriarsi della propria umanità e arrivare a vivere in modo migliore. più risolto e pieno.
Se vuole.
integrare il lato oscuro è utile per compiere il cammino. Se si vuole, se lo si desidera, se si capisce che è fondamentale farlo.
Tutto quello che è legato alla paura blocca il cammino.
La sopportazione è un atto di forza quando è pazienza, che è la virtù dei forti.
Se la sopportaione è figlia della debolezza diventa condanna, diventa stagnazione.
E scatena l’orfano, che è uno degli archetipi legati alla sopportazione come lato ombra.
E’ la scelta il fulcro.
Se un uomo prende atto di un problema ma si ferma alla commiserazione o alla vergogna o alla azione compulsiva…. Questo è un problema per chi gli sta accanto.
Tutti voglion la felicità, a parte chi è consapevolmente masochista. Ma a quel punto se lo è consapevolmente è felice uguale.
La domanda che farei l partner fedifrago o incasinato è:
Vuoi risolvere il problema?
Se è pronto, se è un guerriero interiore pronto risponderà in certi modi. Se non lo è risponderà in altri.
Il fatto di agire il suo impulso e di esperimentare la sua condizione ormonale… Non da la certezza di arrivare a compiere questo salto.
Per cui non mi sentirei in grado di consigliare nulla. Men meno di attivare la pazienza, se questa non mi permette di osservare miglioramenti. O non fa scattare quella molla evolutiva utile per risolvere i problemi, e non per “esperimentarli”, magari all’infinito, giustificandosi con modi di dire scontati.
PS: Tutti i maschi sono poligami. Secondo me è più un fatto culturale che biologico. Ma è un mio punto esperienziale. E comunque i pochi maschi monogami che hanno in loro l’istinto a fare esperienza della vita con la loro compagna e basta cosa sono? aberrazioni genetiche?
La logica, se così deve essere deve avere solide basi e soprattutto deve poter rispondere alle critiche.
Non trova?
Con rispetto.
Gentile Lux,
l’integrazione dell’ombra è fondamentale per prendere consapevolezza di ciò che ci succede dentro.
Forse è importante capire da dove nascono tutti i problemi degli esser8i umani. Alla nascita il bambino è completamente inconscio o inconsapevole. Crescendo e soprattutto grazie all’educazione e alla vita con altre persone, avviene la specializzazione tra i due emisferi cerebrali. Quello sinistro diventa conscio, razionale, logico e soprattutto consapevole delle regole sociali a cui ciascuno essere umano deve adeguarsi per non finire in galera o comunque non trovarsi male nella vita. Invece l’emisfero destro resta inconsapevole, irrazionale e istintivo.
Purtroppo, o forse per fortuna, l’emisfero destro è molto più potente di quello sinistro perché è direttamente collegato al cervello emotivo o sistema limbico, al sistema nervoso autonomo e al cervello rettiliano, tant’è che è attivo per il 95% del tempo, come penso che lei ben sa.
Se le carceri di tutto il mondo sono sempre strapiene, non è certamente perché le persone vogliono farsi del male da sole, ma perché le forze istintive o selvagge dentro di noi, appunto l’ombra, spesso prendono il sopravvento. E questo accade quando c’è poca consapevolezza nelle persone – come anche lei ha sottolineato – cioè nel 95% dei casi.
Le consiglio di leggere “L’inconscio è un coglione” e “Lotta interiore” per un quadro ancora più chiaro e completo della complessità della vita. Molte volte noi agiamo col pilota automatico senza esserne coscienti.
I nostri due emisferi sono continuamente in lotta tra di loro, anche se non ce ne rendiamo conto e checché ne pensino i neurologi. E questo è vero soprattutto nella prima parte della vita, cioè quando siamo giovani e sovraccarichi di ormoni e di brame di ogni genere, e tende ad attenuarsi con l’aumentare degli anni perché diminuisce la secrezione degli ormoni mentre cresce la consapevolezza e riusciamo a comprendere più facilmente ciò che ci succede dentro.
Diciamo la verità: se la nostra vita è così complicata e complessa è perché l’emisfero destro, pur essendo attivo per il 95% del tempo, è troppo castigato e deve rispettare leggi e regole che lui non riconosce per niente. Ecco perché chi è poco consapevole, cioè tuti coloro che non hanno integrato i loro lati oscuri, se la passano molto male e per tanti motivi.
Ho molto apprezzato questa sua frase del precedente commento: “Ma ci vuole una consapevolezza profonda, che la nostra cultura dello scarto, del consumismo e del “sono arrivato e non posso imparare oltre” non ci insegna”.
Giustamente, la sopportazione è una virtù quando è fatta di pazienza e resilienza, mentre è un difetto quando è dovuta a eccessiva debolezza. Ogni virtù diventa un difetto, cioè dannosa, quando è esagerata, eccessiva, ridondante. In medio stat virtus. Il troppo e il poco sono i nostri nemici.
Quanto al fatto se tutti i maschi sono poligami o meno, è irrilevante se sia dovuto a un fatto biologico o culturale. Io penso che sia un fatto strettamente ormonale, variabile quindi nel tempo, tant’è che ci sono anche tanti maschi impotenti che fanno da contrappeso ai malati del sesso.
E sicuramente i pochi maschi monogami non sono aberrazioni genetiche, purché non vivano male questa loro condizione e cioè non siano schiavi della loro donna. Il che non è infrequente.
Grazie del commento e per gli spunti di riflessione.
Buongiorno,
Articolo molto interessante che condivido su molti punti.
Leggendo alcuni passaggi, il mio lato ombra, o forse quello di luce, chissà… mi rimanda emozioni che fanno scaturire ulteriori domande, o dubbi.
Cercherò di essere rispettoso e sintetico, la dove riesco.
Le relazioni possono essere un mezzo di crescita potentissimo.
Nelle relazioni si mostrano sia i lati di luce che quelli ombra.
Ma.
La parola “sopportare” mi fa riflettere su un tema.
La relazione è un campo di crescita personale, solo se lo si vuole. Se entrambi lo vogliono. Altrimenti si può vivere agendo i propri vizietti, cercando di convivere con essi, e non facendo nulla per andare oltre. Sopportandoli.
Se due persone sono cnsapevoli di non essere arrivate, solo perchè si sono incontrate. Se sanno che devono, vogliono imparare ancora molto su loro stessi. Sevedono questo imparare uno stimolo vitale e ci si divertono pure a farlo… Allora non avranno paura di incontrare la loro ombra. E saranno complici nell’affrontare questi problemi, consapevoli che sono d’accordo e che nulla è irrisolvibile.
Ma ci vuole una consapevolezza profonda, che la nostra cultura dello scarto, del consumismo e del “sono arrivato e non posso imparare oltre” non ci insegna.
LA cosa che non mi torna è il pericolo insito nella parola sopportare, che non mi pare sia stato sottolineato.
Incontrare l’ombra per sopportarla è triste. Incontrarla per poterla integrare è una bella sfida. Se lo si sa. Se lo si vuole fare. Se si è pronti per farlo.
Altrimenti di persone che incontrano l’ombra, fanno spallucce o si strafogano di seoo, dolci, denaro, o altro, ne è piena la cronaca dei giornali.
Non mi pare che queste persone lottino per andare oltre, o lo manifestino apertamente.
Sopportare a volte è un rischio
Gentile Lux,
il mio articolo fa riferimento al caso “specifico” di una donna che non vorrebbe rompere la sua relazione pur difficile con un uomo col vizio del sesso “per non ritrovarsi a rivivere la stessa situazione con attori diversi”.
Condivido molte delle cose che lei ha scritto, e sono anche d’accordo “che sopportare a volte” può essere un rischio, come dice lei, ma ciò conferma la necessità di conoscere il contesto per una risposta adeguata, anche perché dalla sua lettera non sono riuscito a capire se lei è una donna o un uomo.
Grazie per il commento.
Il matrimonio è una rinuncia, come in tutte le cose ha il lato positivo ed il lato negativo.
Per alcuni la scappatella potrebbe essere una cosa normale, per altri guai a parlarne.
Ho visto una coppia con figli già grandi separarsi perché il maschio in passato ha avuto delle scappatelle, così ogni volta che usciva la moglie pensava sempre alle scappatelle, alla fine si sono separati, ora i due vivono ognuno per se ed i figli vivono per fatti loro, quando casualmente succede di incontrarli singolarmente si nota una nota stonata, un certo squallore e viene il pensiero che se lei avesse avuto una maggior tolleranza verso il marito ora sarebbero ancora insieme…ma dire cosa è giusto o sbagliato penso sia una questione veramente difficile.
La coppia si forma per una sorta di mutuo soccorso, semplicemente perché noi al mondo siamo soli, dal momento in cui usciamo dal grembo materno iniziano i nostri guai ed ecco perchè cerchiamo amici, l’amore, il contatto, la carezza, la parola di conforto…
Un eccesso di bisogno degli altri non va bene ed il troppo poco pure, bisogna imparare ad essere autosufficienti quanto basta e non avere questa dipendenza dagli altri ( infatti noi stiamo male quando siamo soli ) e cerchiamo aiuto negli altri ma poi alla fine restiamo noi con i nostri guai e pensieri.
Interrompere questo meccanismo perverso pare sia una delle cose più difficili al mondo…in alcuni casi forse si interrompe nel momento in cui invece di chiedere ed avere sempre bisogno – noi degli altri – si comincia a dare noi qualcosa a chi forse ha più bisogno senza per questo pensare ad un tornaconto.
Condivido pienamente il pensiero della donna che con la sua lungimiranza tollera e perdona, non è cosa da tutti, è una variazione a quello che ci è stato insegnato, ma pensando al dopo, a quando i sensi saranno meno irruenti…potrebbe essere un buon investimento.
Un caro saluto
“Condivido pienamente il pensiero della donna che con la sua lungimiranza tollera e perdona, non è cosa da tutti, è una variazione a quello che ci è stato insegnato, ma pensando al dopo, a quando i sensi saranno meno irruenti…potrebbe essere un buon investimento”.
Caro Antonio, mi fa piacere che condividi le stesse cose che condivido io. Bisogna partire dal presupposto che il matrimonio, o meglio l vita a due, è difficilissima e piena di ostacoli e trabocchetti di ogni genere, e sopravvive sooltanto se c’è tolleranza e perdono. Ora è evidente che se che oggi il matrimonio è in grave crisi, è proprio perché le donne soprattutto, ma anche gli uomini, non sono più disposti a tollerare e perdonare. In realtà è proprio la resilienza che non c’è più (fatte le debite eccezioni), ossia la capacità di sopportare i dispiaceri che la vita ci riserva. Va anche detto che la cultura imperante non aiuta per niente la coppia a restare insieme, ma questo è lungo discorso.
A risentirci.

Sante parole le tue, che aprono la mente, aggiungerei…è possibile quindi che il matrimonio in questa era ” sia solo una cosa d’altri tempi ” e quindi non più fattibile, per una serie infinita di ragioni ( come accenni tu ) tra le quali:
la mancanza di sopportazione tra i due
la mancanza di prospettive,
la mancanza di impegno
la molteplicità di stimoli fuorvianti,
il mancato insegnamento da parte dei genitori
la società attuale ingannevole
La sintesi è semplice:
tutto si è evoluto, ma il matrimonio è rimasto lo stesso di molti anni passati, infatti le cose non possono coincidere…quello che andava bene in passato oggi – come si vede – potrebbe non essere più adatto.
Il matrimonio si basa su sani principi e solide basi, se la coppia ha il lavoro a singhiozzo uno a Matera e l’altro per quindici giorni a Luino, è evidente che queste cose non possono coesistere, per ora si sopravvive con il reddito da posizione dei genitori, poi vi sarà il problema della mancanza delle nascite…e molto altro ancora che non sappiamo, perchè non avendo riferimenhti con il passato, nessuno sa dove questo progresso ci porterà…sebbene abbiamo delle indicazioni molto precise.
Ciao a presto
Ciao Antonio, proseguendo la tua analisi che approvo in pieno, potrebbe succedere la fine di una civiltà, a meno che non ci scappa una guerra mondiale che ci riporti molto indietro nel passato, ovviamente in fatto di miseria e di recupero della solidarietà.
Da uomo credo che sia frustrante per una donna accettare il fatto che il proprio partner faccia “viaggetti a Cuba” e quant’altro..E ancora più frustrante è pensare che l’unico modo per vivere bene con il proprio partner sia quello di “lasciarlo andare..” quando ha certi bisogni.. Credo comunque che anche per un uomo leggere queste cose non sia meno frustrante. Dovrei pensare che sia che sono felice ora o meno con la mia partner, prima o poi dovrei tradirla per stare meglio? peggio ancora, se uno sa di non aver avuto esperienze prima, ma ha trovato l’anima gemella…è segnato che prima o poi dovrà andare con un altra donna per farsi quella “scorpacciata di sesso” che gli permetta di essere felice con la propria di donna? sono molto perplesso..
Certo, Daniele, ci sono punti di vista diversi. Ognuno la vede in un certo modo e non esiste il modo giusto valido per tutti di risolvere i problemi di coppia. Una cosa è certa: i problemi ci sono sempre ed è bene risolverli col minor danno possibile per entrambi i partner, per quanto è possibile.
Grazie del commento.

Buon giorno Pasquale.
Pur consapevole che tutti i commenti, sia il suo che quello di ognuno/a che ha risposto, sono validissimi e possono insegnare molto, mi permetto di “aprire” uno spiraglio per “vedere” in modo diverso la situazione. Non credo che il comportamento del patner possa essere motivo di riflessione da parte mia, bensì è e dovrebbe essere motivo di profonda riflessione e di ricerca interiore, la mia reazione al modo di “leggere” il comportamento del patner. Cerco di chiarire. Il patner è ciò che è, punto. Io leggo il suo comportamento in un certo modo che è causato dai miei condizionamenti, dalla cultura in cui sono stata cresciuta e dalla morale che mi è stata insegnata da piccola, insomma da quel punto di vista che è chiamato “griglia” e/o “matrix”, e/o percezione che è sempre un punto di vista strettamente personale. Il lavoro che posso fare è proprio questo, quello di “com-prendere” i miei condizionamenti e di diventare consapevole che le mie percezioni che mi portano a “vedere” e “leggere” ciò che vedo là fuori in qualcun altro non è che l’ombra che ho dentro. Sintetizzando: è lavorando su di me, sul perchè “materializzo” il tradimento che mi regalo l’opportunità di cambiare dentro e di conseguenza posso provocare dei cambiamenti fuori. Lancio ancora una piccola provocazione per un invito alla riflessione. Il mondo là fuori non può che rispecchiare il mio mondo interiore. Quello che mi trovo a vivere è esattamente la grande opportunità che la parte divina che mi abita mi propone per aiutarmi ad evolvere, ma tutto questo deve e non può che avvenire dentro di me. Grazie a tutti/e. maria
Ciao Maria, mi è piaciuto molto il tuo approccio basato sulla consapevolezza di sé e sull’assenza di giudizio. Certo, è un percorso inusuale e alquanto difficile, e proprio per questo, per quanto mi riguarda, credo che sia il migliore in assoluto.
Grazie del commento.
E che fine ha fatto quel saggio comandamento “Non fare all’altro ciò che non vorresti fosse fatto a te”?
Integrare il lato oscuro è difficile per tutti. Non vedo la differenza tra i sessi. Ciascuno ha i suoi!
“Sopportazione” della donna non fa altro che spingere ancora più nell’oscuro i suoi lati non integrati della personalità – così, aiuta (forse! molti non ne traggono nessun insegnamento!) a lui a integrare la sua Ombra, ma lei sprofonda nella sua di Ombra.
Essere una mamma al proprio partner non aiuta certo a far sì che lui ci veda come una donna (anzi, è il contrario!), e non aiuta certo a risolvere la problematica di quell’uomo (avere dei suoi tabù personali riguardo al sesso). Senza contare che a una mamma difficilmente viene il desiderio sessuale verso un figlio (ed ecco qua, l’Ombra di lei in agguato).
La relazione tra un uomo e una donna non è una relazione di tipo parentale!
Se si vuole una relazione appagante e duratura, si deve fare lo sforzo di crescere. Altrimenti, la relazione non si può avere. Tutto ha un prezzo, come dicevamo!
Per questo esistono le prostitute. Chi le preferisce, buon per lui. E’ una scelta. Le donne che “chiudono un occhio” lo fanno per la propria indisponibilità di fare lo sforzo di crescere, per un compromesso, per la stessa vigliaccheria per la quale l’uomo impegnato in una relazione va da una prostituta.
E ancora, chi l’ha detto che tutte le relazioni devono durare per forza? Secondo me, dovrebbero durare solo quelle costruite sullo sforzo di crescita autentica di entrambi, quelle dove ENTRAMBI davvero si impegnano affinché duri (se è un 5% delle relazioni, è grasso che cola). Lo scopo della relazione è l’evoluzione (è una delle palestre più difficili della vita); per la maggior parte delle relazioni si tratta soltanto di un pezzetto di strada da percorrere insieme. I padri e le madri lasciamoli al loro posto: nel nostro passato.
Ben detto Danijela: non bisogna prendere alla lettera la questione della moglie-madre, sebbene per tanti uomini la moglie sia un sostituto della madre. Nel mio articolo rispondevo ad una donna in particolare, una donna che non era disposta a mollare il partner nonostante tutto.
Un fatto è certo comunque: volando da un partner all’altro non si risolvono i problemi di crescita personale, e molte volte si peggiorano queli esistenziali. Non ne parliamo poi del male che ne deriva ai propri figli costretti a crescere con un solo genitore.
Grazie del commento.

Perdonami Pasquale, ma dov’è il “VANTAGGIO” per una donna nell’accettare tutto questo ed arrivare addirittura a consolare? Ora perdonami, ma vantaggio forse non è la parola corretta, materializza tutto un po troppo ma può aiutare a rendere l’idea….
Ciao Pamela,
ti comprendo perfettamente ed è per questo che l’integrazione dell’ombra è la cosa più difficile per un essere umano.
Una donna che si vede tradita dal partner (oppure un uomo) dovrebbe saper controllare la rabbia, l’orgoglio ferito, il desiderio di vendicarsi, e tante altre cose ed è estremamente difficile. Eppure, se prendiamo due coniugi che festeggiano le nozze d’oro, e conosciamo un po’ la loro storia, chissà quante cose brutte scopriremmo su uno dei due! Tutto ha un prezzo, cara Pamela, e certamente non tutti sono disposti a pagare un prezzo per un matrimonio che duri.
Tu parli di vantaggi, ma io invece parlerei di valori. Quali sono i valori predominanti di una donna o un uomo sposati? Se i valori predominanti sono la famiglia e i figli, allora la coppia sarà disposta a qualunque sacrificio d’orgoglio e i due partner si adopereranno per sottoporsi a un consulto matrimoniale; oppure, dopo un periodo di guerra, si adopreranno per fare la pace.
I guai sorgono quando i valori tra i due partner sono diversi: a uno piace il mare e all’altro la montagna; a uno piace stare in casa, all’altro piace la compagnia degli amici; e così via. Ed è per questo che non bisogna sposarsi o convivere per non restare soli, ma bisogna saper scegliere il proprio compagno o la propria compagna di vita, anzichè partire dal presupposto: “Tanto se andiamo d’accordo c’è il divorzio”. Con questo presupposto il divorzio arriva subito. E col nuovo compagno succederano immancabilmente gli stessi attriti.
L’integrazione dell’ombra comprende anche l’integrazione tra la parte maschile e femminile che alberga in ogni essere umano. Per esempio, una donna che non ha integrata la sua parte maschile (il suo animus), avrà atteggiamenti mascolini e sarà aggressiva, prepotente, rabbiosa, possessiva, gelosa, con tendenza a prevaricare e a dominare. Una donna del genere, se non trova un marito sottomesso e servizievole, divorzierà il secondo giorno dopo il matrimonio (si fa per dire). Viceversa, un uomo che non ha integrata la sua parte femminile inconscia (la cosiddetta anima) sarà effeminato, donnaiolo, passivo, troppo generoso e spendaccione, e con bassa autostima e soprattutto non sarà mai contento e fedele alla sua compagna…
Grazie del commento Pamela
Ciao Pasquale, apprezzabilissimo quanto dite, sebbene le conclusioni sembrano dettate da cause di forza maggiore, nel senso che, a determinate situazioni si reagisce scegliendo il male minore si prevedono le conseguenze…ecc ecc,
La mia consorte, che conosco da trent’anni sposati con figli ecc ecc, per esempio un giorno ha detto che il giorno che non sarò più autosufficiente sarò messo in un ospizio, anche l’amore che ha verso i figli è maggiore che verso il marito, da parte mia vi è stata una parte di rassegnazione accettazione stupore e quanto altro.
Ricordo che in natura alcune femmine dopo l’atto d’amore uccidono il maschio…quindi non tutte sono uguali o disponibili a fare sacrifici per altri, in questo caso il lato oscuro forse ha preso il sopravvento…non nego che ognuno di noi nella vita può trovarsi in momenti in cui ha bisogno di aiuto o conforto di parlare con altri, a questo servono gli amici, medici, la palestra ecc ecc sicuramente nel mio caso, la situazione per alcuni versi è opposta, si viene quasi spinti a cercar fuori un certo tipo di aiuto o comprensione che non trovi in casa perché purtroppo nella vita nessuno è un robot sempre al 100% delle proprie condizioni e quindi si deve arrangiare ( ma spesso da soli non si riesce, basta pensare al semplice dialogo che si cerca con persone più sagge per capire quanto ognuno di noi ha bisogno degli altri )
Un caro abbraccio
Caro Antonio, forse devi aprirti di più con tua moglie, chiederle aiuto esplicitamente, farle capire che hai bisogno di lei, e vedrai che le cose cambieranno.
Ungrandeabbraccio
Ciao Carissimo,
trovo molto interessante questo articolo che oltre a rispecchiare il lato ombra che abbiamo tutti, da anche lo spunto di come è meglio affrontare certe situazione o certe conflitti all’interno della coppia
sicuramente sia la donna che il uomo hanno modi diversi di affrontare l’argomento ombra
per la donna rimane un compito spontaneo sarà perché è di natura riflessiva e gode di una veduta ampia nelle cose.. il problema è nel l’uomo sarà per orgoglio o per insicurezza che non accetta nessuna critica ne osservazione e non è capace neanche a farle a se stesso questo è un problema di tanti ecco perché si sente parlare spesso di uomini immaturi e infantile io penso che qui il ruolo della madre è fondamentale dovrebbe partire dall’infanzia tutto ciò..e qui mi chiedo cosa dovrebbe o potrebbe fare una madre per evitare e per fare si che il proprio figliolo a sua volta uomo e padre di famiglia non cade in questa trappola almeno risparmia tanta sofferenza e dispiacere alla futura moglie e nuora? sicuramente c’è molto da dire a riguardo è un fattore psicologico molto forte e richiede da ognuno di noi una sensibilità e correttezza esplicita,,
Grazie mille pasquale.
Cara Saloua,
hai perfettamente ragione: la donna è di natura più riflessiva ed utiliza entrambi gli emisferi cerebrali, a differenza dell’uomo nel quale l’orgoglio e l’insicurezza la fanno da padroni in molti casi.
Negli ultimi lustri di mariti immaturi se ne vedono anche troppi, ma ci sono anche tante donne immature, e ciò è dovuto, secondo me, al fatto che i figli vivono a casa dei genitori fino a 35-40 anni e conseguementemente, quando si sposano, non sono preparati ad affrontare le difficoltà della vita di coppia e della vita in sé. Una volta i figli se ne andavano presto di casa.
Grazie del commento Saloua.
E’ vero che un uomo cerca di trovare nuove avventure anche perchè per natura, un animale (maschio) cerca di diffondere più geni possibili nel periodo della sua attività(vedi il leone che prima di accoppiarsi con una nuove femmina, gli uccide i cuccioli che ella ha avuto precedentemente con un nuovo partner), ma noi esseri umani abbiamo anche il lume della ragione, che talvolta ci evita situazione che possono divenire disastrose. Io sono felicemente sposato, e non nego che avrei voglia di avere avventure extraconiugali, ma mi ricordo sempre di avere una brava moglie, che non ha il compito di soddisfarti solo a letto, ma ti guida nel corso della vita(cosa che l’amante non è in grado di fare).A mio avviso, la fortuna di un uomo è quella di avere accanto a sè una moglie con “le palle”, perchè un grande uomo non riesce a fare una grande moglie,ma una grande moglie riesce a fare un grande uomo.Esempi lampanti possono essere Maradona, che fino a quando aveva come moglie Claudia era riuscito a rimettersi sempre sulla retta via, Cassano, che da quando è felicemente sposato non crea più disordini e ha una vita più equilibrata, e Bill Clinton, che dopo lo scandalo con la segretaria grazie alla moglie non è uscito fuori dai binari. Riguardo alle mogli, voglio tranquillizzarle che se un uomo ha un’amante, metterà sempre la moglie al 1° posto, perchè per un uomo un amante è un giocattolo,un diversivo per evadere dalla routine, una alla quale chiedere anche cose che, per tatto o educazione non chiederebbe mai alla moglie. Fabio
Ben detto, Fabio, grazie del commento.
“cose che per tatto ed educazione non chiederebbe mai alla moglie????” sono basita…mi auguro che lei abbia più di 70 anni, magari che so…potrebbe esserle sfuggito qualcosa sugli ultimi 50 anni…. diversamente sa cosa mi fa? paura….lei mi fa letteralmente paura ..
ah..puo’ dormire sonni tranquilli mi creda per quanto riguarda il suo “pensiero alle avventure extraconiugali”… nessuna donna dotata di un minimo di cervello pensante la puo’ trovare attraente in alcun modo …si fidi. lei e’ semplicemente” imbarazzante” ..in una conversazione..non oso prefigurarmi cosa potrebbe diventare in un talamo.
in ultimo:
personalmente sono cresciuta con la convinzione che UNA PERSONA SIA ESCLUSIVAMENTE LA GUIDA DI SE STESSA e la vita me l’ha sempre e solo confermato..ma se lei vuole essere un prodotto di sua moglie..beh..direi che ha bisogno minimo di altre cento vite…di questa non ha capito nulla.
Gentile Emanuela,
pubblico il suo commento nonostante sia sarcastico e offensivo, ma sinceramente non ho capito quali parti del mio discorso l’hanno disturbata così tanto!
Probabilmente ha travisato parecchie parti del mio articolo perché mi ritengo abbastanza vaccinato, equilibrato e tollerante, perciò le chiedo, se è possibile, di trascrivere ogni parte del suo commento assieme alla frase o alle frasi che l’hanno fatta infuriare. Diversamente, non sono in grado di controbattere la sua tesi che potrebbe insegnarmi qualcosa che non so, e neanche illustrare meglio il mio punto di vista.
Intanto le dico che, in generale, quando una persona qualunque si sente “punta” da certi discorsi, vuol dire che si sono risvegliati bruscamente i suoi Lati Oscuri!
Grazie per aver letto e commentato il mio articolo.