L’accettazione è il primo ingrediente della felicità!
Accettarsi innanzitutto come esseri umani!
Dall’auto-accettazione nasce la fiducia in sé stessi.
Nell’articolo “La regola delle 3A per riuscire nella vita” abbiamo concluso che: “Accettandosi, approvandosi e amandosi” si è in armonia con il proprio mondo interiore e conseguentemente si riesce bene nel mondo esteriore.
Abbiamo anche aggiunto che l’accettazione della realtà, già da sola, può cambiare in meglio il proprio destino perché ci spinge ad assumerci le nostre responsabilità e a rimboccarci le maniche.
Abbiamo anche visto che per far accadere le cose occorre che si formino le reti neurali.
Ciò significa che è necessaria non solo la teoria (libri motivanti e corsi di formazione), ma anche e soprattutto la pratica (esercizi ed allenamento) perché deve essere interessato l’individuo nella sua interezza corporea alla costruzione delle reti neurali.
L’accettazione è il primo ingrediente della felicità!
Un’amica, giustamente, mi ha fatto notare che accettarsi quando le cose vanno male, e ancora di più approvarsi, è assai difficile, anzi è proprio allora che ci giudichiamo e fustighiamo spietatamente!
Io le ho risposto: E qual è il risultato dell’autofusitgazione? Giudicandoci e fustigandoci peggioriamo le cose!
Noi dobbiamo imparare ad accettarci, innanzitutto, come esseri umani, evitando di giudicarci sulla base dei risultati o dei successi che arrivano sempre con ritardo rispetto alle nostre aspettative.
Se il successo arrivasse subito, finirebbe anche subito! E saremmo ancora più frustrati e infelici!
Ciò perché sono proprio i fallimenti ripetuti che ci fanno irrobustire le spalle e diventare competenti ed eccellenti in un dato campo.
Soltanto se ci accettiamo come esseri umani (che presto o tardi si faranno strada), saremo anche in grado di affrontare le sfide della vita e non soccombere alle prime difficoltà.
Dall’auto-accettazione nasce la fiducia in sé stessi.
Nessuno nasce imparato e nessuno è esente da fallimenti ed errori, anzi è proprio imparando dagli errori che si trova la via del successo.
L’accettazione è il primo ingrediente della felicità!
Ecco perché non dobbiamo mai smettere di accettarci, approvarci e amarci neanche quando sbagliamo, e neanche quando i risultati ottenuti sono deludenti, anche se è molto difficile.
Dobbiamo stringere i denti e continuare a studiare, continuare a crescere.
Se riusciamo ad amarci nonostante tutto, saremo in grado di rimboccarci le maniche e impadronirci delle abilità e delle competenze che ancora ci mancano per ottenere risultati eccellenti.
Dobbiamo capire in sostanza, che:
[jbox_rosso]Non è tanto il successo che ci fa sentire appagati e felici, quanto l’accettazione e l’amore di sé come persone.[/jbox_rosso]
Infatti, chi ha successo e non si accetta come persona, sta peggio di chi non riesce ad averlo. È risaputo che molti artisti non si sentono né soddisfatti, né felici e non riescono ad amarsi. Tanti attori, cantanti, musicisti, pittori, scrittori e ricchi imprenditori, pur essendo all’apice del successo, dichiarano di essere insoddisfatti e depressi.
L’accettazione è il primo ingrediente della felicità!
C’è chi spiega questa incongruenza con la mancanza di valori solidi come la famiglia e l’amicizia, oppure perché costoro non avevano stabilito a priori il momento in cui avrebbero potuto sentirsi soddisfatti e felici grazie ai risultati raggiunti.
Concorrono sicuramente anche questi fattori al senso di vuoto interiore, ma io credo che in questi casi, il motivo della depressione e/o dell’infelicità sta nel fatto che, pur trovandosi più o meno all’apice del successo, e forse proprio per questo, essi hanno anche aree o settori della vita in cui non si sentono per niente a loro agio, avendo investito tutto il proprio tempo e le proprie energie nel campo di maggiore interesse.
Ampliando e parafrasando il concetto della legge del minimo, molto applicata in agricoltura (e non solo) -secondo la quale la crescita, e quindi la qualità e la quantità del raccolto ottenuto, è limitata dal fattore della produzione presente in minore quantità- credo che l’accettazione sia il fattore limitante della sensazione di appagamento in campo psichico!
Ecco perché è importantissimo tenere in gran conto la regola delle “3A” sopra linkata, e imparare ad accettarsi, approvarsi ed amarsi come esseri umani.
Anzi, soltanto accettandoci come persone siamo in grado di accettare le cose della nostra vita che non vanno -poche o tante che siano- e goderci i traguardi già raggiunti!
La verità è che nessuno è perfetto, e proprio per questo motivo, per stare bene moralmente dobbiamo accettarci così come siamo.
Quando ti senti giù di morale mettiti davanti allo specchio e fatti le boccacce! Ti tirerai subito su!
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Spero di poterti aiutare. Fai la tua domanda.
Cordialmente Pasquale
CaroPasquale,
vorrei chiedere il tuo parere e consiglio riguarda una questione che tratta proprio un tema scritto tempo fà “L’alchimia irresistibile dei desideri e dell’amore”
nn so dove posso impostarlo,.. se va bene che lo scrivo in questa pagina?
Grazie infinite.
Va benissimo, anzi ti ringrazio! A presto
Grazie della pazienza e disponibilità,
volevo racontarti una mia esperienza con un uomo single è stato un collega di lavoro tempo fà, siamo adulti entrambi lui 58 anni io 49 anni, mi ha fatto una declarazione d’amore 3 anni che “li ho fatto impazzire per più di 20 anni e che innamorato lo è sempre stato” mi ha chiesto anche di divorziare per poi ripensarci(perciò mi vuole una donna libera tutta sua però nn vuole rinunciare alla sua libertà nn vuole legarsi nè tanto meno avere impegni e responsabilità e puro egoismo!!!)la storia va avanti trà alti e bassi è un rapporto tormentato.. io nn so cosa prova veramente.. se si tratta di solo passione e attrazione.. quello che trovo strano, almeno per me, il suo modo di avvicinarsi a me, dopo un periodo di silenzio, con dei messaggi dove esprime i suoi desideri sessuale..e come l’avrebbe piacciuto fare certe cose.. nn so potrebbe essere un modo d’esprimere i proprio sentimenti alla donne amata? o solo una forma di ossezione.. lui rimane complicato geloso e possessivo come carattere timido e insicuro sessualmente pensa di nn essere all’altezza con me nel privato.. io nn lo mai fatto pesare nulla però in caso dei liti trà noi facendo riferimento al suo modo freddo e distaccato con me, ecco che mi rinfaccia i miei storie del passato e comincia con i dubbi e accuse che sono una donna facile.e questo mi ferisce molto, nn so come comportarmi con lui nè come giudicarlo.. per me quando manca il rispetto manca tutto nn si puo chiamare amore ma forse amore malato.. certo bisogna un pò risalire al suo passato nn so se a causa di delusione o storie sbagliate che li fà avere questa paura intanto di amare poi quella di nn parlare mai di sentimenti sembrerebbe essere una regola che per essere uomo forte nn si debbe mai o quasi parlare di sentimenti si no venisse interpretata come debolezze.. a che cosa dovuto tutto questo compreso il suo desiderio di vendetta sarà perchè è consapevole del fatto che nn pò avermi come vorrebbe tutta sua nn so fino a que punto può essere credibile come ipotisi..vorrei tanto sentire il tuo parere in quanto uomo e aiutarmi a capire perchè tanta complicanza e paura, …e se posso aiutarlo a superarla..
Grazie mille, e buona giornata.
Cara Saloua,
da quello che ho capito dalla tua lettera, non del tutto chiara, sei nel mezzo di un “menage a troi”, in cui tu fai la parte dell’amante bellissima, desiderata e temuta, mentre la moglie, a prescindere dalla sua bellezza o meno, non attrae più sessualmente il marito e però è pur sempre la madre dei suoi figli. Quindi, il tuo amante è diviso tra due affetti di cui non sa fare a meno: il desiderio amoroso e sessuale per te, il sentimento d’affetto per la moglie.
Premesso che nella vita non esistono mai situazioni perfette, e quando si deve prendere una decisione è difficile proprio perché bisogna lasciare qualcosa che non si vorrebbe perdere, nel tuo caso devi soppesare il pro e il contro della tua situazione sentimentale e valutare fino a che punto ti “conviene” portarla ancora avanti .
Ovviamente, tutto dipende dalle aspettative… che hai in questa relazione. Insomma, chiarisciti le idee: tu che cosa vuoi veramente?
Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. Tanti auguri
pasqualefoglia
Grazie per la risposta, e chiedo scusa per la scittura e il mio modo di esprimere..
(Intanto il rapporto va avanti con solo messaggi da più di un anno che nn ci vediamo nn è un rapporto vissuto come dovrebbe essere).. io, prima di lasciare il certo per l’incerto vorrei conoscerlo e capirlo meglio perchè è molto ambiguiò e rigido come persona ecco perchè volevo sentire il tuo parere su di lui e se trovi normale certi suo comportamenti, penso aldilà del mio stato libero o meno lui rimarrà cosi con il suo egoismo e orgoglio maschile..ecco nn hai espresso opinione su di lui come uomo su i suoi messaggi sessuale per avvicinarsi a me secondo te potrebbe essere un modo come un altro per esprimere i proprio sentimenti.?
Grazie.
Ciao Saloua,
certe cose non si possono scrivere pubblicamente…. Sono a disposizione per una corrispondenza privata. (pfoglia2@gmail.com)
Cari saluti
pasqualfoglia
Buonasera,
No sò perchè mi vieni difficile mettere in pratica quello che hai scritto lo trovo bello e completo come avere la persona perfetta nel senso che abiamo tutti dei alti e bassi mi capita di avere momenti in cui mi accetto mi congratulo con me stessa e altri volte metto in discussione tutto, il mio punto di vista, il mio comportamento perchè tutti possiamo sbagliare..sono anche rigida e severa con me stessa..non sò se faccio bene?
Grazie della disponibilità
Ciao Saloua,
la rigidità di carattere non è mai un bene perché porta ai giudizi netti, quindi per te le cose o sono giuste o sono sbagliate, mentre in realtà in ogni cosa c’è sia il bello che il brutto, ossia da una parte possono essere giuste e da un’altra sbagliate.
Anche se è vero che tutti possiamo sbagliare, la rigidità di carattere provoca molta sofferenza. La prima cosa che mi hanno insegnato nei corsi di formazione che ho seguito a suo tempo è stata proprio questa: nella vita è felice soltanto chi è flessibile come le canne al vento perché si piegano, ossia si adattano alle circostanze avverse, ma non si spezzano, e quindii non subiscono danni. La flessibilità di carattere è importantissima per avere buone relazioni con tutti.
La flessibilità si deve equiilibrare con la rigidita perché anche un eccesso di flessibilità può essere nocivo. Per esempio, un padre troppo rigido e severo non sarà mai un buon padre per i propri figli che vivranno con la paura dei rimproveri, delle critiche e forse anche della collera e quindi cresceranno con una bassa fiducia in se stessi e nessuna sicurezza di sé; ma anche un padre troppo flessibile e tollerante non è un buon padre perché in questo caso i figli diventeranno capricciosi e prepotenti.
Dunque in medio stat virtus!
Ti sono grato per l’importante argomento che hai proposto.
pasqualefoglia
Grazie della risposta..
con la rigidità intendo farmi rispettare mettere dei limiti per chi ho di fronte quando serve.. questa rigidità diciamo non è sempre presente sono di solito gentile disponibile e paziente solare sia con in famiglia ciò con i figli( so essere sia amica che mamma) ecco delle volte vieni interpretata come fragilità e insicurezza allora cambio atteggiameto.. lo so che sofferente fare la rigida ma qual è l’alternativa? la diplomazia forse dipende sempre dai casi nn si può generarlizzare..Grazie
Ciao Saloua,
se le cose stanno veramente come dici, non sei affatto rigida e severa, come avevi detto tu stessa, ma equilibrata e saggia e quindi ti faccio i miei più sinceri complimenti!
pasqualefoglia
Ho letto con interesse, come sempre, i tuoi pensieri.
In questi giorni, a causa dei tristi accadimenti, mi sono chiesta se e come è possibile che il pensiero positivo influisca sulle “fatalità”. Trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato può costare la vita. Allora mi domando, da mamma oltre che da arteterapeuta, come si può vincere la paura più grande che a parer mio possa esistere: quella di poter perdere le persone che più ci sono care.
Il successo, la ricchezza e il divertimento sono obiettivi più che validi e condivisibili, ma per molte persone (meno male) gli affetti sono il principale scopo della vita.
Dunque è questa a mio avviso l’area di maggior debolezza di chi ama, con la conseguente ansia che ne può derivare.
Cosa ne pensi?
Con stima e affetto
Anna
Ciao Anna Maria,
purtroppo la vita dell’uomo è costellata di momenti tristi e di momenti belli, di eventi gioiosi e di eventi tragici e luttuosi, ed anche di pensieri brutti e di pensieri piacevoli.
La paura di perdere le persone care, secondo me, è del tutto normale, specialmente in determinate situazioni: tutto ciò che è caro non vorremmo mai perderlo… e proprio perché nella vita si corrono tanti pericoli, è naturale che una madre possa temere per la vita dei propri figli. Si tratta di una disposizione istintiva e naturale e io direi anche protettiva e utile per la specie umana.
Questa paura è da considerarsi anormale solamente quando diventa esagerata, come del resto tutte le cose esagerate, perché provoca molta ansia. E l’ansia diventa esagerata quando si ama troppo: è il troppo amore che fa scattare la paura di perderlo.
Smetti di voler cambiare gli eventi e le persone, smetti di lagnarti inutilmente e di vedere pericoli ovunque, e vedrai che accadranno proprio le cose belle da te desiderate!
1abbraccio
pasqualefoglia