Perché la felicità è soltanto nel “qui e ora”?
Qualunque azione interrompe il flusso negativo automatico della mente
La felicità è soltanto nel qui e ora
“Buongiorno, ho trovato il suo blog davvero benfatto, e mi ha incuriosito molto la sua teoria sul pensiero negativo. Personalmente sto vivendo un periodo “agitato” fatto di ansia, stress e pensieri negativi… tutto è cominciato 6 mesi fa o meglio sarebbe dire tutto è esploso 6 mesi fa perché ho da sempre queste emozioni negative dentro di me…. ho avuto un’infanzia un po’ cosi…. papà alcolista, papà assente, papà marito violento….. negli anni mi sono fatto la mia corazza e appena ho potuto mi sono creato una mia famiglia….
Ora sono 11 anni che sono sposato, ho due bimbe di 9 e 6 anni e vivo felice…. 6 mesi fa però, un fuoriprogramma, fortunatamente fasullo, ci ha fatto andare in tilt… mia moglie ha cominciato ad accusare vari sintomi organici che ci ha fatto pensare alle più disparate malattie….. in realtà si trattava di un blocco emotivo, stress e ansia che somatizzava sul corpo…. nel frattempo però le emozioni vissute, provate erano VERE di VERA malattia…
E cosi ci è nata la PAURA del futuro come se quel che ci è successo ci avesse risvegliato da un lungo letargo che ci ha fatto capire che anche noi possiamo essere colpiti e non siamo al sicuro… da qui mille preoccupazioni di salute per noi e per le figlie…. paura di non poter controllare ciò che non si può…. dover accettare il futuro senza poter farci nulla…. paura di malattie che magari non arriveranno ma che sono li, pensieri negativi che nascono, crescono e fanno male“. (Da un commento sul blog)
1. LA PAURA DEL FUTURO
La felicità è soltanto nel qui e ora
La paura del futuro è la cosa più comune di questo mondo: ce l’abbiamo un po’ tutti.
Siamo tutti più o meno preoccupati e ansiosi per quello che potrebbe succedere a noi e alla nostra famiglia.
Infatti, lo scopo della paura è quello di evitare comportamenti poco giudiziosi che potrebbero metterci in pericolo.
Si tratta però di una paura immaginaria, quindi non vera, che ci destabilizza quando diventa esagerata perché non siamo in grado di controllarla e ci sentiamo in pericolo.
È risaputo che se viviamo troppo nel futuro diventiamo ansiosi e preoccupati, mentre se viviamo di molti ricordi diventiamo tristi, passivi e depressi.
Chi vive nel futuro e/o nel passato non vive per niente bene, soprattutto a causa delle emozioni negative.
Dobbiamo vincere le paure altrimenti saremo ansiosi e infelici e incapaci di realizzare i nostri sogni!
La paura ci impedisce di ragionare e di decidere, ci costringe a evitare ogni minimo rischio bloccando le nostre azioni. Per vincere le paure bisogna affrontarle e abituarsi a esse.
2. PERCHÉ LA FELICITÀ È SOLTANTO NEL QUI E ORA?
Si dice che per stare in pace con sé stessi e non avere paure e brutti pensieri, si deve vivere nel qui e ora, nel presente, nell’Adesso.
Vivere nel qui e ora significa essere tutto presi da ciò che si sta facendo senza pensare ad altro, come si verifica quando ridiamo, giochiamo o ci divertiamo perché siamo sereni e spensierati.
La stessa cosa accade quando siamo impegnati in una attività che ci piace.
Quando siamo nel qui e ora siamo veramente felici perché non abbiamo né preoccupazioni, né brutti ricordi.
Se, mentre sei al lavoro pensi ad altre cose, non solo sei poco efficiente, ma puoi causare anche guai a te e agli altri.
Pensa ad un pilota di un aereo o al macchinista del treno o anche ad un semplice automobilista: guai a distrarsi!
E anche guai a non riposarsi a sufficienza. Se non riposi non recuperi le energie e senza energie non puoi fare niente di buono.
Gli incidenti sono causati in genere da un attimo di distrazione.
3. VIVERE NEL QUI E ORA
E allora cosa succede quando ti siedi in poltrona e stai senza far niente?
Arrivano immediatamente i pensieri negativi che sono fastidiosi e opprimenti proprio perché sono legati a brutti ricordi del passato o a preoccupazioni per il futuro.
La mente, se non è impegnata in qualcosa di utile, di pratico o di divertente, si sbizzarrisce con mille pensieri negativi relativi a problemi insoluti del passato o a preoccupazioni per il futuro, e ci conduce verso precipizi e vicoli ciechi.
Insomma, non vivendo nel presente, cioè nel mondo reale, la mente ci porta verso pericoli immaginari come se fossimo ancora nel periodo delle caverne…
Ecco allora il potere del qui e ora, dell’Adesso, del presente! Vivere nel qui e ora significa essere attenti e consapevoli di ciò che si sta facendo, per cui la mente è impossibilitata a pensare ad altro e non può spaventarci con pensieri assurdi (relativi al futuro o al passato).
È chiaro che non è per niente facile vivere sempre nel qui e ora; è facile soltanto se siamo impegnati, come quando lavoriamo o facciamo un’attività che ci piace, insomma quando siamo concentrati. Per vivere nel presente bisogna allenarsi con la meditazione.
4. TENERE LA MENTE SEMPRE OCCUPATA
La felicità è soltanto nel qui e ora
Ma non appena ci sediamo un attimo… la mente inconscia ricomincia a spaventarci con mille pericoli immaginari!
Se così stanno le cose, cosa bisogna fare per non soccombere ai pensieri negativi?
Occorre tenere la mente sempre occupata, non stare mai senza far niente, e quindi essere attenti a cosa pensiamo.
Non appena ci accorgiamo di stare pensando a cose brutte, occorre riportare subito l’attenzione sul qui e ora: alzarci, muoverci, aprire il frigorifero e bere o mangiare qualcosa, fare qualcosa di pratico, anche andare da una stanza all’altra e focalizzarci su qualche oggetto, oppure uscire.
Se si è in macchina, occorre fermarsi alla prima piazzola di sosta e o al primo autogrill e sgranchirsi le gambe.
5. L’ACCETTAZIONE DELLA REALTÀ
La felicità è soltanto nel qui e ora
Qualunque azione è in grado di interrompere il flusso negativo automatico della mente!
Insomma, dobbiamo interrompere immediatamente la spirale dei pensieri negativi riportando l’attenzione e l’azione sulla realtà che ci circonda, sul presente, sul qui e ora.
In poche parole, dobbiamo ricordarci sempre che se non siamo impegnati e stiamo senza far niente, la mente è libera di pensare e destabilizzarci.
E ci conduce verso i peggiori scenari, le peggiori cose che potrebbero succedere a noi o ai nostri familiari, oppure ci deprime a causa di ricordi dolorosi del passato che rivoltano il coltello nella ferita.
In fondo, l’accettazione della realtà, che comprende l’accettazione di sé stesso o contentezza interiore, è una decisione potente e liberatoria proprio perché ci distacca dal passato e dal futuro e ci fa essere ancorati alla realtà del qui e ora.
6. MENTE CONSAPEVOLE E MENTE INCONSAPEVOLE
La felicità è soltanto nel qui e ora
A questo punto possiamo dire che gli esseri umani hanno a che fare con due menti aventi caratteristiche opposte che, fatta eccezione per i momenti in cui siamo concentrati, giocano al tiro alla fune.
Abbiamo una mente inconsapevole e irrazionale, che si impressiona facilmente e può portarci alla deriva se la lasciamo senza controllo perché scatena emozioni e pensieri negativi, e una mente critica, logica, consapevole e razionale.
Va da sé che quella che ho chiamato mente irrazionale corrisponde al cervello emotivo, mentre la mente razionale corrisponde al cervello cognitivo.
7. INTENZIONE E ATTENZIONE
La felicità è soltanto nel qui e ora
Vivere nel qui e ora, ossia nel presente, significa pensare ed agire con la mente logica e razionale, e ci vuole ovviamente intenzione, attenzione, concentrazione e volontà da parte nostra.
Invece, vivere nel passato e nel futuro significa affidarsi al pilota automatico, alla mente inconscia che purtroppo è irrazionale e involontaria.
Quest’ultima è molto soggetta alle suggestioni ambientali, a quanto di brutto è successo da poco, perché è la stessa mente degli uomini delle caverne, ossessionati da mille pericoli e paure di ogni genere.
La mente inconscia è assai sensibile alle emozioni negative, che a loro volta bloccano la mente razionale, e si innesta tutte le volte che siamo immersi con i nostri pensieri nel futuro o nel passato.
In pratica, siamo nel presente, nel “qui e ora”, quando siamo attenti e concentrati, ossia tutto presi e consapevoli da ciò che stiamo facendo.
In queste condizioni le due menti (conscia e inconscia) entrano in sintonia e raggiungiamo la massima consapevolezza ed efficienza.
8. PILOTA AUTOMATICO E MEDITAZIONE
La felicità è soltanto nel qui e ora
Le qualità che ci portano all’eccellenza non possono manifestarsi in presenza di emozioni negative perché non riusciamo a concentrarci.
E allora il problema dove sta? Perché non siamo sempre attenti e consapevoli?
Purtroppo, essere sempre attenti a ciò che si sta facendo, e a maggior ragione concentrati, comporta un dispendio energetico enorme e arriva subito la stanchezza, specialmente per chi conduce una vita sedentaria.
Ed ecco perché i piloti degli aeroplani che sono necessariamente sempre al massimo della concentrazione, innestano appena possibile il pilota automatico, cosa che facciamo anche noi ogni giorno in maniera del tutto inconsapevole, ma in questo modo usciamo dal “qui e ora” e… andiamo soggetti ai pensieri negativi, alla paura e alle distrazioni.
Per evitare di essere vittime del pilota automatico, ed essere attenti e consapevoli anche nella vita quotidiana, occorre allenare la mente allo stato di presenza mediante la meditazione mindfulness.
Salve Pasquale
leggo sempre i tuoi articoli ma solo raramente entro nel dibattito.
Effettivamente vivere nel qui e ora e’ difficile. Bisognerebbe e allenarsi a monitorare i nostri pensieri. Se il nostro pensiero ci fa stare bene con noi stessi e quindi abbiamo una buona sensazione al momento….tutto ok. Ma quando monitoriamo un pensiero che ci fa star male, consiglio di darsi (metaforicamente) una martellata in testa o un calcio nelle parti basse e passare a un pensiero che ci piace.
Ancora piu’ facile sarebbe monitorare non il pensiero, ma la nostra EMOZIONE.
Perche’ il pensiero dura poco. Pochi attimi. Pochi secondi. Un emozione credo che con un po di pratica puo’ durare alcuni minuti. Se la nostra emozione ci fa star bene ok, altrimenti…..usare il martello.
Ciao Giuseppe, bello l’impiego del martello. La martellata virtuale in testa deve essere forte o debole…?
Hai ragione. Vivere nel qui è ora è sicuramente difficile perché dovremmo essere sempre attenti e vigili a cosa stiamo pensando, il che alla lunga diventa estenuante, come pure è difficile tenere sempre la mente impegnata. E comunque, almeno teoricamente, è facile capire che se sei ansioso e preoccupato, stai vivendo troppo nel futuro, mentre se sei giù o depresso, stai vivemndo troppo nel passato. Quando ti accorgi di avere brutti pensieri, alzati e corri…
Ultimamente ho la mente pervasa da pensieri negativi sul futuro dovuti al fatto che non ho lavoro.
Mi sono messo a studiare per ottenere delle certificazioni che mi possano servire un domani e per tenere la mente impegnata.Faccio anche attività fisica e vedo che questo mi aiuta a tenere alto il morale…certo…è una bella guerra…
Caro Romolo, il lavoro fa parte del bisogno fondamentale di sicurezza. Mi ricordo che anch’io cercavo lavoro prima di laurearmi. Erano gli anni 60-70 ed era molto più facile di oggi, eppure…: è brutto essere in cerca di un lavoro! Fai bene a specializzarti in qualcosa e ancora meglio a mantenerti su con l’attività fisica che non dovrai mai abbandonare, per nessun motivo.
Grazie Pasquale, sono sempre molto esaustivi i tuoi articoli, ma io ho sempre tante domande….
e spesso ci si sente dire che non va bene nemmeno oberarsi di cose da fare, perchè è importante ascoltarsi ma come dici tu, se mi fermo spesso mi capita di venir sopraffatta dai tanti pensieri negativi corredati di altrettante paure e finisco con il fare fare provocando poi l’effetto stanchezza cosmica che a sua volta mi riconduce ad innumerevoli pensieri negativi diventando un circolo vizioso difficilmente disinnescabile…
Ciao Pamela,
dici bene: “…se mi fermo spesso mi capita di venir sopraffatta dai tanti pensieri negativi corredati di altrettante paure…”. Tutto sta a sapere come stanno le cose e, quando ci smarriamo e i pensieri si fanno insopportabili, riportare subito l’attenzione sul qui e ora, sulla realtà circostante, sul movimento, sull’azione…e sull’accettazione di sé e della realtà. Grazie a te.
Quindi quando non riuscirai a porre fine al ciclo negativo soccombi…. E’ un esercizio infinito? Mi sembra che se magari c’è un pochino in meno di stanchezza psicofisica forse non ci sarebbero cicli continui di negatività nei ns pensieri! Comunque ottimi suggerimenti
Ciao Giuseppe,
con la mia esperienza posso confermare che alla base dello star bene c’è innanzitutto l’attività fisica: l’azione e il movimento.
Ciao Pasquale, ultimamente nonostante l’attività fisica e cercare di essere positivi ed accettarsi ecc ecc, spesso ci si sente ansiosi lo stesso insomma è come se noi stessi ci si abitui anche ad uno standard superiore ( ma sempre con il nostro carattere ed i nostri malumori) in sintesi se anche ci riempiono di soldi troveremmo il modo di rovinarci la festa, mentre altri senza un soldo vivono allegramente senza aver la necessità di far alcunché.
In breve, loro hanno ( gratis ) geneticamente una pillola del buonumore che noi non abbiamo e siamo ciclicamente alla ricerca di quella pace interiore che ad altri invece fa semplicemente ridere…
Ho trovato ottimi commenti nel tuo articolo straordinario come sempre… Un caro saluto
Caro Antonio,
…senza un soldo vivono allegramente perché non sono alla ricerca di nulla e vivono completamente nel qui e ora, mentre chi è alla ricerca di qualcosa, non la trova perché la cerca nel futuro e vive di ansia e preoccupazioni.
La leggenda del qui e ora mi ha preso ed entusiasmato tantissimo perché ora mi sembra davvero tutto chiaro e anche facile da mettere in pratica.
Salve signor foglia illuminante il suo articolo! Sarò sintetica perché mi è difficile scrivere dal cellulare.e ‘ difficile nel mondo in cui viviamo accettare il qui ma alle volte immagino la mia vita come una stanza con tre finestre quella del passato del presente e del futuro .e nonostante tutte le difficoltà mi affaccio alla finestra del presente pensando che sial affacciata più bella con fiori profumati, alberi , uccelli.senza pensare a quella impolverata del passato e quella incerta del futuro! E come si dice: a vita e na affacciata e finestr!la saluto affettuosamente! Alla prossima”
“a vita e n’affacciata e finestrella”. Molto pertinente e suggestiva la tua frase, Antonella! Sei bravissima!
Salve Dott. Foglia,
la prego di rispondere al mio post se può. Grazi emille
https://www.pasqualefoglia.com/blog/hai-pensieri-assurdi-benedicili/#comment-2974