Disagio iniziale o incapacità appresa?

DISAGIO INIZIALE O INCAPACITÀ APPRESA?      L’EVITAMENTO È MICIDIALE Disagio iniziale  Noi diventiamo abilissimi nelle cose che facciamo ogni giorno, ma siamo imbranati all’inizio di qualsiasi processo. Tante persone, all’inizio di una nuova attività, non si sentono a proprio agio e se possono preferiscono dileguarsi. E col passare del tempo si sentono sempre più inadeguate. Purtroppo … Leggi tutto

LA FELICITA È SOLO NEL QUI E ORA 

LA FELICITÀ È SOLO NEL QUI E ORA FELICE È SOLTANTO CHI È IN PACE COL PROPRIO PASSATO  La felicità è soltanto nel qui e ora. È felice soltanto chi ha fatto pace col proprio passato, e quindi, prima di tutto, con il padre e/o la madre. Il discorso ci riguarda sia come figli che come genitori. … Leggi tutto

Incostanza un difetto grave

Incostanza un difetto graveINCOSTANZA UN DIFETTO GRAVE

L’errore più grave è proprio

criminalizzare l’incostanza

Incostanza un difetto grave.

“Ciao Pasquale, il mio peggior difetto è sicuramente la mancanza di costanza. Mi impegno tanto, ma a un certo punto mi arrendo di fronte alle difficoltà e non imparo mai nulla. Sono disperato. Puoi darmi qualche consiglio? Grazie”. (Lettera firmata)

Molti ritengono che l’incapacità di essere costanti, caratteristica molto diffusa e anzi una piaga universale, sia la causa che impedisce alle persone di apprendere nuove abitudini, di studiare o di imparare un mestiere e farsi una posizione.

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La forza di volontà è figlia di due mostri?

la forza di volontà

La forza di volontà è figlia di due mostri?

Mente e corpo sono due opposti quando operano ciascuno per proprio conto

«Ciao Pasquale, un mio caro collega di lavoro di 45 anni, un giorno mi ha confessato che prendeva 5 pastiglie al giorno perché si era ammalato di diabete. Fui sorpreso di questa notizia, ma avevo comunque gradito il fatto che si era confidato. Mi raccontava anche che quando tornava a casa alla sera dal lavoro ed usciva per una corsa o una passeggiata, al suo rientro si misurava la glicemia e notava che questa era nei valori normali. Risposi che questa era una grande cosa perché significava che c’era speranza di tornare alla normalità e questo doveva diventare per lui una disciplina di vita; ma lui mi spiegò che non sempre aveva tempo da dedicare a questo tipo di attività… che spesso doveva tornare tardi la sera… che non sapeva se poteva fare questo… insomma che aveva anche molto altro da fare. Ciao».

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Pensieri ossessivi: da dove vengono?

pensieri ossessivi da dove vengono

Pensieri ossessivi: da dove vengono? 

I pensieri ossessivi sono causati da bruschi cambiamenti 

“Buongiorno Pasquale, cercando qua e là su internet mi sono imbattuto nel suo blog e mi è subito piaciuto. Da giorni sono ossessionato da alcuni pensieri che mi spaventano e mi fanno sentire depresso. In pratica ho litigato con un mio amico e da quando è successo ho cominciato a pensare che forse potrei essere omosessuale. Da lì in avanti ho perso ogni tipo di energia, ho mal di testa, ansia, nausea e chi più ne ha più ne metta. Forse adesso la situazione è migliorata, ma continuo a pensare a quanto è successo e mi sento completamente bloccato. Non capisco le mie emozioni, in me sta nascendo il pensiero che forse potrei addirittura essere innamorato di lui. Ho 24 anni e finora ho solo avuto ragazze (sono attualmente fidanzato da più di due anni) e sinceramente sono molto confuso oltre che stressato, dato che non faccio altro che pensare, pensare e pensare da quando apro gli occhi fino a quando vado a dormire. Ho notato che l’unico modo per “non pensarci” è uscire, stare con i miei amici o con la mia ragazza anche se a volte funziona e a volte no.

Pensieri ossessivi da dove vengono?

Le faccio presente che sono in cura già da alcuni anni per vari disturbi di ansia e depressione che non mi danno pace, purtroppo non sono riuscito ancora a trovare una vera e propria soluzione, ma ho imparato solo un po’ a conviverci. Il dubbio di essere omosessuale ce l’ho da qualche settimana e mi tormenta dalla mattina alla sera, ma non capisco il perché. Se il dubbio si attenua mi vengono sintomi fisici e viceversa.

Ora le spiego perché ho litigato col mio amico. C’è stato un poco di nervosismo tra noi nella settimana del mio onomastico. C’erano state alcune cose che mi avevano dato fastidio, mi aspettavo che mi cercasse per uscire e invece si è organizzato con un altro senza dirmi nulla (e sul momento diciamo che ero quasi indifferente, ma poi mentre raccontava la sua giornata con quel ragazzo ho provato una specie di gelosia). È stata proprio questa gelosia a scatenare in me questi dubbi e queste paure. C’è da dire però che prima che provassi “gelosia”, questo mio amico era venuto sotto casa mia con l’intento quasi di picchiarmi, mi ha chiamato malato, mi ha detto che sono da rinchiudere, mi ha offeso in tutti i modi più subdoli possibili… La cosa che più non riesco a capire è come mai ho proprio questa paura/dubbio. Lei cosa ne pensa”?  

(Mail progressive di un ragazzo di 24 anni)

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Brutto, sono brutto davvero: come posso accettarmi?

SE SONO BRUTTO, BRUTTO DAVVERO, COME POSSO ACCETTARMI?

b ruttoL’accettazione non è mai una resa, ma una liberazione.

Non vergognarti mai!

“Buonasera Pasquale, ascolti, io ho un problema abbastanza grave che magari all’impatto può sembrare banale ma mi sta logorando. Io sono brutto, davvero brutto. E’ una cosa certa, non opinabile, questione di simmetria ossea e di conseguenza non trascurabile. Ora, non sarà tutto nella vita ma il mio conflitto ha preso da tempo una piega quasi universale. Mi chiedo sempre più spesso perché alla fine dovrei essere felice se non sono stato progettato materialmente per esserlo? Insomma, la storia dell’accettazione io la vedo più come una resa. Alla fine distruggermi in tutto e per tutto è l’unico modo che ho per mostrare il Medio all’ingiustizia che è la vita in generale”. (Da un commento su questo blog)

Se sono brutto, brutto davvero, come posso accettarmi?

La felicità non dipende dall’essere belli o brutti, o dall’essere ricchi o poveri, e neanche dall’avere o meno successo nella vita. Come tutte le emozioni, anche la felicità dipende unicamente dai nostri pensieri, e meglio ancora da come ci giudichiamo e dalle scelte che facciamo.

La felicità si ottiene facendo prevalere le emozioni positive su quelle negative.

Non nascondere i tuoi difetti: sono la tua vera bellezza“. (Nicoletta Cinotti)

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Ricordi e pensieri negativi: come spazzarli via!

RICORDI E PENSIERI NEGATIVI: COME-SPAZZARLI VIA!

IL CERVELLO NON-DISTINGUE TRA REALTÀ E FINZIONE

Ricordi e pensieri negativi.

Fino a quando giudichiamo i ricordi in maniera negativa, fino a che continuiamo ad avere paura che possa succedere qualcosa di brutto, finché non accettiamo ciò che ci è capitato, insomma fino a quando un ricordo o un pensiero qualunque non viene reinterpretato in chiave positiva o esperienziale, noi non guariamo dai ricordi e pensieri negativi (1).

        INDICE DEI CONTENUTI

1. IL CERVELLO NON-DISTINGUE TRA REALTÀ E FINZIONE
2. IL RICORDO È UN’ESPERIENZA DA ACCETTARE
3. REINTERPRETA I RICORDI IN CHIAVE POSITIVA
4. I NEURONI SPECCHIO
5. IL GIUDIZIO NEGATIVO PERPETUA I BRUTTI RICORDI
6. BLOCCATI NEI VECCHI SCHEMI MENTALI
7. L’ATTEGGIAMENTO POSITIVO RENDE TUTTO PIÙ FACILE
8. RETI NEURONALI E STATO DI CONTENTEZZA
9. SE LA MENTE CONSCIA È DEBOLE NON-SI FORMANO NUOVI CIRCUITI
NEURONALI
10. FORMAZIONE DI NUOVI CIRCUITI FAVORITI DALLA CONTENTEZZA
11. ABITUDINI NEGATIVE
12. LA FIDUCIA IN SÉ STESSI PROMUOVE L’OTTIMISMO
13. FIDUCIA E SICUREZZA ASSICURANO CORAGGIO E FORZA DI CARATTERE
14. OGNI ESPERIENZA È UTILE ALLA CRESCITA
15. PRETESE E RIFIUTO DELLA REALTÀ
16. TEORIA DELLA CONTENTEZZA CHE GUARISCE
17. L’ABORTO DELL’ABITUDINE
18. GUARIGIONE DI CONSAPEVOLEZZA

1. IL CERVELLO NON-DISTINGUE TRA REALTÀ E FINZIONE
Ricordi e pensieri negativi

Soltanto quando consideriamo positivi e utili per la nostra crescita anche gli eventi traumatici e i ricordi di ogni genere, si chiudono le ferite emotive ancora aperte nella nostra mente.

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