Effetto Muzio Scevola
La coazione all’espiazione ci rovina l’esistenza
Ogni dispiacere o fallimento si trasforma in auto-punizione (malattie di ogni genere)
Effetto Muzio Scevola
“Si narra che nel 508 a.C., durante l’assedio di Roma da parte degli Etruschi comandati da Porsenna, proprio mentre nella città cominciavano a scarseggiare i viveri, un giovane aristocratico romano, Muzio Cordo, propose al Senato di uccidere il comandante etrusco. Non appena ottenne l’autorizzazione, si infiltrò nelle linee nemiche, grazie anche al fatto che egli era di origine e lingua etrusca, e armato di un pugnale, raggiunse l’accampamento di Porsenna, che stava distribuendo la paga ai soldati. Muzio attese che il suo bersaglio rimanesse solo e quindi lo pugnalò. Ma sbagliò persona: aveva infatti assassinato lo scriba del lucumone etrusco. Subito venne catturato dalle guardie del comandante, e portato al cospetto di Porsenna, il giovane romano non esitò a dire: “Volevo uccidere te. La mia mano ha errato e ora la punisco per questo imperdonabile errore”. Così mise la sua mano destra in un braciere dove ardeva il fuoco dei sacrifici e non la tolse fino a che non fu completamente consumata. Da quel giorno il coraggioso nobile romano avrebbe assunto il nome di Muzio Scevola (il mancino).” (Da Wikipedia)
1. IL BISOGNO DI ESPIAZIONE
Effetto Muzio Scevola
Le malattie, la sofferenza, l’auto-sabotaggio, il senso di colpa e il disagio in genere sono causati da un bisogno innato di espiazione: ho sbagliato e devo pagare! Si tratta di una coazione inconscia o istintiva!
Già Freud aveva parlato di istinto di morte contrapposto a quello di vita. E aveva proprio ragione considerando che c’è anche una morte lenta, ossia una vita fatta di miseria, di stenti e di dolore.
Al bisogno fondamentale di importanza (o di significato personale) si contrappone, inesorabile, il bisogno di espiazione causato dalla sensazione di non valere nulla!
Una gravidanza a rischio, una malattia non diagnosticabile e il cancro sono spesso forme di espiazione. È qualcosa che ci tortura l’anima e di cui non siamo pienamente coscienti, l’origine del malessere.
Non siamo riusciti in qualcosa a cui tenevamo tanto…!
Anche il senso d’insoddisfazione quotidiano, la rabbia interiore, il fastidio che proviamo nel vedere certe persone, l’umore nero, gli alti e bassi della vita e le lamentele hanno origine dal fatto che il “bambino interiore” si sente offeso, trascurato o impotente. Più precisamente, non si sente importante! Ritengo che il bambino interiore sia l’inconscio, cioè l’emisfero destro del cervello.
Forse anche il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) ha a che fare con il bisogno di espiazione. Ho fallito, non valgo più nulla, mi punisco con pensieri assurdi e ossessivi!
2. Il BISOGNO DI UN PIEDISTALLO
Effetto Muzio Scevola
Quando i risultati ci condannano e non possiamo sentirci orgogliosi di noi stessi perché non ci sentiamo ammirati e apprezzati, diventiamo tristi, ansiosi, rabbiosi e angosciati!
Quando non ci sentiamo su un piedistallo siamo depressi, ma anziché assumerci le nostre responsabilità e rimboccarci le maniche per rimediare alle nostre lacune, ci auto-puniamo!
Facciamo esattamente l’opposto di ciò che andrebbe fatto per risollevare la sorte. Siamo sotto l’effetto ipnotico prevalente dell’emisfero destro (l’inconscio) e ci comportiamo in maniera irrazionale.
Quando subiamo una critica, un rimprovero, un dispiacere qualunque, o facciamo un errore grave o qualcosa non va per il verso giusto, sotto l’effetto delle emozioni negative il nostro corpo sente il bisogno istintivo di auto-punirsi!
3. LA PERDITA DELLA LUCIDITÀ MENTALE
Effetto Muzio Scevola
La mente razionale, a causa della sensazione d’impotenza e di inutilità che proviamo in circostanze spiacevoli, viene anestetizzata in maniera più o meno notevole e perdiamo la lucidità mentale. Siamo così alla mercé delle sensazioni inconsce autopunitive e scatta inesorabile il bisogno coatto di auto-flagellazione.
In ogni essere umano, pur con una questione di grado, si cela un Muzio Scevola!
Gli esseri umani non vorrebbero mai sbagliare e non accettano le conseguenze dei propri errori. E siccome sbagliano spesso, dato che nessuno è nato imparato, siamo noi stessi i primi a criticarci e a ingiuriarci quando le cose vanno male.
Questo è uno dei principali motivi per cui soffriamo così tanto!
La paura di sbagliare, che ci possa capitare un brutto guaio spesso ci blocca e ci impedisce di agire. I blocchi interiori forse si possono spiegare con la mancanza di apprezzamento o di ammirazione.
4. IL DESIDERIO DI MORIRE
Effetto Muzio Scevola
Quante volte da ragazzi, affranti dal dolore o da presunte ingiustizie, abbiamo desiderato di morire! I ricordi tristi del passato dissolvono il coraggio e le energie agendo come tarli che corrodono il nostro corpo attraverso i pensieri negativi e ossessivi. La paura di non farcela ci rende ansiosi, apprensivi ed insicuri.
Dobbiamo imparare a vivere nel presente, nel qui e ora! Dobbiamo imparare ad accettarci, apprezzarci ed amarci a prescindere, per riacquistare il rispetto e la stima per noi stessi. Occorre evitare nel modo più assoluto di disprezzarci quando ci capita qualcosa di brutto. Ovviamente non è facile!
A tutti capitano cose brutte, nessuno escluso!
Gli eventi negativi del passato devono essere reinterpretati sulla base della nostra maturazione e quindi rivalutati con considerazioni positive e realistiche.
Purtroppo, auto-flagellandoci al minimo intoppo, ci procuriamo altri guai, ansia, tristezza e rabbia sempre più acute diventando pessimisti!
Ci comportiamo come se la negatività fosse permanente! E ci formiamo convinzioni negative e limitanti su noi stessi. Per esempio quella di essere sbagliati e immeritevoli, entrando così nella spirale delle profezie auto-avveranti negative. Ci auto condanniamo a un destino ingrato.
La realtà invece è che spesso proprio dal male nasce il bene e che la fortuna si presenta spesso sotto forma di sfortuna.
5. LA VITA CI RISERVA SEMPRE NUOVE E INATTESE SODDISFAZIONI
Effetto Muzio Scevola
Un mio amico è stato operato già un paio di volte ad un polmone a causa di un versamento pleurico di cui i medici non hanno ancora individuato la causa, e mi diceva che va avanti con il cortisone. Sono andato a trovarlo poco tempo fa e mi sono intrattenuto con lui per quasi due ore parlando del più e del meno. E quando finalmente si è aperto e mi ha confidato che aveva subito un grave torto, se non proprio un tradimento, da alcuni soci dell’associazione alla quale lui aveva dato anima e corpo come presidente provinciale, ho capito tutto. Il suo desiderio frustrato di importanza, ossia di fare carriera nell’associazione a livello regionale e la conseguente sensazione improvvisa e inaspettata di nullità, gli aveva causato una sorda depressione sfociata in quella brutta malattia.
Allora gli ho chiesto (proprio già sapendolo!) che cosa aveva realizzato negli anni in cui lui era stato presidente. Elencandomi tutto ciò che aveva fatto, si è tirato su di morale senza neanche accorgersene, auto-incensandosi ed entusiasmandosi. A questo punto, per incoraggiarlo verso la guarigione, gli ho spiegato che sarebbe guarito del tutto perché ora lui sapeva che “l’acqua nel polmone” era causata dai torti subiti che gli rodevano (piangendo) dentro facendolo sentire una persona senza importanza. Non c’era alcuna ragione valida per deprimersi, non c’era assolutamente nulla di cui rimproverarsi. Anzi doveva sentirsi soddisfatto e orgoglioso di sé e del proprio operato avendo realizzato, tra l’altro, in concerto con l’amministrazione comunale, anche un monumento al centro di una piazza e ottenuto la denominazione di una strada in onore della sua associazione!
Gli ho detto che tutti cadiamo prima o po! Bisognerebbe essere così saggi da mettersi serenamente da parte al momento opportuno, senza malanimo e risentimenti, evitando di esasperare le situazioni e i nemici… È la vita stessa che ci fa cadere servendosi degli uomini.
Ma la vita ci riserva sempre nuove e inattese soddisfazioni più avanti negli anni, proprio come è successo all’onorevole Giorgio Napolitano diventato in maniera del tutto inattesa Presidente della Repubblica.
6. OGNI COSA HA SEMPRE VANTAGGI E SVANTAGGI
Effetto Muzio Scevola
Dopo di che ho spiegato al mio amico i due segreti più importanti della vita: ogni cosa, ogni evento, ogni situazione ha sempre vantaggi e svantaggi, o come suole dirsi, ogni medaglia ha sempre due facce.
Analogamente, ognuno di noi ha sia pregi che difetti.
Eppure, quando c’innamoriamo vediamo soltanto i pregi dell’amata o dell’amato, al punto che se i genitori dell’uno o dell’altra tentano di ostacolare il rapporto, c’innamoriamo ancora di più. L’infatuazione è irrazionale e cancella letteralmente i difetti del fidanzato. Ma ecco che durante il matrimonio, come per incanto scompaiono i pregi del partner e vediamo soltanto i difetti!
Ogni medaglia ha sempre due facce. Per esempio, l’inverno è l’altra faccia dell’estate, il dolore è l’altra faccia della gioia, il dispiacere è l’altra faccia del piacere, la fame è l’altra faccia della sazietà, il fallimento è l’altra faccia del successo, l’aggressività è l’altra faccia della gentilezza.
E il senso d’importanza è l’altra faccia della sensazione di nullità… che ci consuma attraverso l’auto-espiazione e la malattia.
Guardando una sola faccia delle questioni, ci squilibriamo allontanandoci dal giusto mezzo e dalla saggezza.
Recentemente mi ha scritto su piuchepuoi.it un neo-padre che mi chiedeva come rimediare ai suoi pensieri negativi e al fatto che né lui, né la moglie, riuscivano a dormire la notte da quando… era nato il loro bambino. E sì, purtroppo, la realtà è proprio questa: anche la gioia più grande si porta appresso i suoi problemi… I cambiamenti sono un momento di crescita, ma sono sentiti come dolorosi perché non siamo ancora abituati al nuovo e soprattutto perché non siamo disposti ad accettare la parte negativa, che accompagna sempre quella positiva, e che solo raramente viene prevista…
Per guarire dal disagio è necessario accettare i “cambiamenti” pensando in maniera diversa da prima. Infatti, cambiamento letteralmente significa cambiare la mente, cambiare il modo di pensare, di parlare e di agire.
7. LA VITA È FATTA DI ALTI E BASSI
Effetto Muzio Scevola
La vita è fatta di piaceri e dispiaceri, di alti e bassi, di successi e fallimenti! Gioia e dolore si alternano in continuazione come il bel tempo e il cattivo tempo, anzi come il giorno e la notte.
Ed invece gli esseri umani vanno in tilt non appena compare un dispiacere nella loro vita. Il dispiacere ha l’enorme potere di cancellare letteralmente dalla mente le cose belle di cui si potrebbe gioire!
Cominciano a ritenersi sfortunati, di essere sbagliati, di non essere all’altezza, di non meritare l’amore, di non meritare il successo, di non meritare nulla. Si condannano all’auto sabotaggio. E così cominciano ad autoflagellarsi entrando nella spirale delle lamentele, dei guai e del vittimismo.
Spesso è l’insoddisfazione che causa le brutte malattie!
I dispiaceri sono micidiali perché colpiscono a morte il bisogno più importante degli esseri umani, quello di essere una persona importante: ci fanno sentire una nullità!
Il rancore ha un’enorme energia autodistruttiva, probabilmente è la vera causa del cancro. Apparentemente è rivolto contro i nemici, mentre in realtà è diretto proprio contro sé stessi e ci rode il fegato e il corpo indebolendo il sistema immunitario!
In questo modo si blocca il dinamismo e la vitalità stessa delle nostre cellule, a causa del modo superficiale in cui respiriamo, o forse perché beviamo poco. E tutto questo avviene in misura direttamente proporzionale alla gravità del dispiacere stesso, fino al punto che il dispiacere diventa… cancro!
Come minimo i dispiaceri ci ossessionano con pensieri negativi e ossessivi!
E come Muzio Scevola, puniamo la mano che ha fallito il colpo bruciandola sul braciere ardente!
8. NESSUN DISPIACERE E PERMANENTE
Effetto Muzio Scevola
Quanto siamo sciocchi! Persino una persona plurilaureata si annulla quando qualcosa gli va storta perché non riconosce che c’è una continua alternanza tra successo e insuccesso.
Quando ci accade una cosa spiacevole, il che succede a tutti in maniera più o meno frequente, piombiamo nella paura come se si trattasse di un fatto permanente! Ignoriamo la legge dell’alternanza e dell’equilibrio, dimentichiamo che il sole risorge ogni giorno, e perdiamo la stima e la fiducia in noi stessi cadendo in depressione!
In realtà, ammalarsi è un fatto normale, perché la malattia è la reazione del nostro organismo che si dà da fare per farci guarire. E anche i dispiaceri, i problemi e i conseguenti pensieri negativi sono anch’essi utili, come le stesse malattie. Sono i messaggi che ci manda il nostro inconscio che vorrebbe proteggerci chiedendo aiuto alla mente razionale, alla ragione, la quale però non sempre è in grado di comprendere! Purtroppo la mente conscia è sempre a corto di informazioni!
Cosicché, i sintomi che dovrebbero salvarci, non compresi in tempo o male interpretati, finiscono per farci ammalare rivoltandosi contro di noi.
È questa la causa del bisogno di espiazione, del tumore, dell’angoscia esistenziale: l’umanità non ha ancora una corteccia cerebrale all’altezza della situazione! Sono ancora troppe le cose che non conosciamo!
9. SE VUOI SBLOCCARTI LANCIATI!
Come scrivo nel mio saggio “Se vuoi sbloccarti lanciati!”, il nostro errore più grave è quello di amarci soltanto quando le cose vanno bene. Ed invece non dobbiamo mai smettere di Accettarci, Approvarci e Amarci, neanche quando le cose vanno male, perché il nostro inconscio o Bambino Interiore, è assetato di baci, carezze, sorrisi e attenzioni”.
E quando tutto ciò gli viene improvvisamente negato, anche se per poco tempo, ci comportiamo come Muzio Scevola.
Diventiamo irrazionali, cioè stupidi, dando calci e pugni agli oggetti o alle persone, oppure bestemmiamo e gridiamo come pazzi. Ce la prendiamo con noi stessi, ci autoflagelliamo ed entriamo nella spirale dell’insoddisfazione, della depressione e della corrosione.
“L’effetto Muzio Scevola” è la coazione più irrazionale, dannosa e a volte tragica dell’umanità! Infatti, non è necessario arrivare ad un gesto estremo per rovinarsi l’esistenza: basta anche averne soltanto l’intenzione per farsi male e moltiplicare le proprie sventure!
10. ANCHE TROPPA AUTOSTIMA FA MALE
Effetto Muzio Scevola
Dalla sua forma più tragica come il suicidio, a quelle più soft come le lamentele quotidiane, solo apparentemente innocue, l’effetto Muzio Scevola è sempre micidiale e auto-distruttivo: ecco la causa dell’angoscia esistenziale. Possiamo tuttavia liberarcene soltanto attraverso l’ottimismo, il pensiero positivo, la consapevolezza, l’assunzione delle proprie responsabilità e soprattutto attraverso il senso di gratitudine e il ridimensionamento del senso d’importanza!
Anche troppa autostima fa male!
La gratitudine o riconoscenza (anche soltanto verso chi ci ha messo al mondo) può essere sufficiente a consolarci, guarirci e illuminarci. Come dicevo sopra, non ci sono crisi o errori gravi senza vantaggi, anzi tutte le circostanze spiacevoli della vita altro non sono che lezioni di gratitudine. Il senso di gratitudine è miracoloso e secondo John Demartini “è il segreto del successo”!
Le cose più inaccettabili sono le delusioni che sono estremamente cocenti perché si passa da un eccessivo senso d’importanza, alla sensazione improvvisa e inattesa di non valere nulla. Quando siamo in auge non dovremmo inebriarci troppo…!
Mi ricordo che quando ho lasciato l’università é stato un colpo molto duro per me.Mi sentivo fallito dentro di me.Purtroppo mi ero scelto una facoltà dura senza prima essermi informato sulle materie che si studiano e senza andare all’orientamento universitario.C’è voluto parecchio prima di riprendermi da questa botta.Inoltre da quel giorno mia madre ha smesso di trattarmi bene per un certo periodo.Non ho nulla contro di lei anche perché mi sono dato una zappa sui piedi con le mie stesse mani.Ho poi promesso a me stesso che avrei ponderato le mie capacità prima di fare scelte importanti.
Caro Romolo, non si piange sul latte versato, occorre soltanto rimboccarsi le maniche. Per quanto è possibile.
Accidenti! Che abbondanza di contenuti nel tuo blog,è la prima volta che passo
da queste parti e con due articoli mi sono passato quasi la serata . E chi li compra più i libri ?:)(scherzo).
Stasera ho imparato ad esempio una cosa importante riguardo alle crisi di panico,che per la verità ho risolto da anni ,e sò esattamente cosa sono. Concordo quando affermi che il non riuscire ad esprimere i propri disagi finisce per implodere dentro di noi.Secondo me per esperienza personale dico che si deve trovare un modo di far sapere agli altri ,soprattutto alle persone care che non si è d’accordo con certe scelte,ma non è necessario essere agressivi a volte l’umorismo e l’ironia risolve e ti fa stare meglio.Grazie grazie grazie per esserci, è confortante sapere che al mondo ci sono persone come te. A presto.
MARCo
Ciao Marco, benvenuto da queste parti!
1abbraccio
http://www.pasqualefoglia.com/images/arcobal.jpg
Alla faccia dei contenuti qui sopra: solo commenti positivi. Che strano.
Ciao, visto che hai un account appropriato…, perché non mi mandi un commento critico e negativo? Forse potresti aprirmi la mente, oppure essere io ad aprire la tua!
Grazie del commento.

Caro Pasquale buongiorno, come sempre devo inchinarmi di fronte alle tue parole, vere perle di saggezza che contribuiscono molto alla crescita personale di ognuno di noi, contemporaneamente devo ammettere che in questo territorio siamo molto ignoranti e mi chiedo per quale ragione si cresce in una società evoluta con carenze così macroscopiche dove tutto è demandato all’arte di arrangiarsi; in buona sostanza vorrei dire che molti altri continueranno a stare male solo perchè non conoscono il dott. Foglia che con ammirevole dedizione ci informa delle sue riflessioni volte al bene comune e colma questa enorme lacuna…
Anche in questo caso sarà mia cura estendere l’articolo alla conoscenza dei miei famigliari, apprezzamenti per la chiarezza, completezza, forma, lessico
complimenti davvero per il tuo lavoro. Un caro abbraccio
Ciao Antonio,
ti ringrazio molto per gli apprezzamenti: sei sempre molto gentile e puntuale. Quanto alla tua riflessione, mi permetto aggiungere che è il male che alimenta il bene e viceversa, nel senso che chi sa “arrangiarsi”, come dici tu, lo fa per non fare la fine di chi non lo sa o non lo può fare, e deve essere grato a questi ultimi. In fondo, anche i detenuti (il male) promuovono il bene perché fanno da insegnamento a chi sta fuori.
1abbraccio
Buona sera,
ho già letto questo articolo sul suo ebook “basta con i pensieri negativi”..
mi piace molto il suo approccio e mi piace come affronta le varie argomentazioni, adducendo sempre giustificazioni “scientifiche” e mai “ultraterrene”. il metodo da lei consigliato mi sta aiutando molto circa un mio piccolo problemino “ossessivo”. piano piano sto riacquisendo la mia brillantezza e spero di potermi rivolgere a lei qualora fossi in cerca di motivazioni per non mollare!
un cordiale saluto.
Ciao Marco,
grazie per le belle cose che hai scritto. Sono a tua completa disposizione. Scrivimi quando vuoi.
Cari saluti
Complimenti Pasquale, sei sempre più grande!!!!!!!!!!!
Sono orgoglioso di esserti amico.
Un fraterno saluto
Claudio
Carissimo Claudio,
un amico del tuo calibro è migliore di un tesoro!
1abbraccio
pasquale
Ciao Matteo, congratulazioni. Un suggerimento: ma tua madre e tua suocera che fine hanno fatto? Chiedete aiuto a loro!
1abbraccio
pasqualefoglia
Pasquale buonasera
devo dire che il tuo articolo non solo è stato molto interessante ma anche rincuorante.
Io sono una persona che si crea sempre troppi problemi, anche quando non ce n’è il bisogno. E in più, le persone che sono entrate a far parte della mia vita, non contribuiscono a far sì che io viva una vita tranquilla e serena. Mi riferisco soprattutto in ambito lavorativo. Credo addirittura di essere vittima del “mobbing”, sto subendo una sorta di quello che io chiamerei “terrorismo psicologico”.
Cerco di essere positiva, di non cadere nella trappola, ma vivere tutti i giorni e tutto il giorno nel panico e nel timore. Il rovescio della medaglia è che rafforzo sicuramente il mio carattere, ma quant’è difficile.
Silvia
Ciao Silvia,
concentrati sui lati postitivi dei tuoi colleghi anziché su quelli negativi e prova a sorridere loro di più. E continua a leggere i miei articoli….
Cordiali saluti
pasqualefoglia
Ciao Pasquale,come sempre colpisci nel segno,bellissimo articolo purtroppo come diceva Salvatore ci sono momenti in cui dopo aver fatto un passo avanti accade qualcosa di così penetrante,pungente che fai due passi indietro e ci autosabotiamo ma tenere duro e non mollare è il giusto modo di reagire e con il tuo aiuto ti dirò ”ce la faccio!!!” non mollo.Ancora complimenti alla prossima
Ciao Franca,
Il miglioramento non è continuo, ma avviene a sbalzi, quindi avere smarrimenti è normale. L’importante è, come dici tu, non mollare, anche se non bisogna dimenticare la flessibilità…
1abbraccio
pasqualefoglia
Un’articolo davvero motivante e soprattutto vero! I miei complimenti Pasquale!
Ciao Lorenzo, Grazie!
Ciao Salvatore (ora ti do del tu)
sono il neo-papà che ti aveva scritto circa 4 giorni fa, e ha letto il tuo saggio (i primi 3 articoli scaricabili) “la felicità a portata di mano” ora ho acquistato il libro on-line visto mi ha incuriosito, e cercherò di trovarmi dei ritagli di tempo (pochissimi) dopo il lavoro, per leggermelo in santa pace.
Ti scrivo ancora per confermare quanto hai scritto su Scevola: la gioia di quando era nata la mia bambina è stata immensa quanto la paura di non essere all’altezza nel riuscire sopportare quelle difficoltà come il non dormire la notte per gli strilli del lattante. Le cose sembrano precipitare ogni notte (l’inconscio fa questo ed altro) ma non fa mai quello che il corpo umano ha bisogno: mettersi con il cuore in pace e pensare che sarà così solo per pochi mesi. Ero quasi arrivato a pensare che non volevo più mia figlia, visto ci stavo rimettendo la salute e il posto di lavoro, (e che papà sarei diventato senza un lavoro e sclerato), ma poi ho pensato alle tue parole ho guardato fuori dalla finestra guardando le persone che camminavano per la strada chiedendomi: perchè devo dannarmi tanto l’anima se anche quelle persone che stanno passeggiando sono stati bambini anche loro e quanto avranno pianto e fatto impazzire i loro genitori? Ci sarebbero stati degli infanticidi di massa se nessuno accettava la mia situazione, di papà frustrato a causa del sonno arretrato e pensieri futuri di negatività estrema! E se avessi perso per sempre mia figlia come sarei stato? Meglio? Mi sono accorto di quanto sia paradossale la nostra mente: da una grande gioia si trova della negatività per bilanciare il tutto con la delusione e frustrazione (quindi sbalzi di umore a non finire). E come non darti ragione caro Pasquale, quando ribadisci che i pensieri negativi il più delle volte sono le più forti… secondo il nostro istinto, inibendo la parte del cervello “quella razionale” come hai spiegato in questo articolo facendoci diventare dei veri e gradi STUPIDI, con la felicità e la gioia, più vicina di quanto pensiamo. (Ho corretto il mio post precedente visto sono al lavoro e sempre di fretta).
GRAZIE PER LA TUA SAGGEZZA !! CERCO DI FARE TESORO DEI TUOI CONSIGLI MA IL MIO BAMBINO INTERIORE è COSì AFFAMATO DI AMORE E DI CONSIDERAZIONE CHE SPESSO CADO IN PERIODI DI DEPRESSIONE E VADO LETTERALMENTE IN TILT! MA NON MOLLO ! BARCOLLO MA NON MOLLO !! GRAZIE !!
Ciao Simonetta,
Avere le idee chiare libera da ogni male!
pasqualefoglia
Bell’articolo Pasquale. A volte ci roviniamo la vita senza neanche accorgercene. L’essere Umano spesso sente il bisogno di autopunirsi per le malefatte, o i torti subiti, mentre sarebbe un’occasione per imparare dai propri errori e riflettere, cercando di non ripeterli, traendone forza per evolvere.
Ciao Franco,
è veramente un bell’articolo e mi fa piacere sentirmelo dire. Grazie.
pasqualefoglia
Quindi siamo in molti ad autosabotarci, non ci rendiamo conto che siamo anime potenti in un corpo, questo perchè gli eventi della vita ci allontanano sempre più dal nostro essere. Io, lo ammetto, sono un Autosabotatore. Riconosco di avere potenzialità, creatività, come tutti d’altronte, e sto a piangermi addosso . . . !! E’ ora di reagire, mi ripeto. . . ma faccio un passo avanti e . . . due indietro.
Ci vuole molta forza e tanta fermezza.
Grazie Pasquale per le tue condivisioni.
Salvatore
Ciao Salvatore,
“nessuno” nasce imparato e l’istinto è quello che è. Ti ringrazio molto.
pasqualefoglia
Caro Pasquale ,
io credo molto nell’esistenza del bambino interiore.
Credo anche di essere in grado di entrarci in contatto…perchè dopo che ho fatto questa cosa che adesso ti scrivo mi sento benissimo.
Attraverso la fantasia mi immagino di ritornare indietro nel tempo,in una determinata situzione in cui ero bambina e in cui ho provato molto dispiacere e paura.
Mi immagino di essere là..di parlare con quella bambina,di infonderle coraggio,di abbracciarla e coccolarla,di tenerla per mano e di dirle che non è niente e che nel futuro andrà tutto bene..e mi immagino che lei mi chieda :e come fai a saperlo?”, “perchè io sono te! Ed ogni volta che ti sentirai spaventata io sarò qui ad infonderti coraggio!” le rispondo .
E dopo comincio a raccontarle tutte le cose belle che ho fatto nel corso della mia vita e a pensare a ciò che veramente io vorrei che accaddesse nel futuro…sono tutti esercizi di reinterpretazione di esperienze del passato e di rafforzamento di pensiero positivo che aiutano tantissimo !
Ciao Eva,
complimenti. Continua così!
pasqualefoglia
hai veramente colpito nel segno, mi rendo conto di quanto sono un imbecille nel distruggere la mia esistenza grazie
Ciao Roberto,
scusami, forse lo eri, ma io non credo, comunque ora sei un saggio! Ed è l’oggi che conta!
pasqualefoglia