DAL MALE NASCE IL BENE
E VICEVERSA (1)
Dall’esasperazione del male nasce il bene e dall’involuzione del bene nasce il male.
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
Intendo dimostrare che nel medio-lungo periodo dal male nasce il bene e dal bene nasce il male. Non ci credi? Se hai abbastanza pazienza per leggere questo articolo in cinque parti sono sicuro che ti convincerai!
La morale del mio discorso è che non vale la pena affliggersi per nessun motivo. È da stupidi soffrire e lamentarsi, anche perché con i lamenti la situazione peggiora.
Non bisogna disperare neanche di fronte a difficoltà insormontabili! Non si deve mai perdere la speranza e la pazienza perché ogni problema ha la sua soluzione e ogni meta può essere raggiunta. E tuttavia senza sudore, impegno costante e fiducia nei propri mezzi, non si raggiunge alcun traguardo!
Ricordati che non esistono risultati immediati. Persino una pianta ci mette otto anni per entrare in produzione.
1. LA SOFFERENZA È CAUSATA DAI DESIDERI INSODDISFATTI
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
Tutti crediamo che nel momento in cui riusciremo ad ottenere quella data cosa saremo finalmente felici e contenti, ed invece non appena raggiungiamo l’obiettivo agognato restiamo più o meno delusi e diventiamo succubi di altri desideri.
Generalmente si ha più propensione a soffrire che a gioire: nel dubbio propendiamo per l’ipotesi peggiore.
Sentiamo passione ed entusiasmo quando desideriamo qualcosa, ma la magia scompare una volta ottenuta.
Restiamo quasi sempre delusi dalle nostre aspettative. Tante persone cadono in depressione proprio quando sono riuscite a realizzare il loro grande desiderio. Si direbbe perciò che la vittoria è anche una sconfitta! Ciò accade perché non si ha più l’energia di prima e si smette di sognare e di darsi da fare.
È evidente perciò che la sofferenza è connessa al desiderio: più forte è il desiderio, più siamo esposti a frustrazioni e stress. Ma senza desideri la vita è impossibile! D’altra parte, se non desideri abbastanza, non t’impegni neanche e non ottieni i risultati sperati.
Queste considerazioni sul desiderio dimostrano una cosa molto evidente: ogni cosa, compreso il conseguimento dei nostri desideri, ha un prezzo. E più forte è il desiderio, più alto è il prezzo da pagare in termini di impegno, stress, delusioni e frustrazioni.
Purtroppo, i risultati si fanno spesso attendere a lungo e nessuno riesce a sopportarlo. Soltanto chi ha abbastanza calma e pazienza e tanta forza di volontà, si rialza e riprende dopo ogni caduta e riesce a raddrizzare i risultati.
2. IL BENE ARRIVA ATTRAVERSO LA CONSAPEVOLEZZA
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
Con la calma e la pazienza spesso i problemi si risolvono da soli.
Se non sappiamo apprezzare ciò che è già nostro diventa difficile crescere e migliorare!
Le cose migliorano solo poco a poco e quindi è bene essere grati e contenti per ciò che già abbiamo ora. Solo così otterremo anche il resto domani.
Purtroppo, non siamo santi e non abbiamo la vocazione per le privazioni. Siamo esseri umani e abbiamo bisogno dei desideri per sentirci vivi, anche se la loro ritardata realizzazione genera sofferenza.
E si dà il caso che l’erba del vicino ci appare sempre più verde. Ma così deve essere, altrimenti non ci daremmo da fare per migliorare la nostra posizione!
Siamo stressati proprio perché non possiamo fare a meno dei desideri. E chi più e chi meno, andiamo soggetti all’invidia e alla gelosia che sono un difetto, ma anche uno stimolo a migliorarsi.
Il bene arriva solo attraverso la consapevolezza!
Soltanto attraverso la comprensione delle situazioni avviene l’integrazione degli opposti, in particolare dell’ombra o polo negativo. Solo la consapevolezza ci consente di raggiungere l’equilibrio, l’armonia, la saggezza e la serenità.
3. FAR PREVALERE I NOSTRI LATI MIGLIORI
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
Dobbiamo riconoscere e accettare che siamo buoni e cattivi allo stesso tempo e che abbiamo bisogni insopprimibili e prepotenti che spesso cozzano contro la morale. Soltanto con l’acquisizione di questa consapevolezza siamo in grado di far prevalere i nostri lati migliori!
La nostra vita è una continua lotta interiore tra il bene e il male, tra l’emisfero destro e quello sinistro del cervello, tra la nostra parte animale e la parte divina (?), tra la nostra parte irrazionale e quella razionale, tra la nostra parte amorale e quella etico-sociale.
Per far prevalere la parte migliore di noi dobbiamo pagare un prezzo molto alto consistente nella perdita temporanea della serenità. Il più delle volte non sappiamo qual è la cosa giusta da fare!
Siamo continuamente tirati di qua e di là dai due emisferi cerebrali e tutto questo continua inesorabile fino a quando non si raggiunge abbastanza consapevolezza e forza interiore.
Già da bambini sperimentiamo che per essere amati e accuditi dobbiamo fare i bravi, dobbiamo obbedire a regole che non ci piacciono per niente, e questo stato di cose continua più o meno per tutta la vita.
4. OPPORSI ALLA REALTÀ FA SEMPRE MALE
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
La logica suggerisce che bisogna evitare le esagerazioni, e quindi, in fatto di desideri e comportamenti umani, lo stress e le frustrazioni sono la conseguenza della corsa forsennata e dell’eccessivo attaccamento ai beni materiali e ai risultati.
Ma anche la mancanza assoluta di desideri è da evitare perché corrisponde all’inedia!
La cosa che ci fa più soffrire non sono tanto i desideri in sé, quanto le nostre pretese frustrate legate al desiderio assurdo di voler cambiare gli altri, o peggio ancora, la stessa realtà.
L’infelicità è causata dal bisogno ossessivo di voler cambiare le cose che non ci piacciono! (Eckhart Tolle).
Opporsi alla realtà fa sempre male. Contrastare la realtà crea tensione e frustrazione.
Soltanto l’accettazione di ciò che è ci rende liberi e sereni.
La serenità si può ottenere soltanto imparando ad accettarci, approvarci ed amarci, a prescindere dai risultati ottenuti e da ciò che ci manca. Cosa questa molto difficile.
Non si può prescindere dai risultati, checché ne dicano formatori e coach a proposito dell’autostima.
Per stare bene dobbiamo amare e essere riamati. Senza amore, ma è più esatto dire senza spasimo e incertezza, la vita ci sembra grigia, noiosa e insignificante.
Al limite, e forse almeno fino ad una certa età, è meglio amare e non essere ricambiati, che non amare affatto.
Ma forse la soluzione del problema sta nella massima di Sant’Agostino: “La felicità è desiderare quello che si ha”! Dobbiamo apprezzare e amare ciò che già abbiamo senza darlo per scontato.
È un grave errore non essere grati per quello che è già nostro! Apprezzando solo quello che non abbiamo, finiamo per perdere anche quello che è già nostro.
5. IL BISOGNO DI AVERE RAGIONE È UNA PRETESA DISTRUTTIVA
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
Non è mai la realtà che produce sofferenza, ma l’idea che di essa ce ne facciamo!
Ciò che tormenta gli uomini, non è la realtà, ma l’idea che essi se ne fanno. (Epitteto)
Più esattamente, sono i nostri pensieri in contrasto con la realtà, a crearci ogni genere di problemi e sofferenza.
Dobbiamo accogliere i nostri pensieri con comprensione e amore, riconoscendo che non siamo noi a produrli, ma il nostro cervello, cioè i nostri due opposti emisferi cerebrali. Insomma smettendo di dare potere ai nostri pensieri, cessano le paure, l’ansia e i problemi. Ma non è facile.
Il bisogno di avere ragione distrugge l’amore e il rispetto reciproco e crea biasimo, risentimento e odio: sfascia i matrimoni.
Avere ragione è la pretesa più deleteria in assoluto perché dissolve la capacità di amare e di essere riamati e spinge all’odio, al disprezzo e alla vendetta.
A riflettere bene, è da stupidi credere di avere ragione e volerla a tutti i costi. È un atteggiamento infantile voler avere sempre ragione! È puerile perché entrambi i contendenti credono di avere ragione.
Basta pensare all’odio acerrimo tra palestinesi ed israeliani, tutti convinti delle proprie ragioni e della giustezza delle proprie rivendicazioni, per renderci conto della gravità e pericolosità di tale pretesa.
Tutte le liti, le discordie, le inimicizie e le guerre sono causate dalla pretesa di essere dalla parte giusta.
6. ENTRAMBI I CONTENDENTI HANNO RAGIONE
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
Credo anche che la fine di tanti matrimoni e amicizie sia dovuta proprio al bisogno infantile, innato e insopprimibile di avere ragione.
Ribadisco: il contrasto è causato dal fatto che entrambi i contendenti, dal proprio punto di vista, hanno ragioni da vendere.
Il bisogno di avere ragione è strettamente legato al bisogno di potere o di predominio, che a sua volta affonda le radici nell’avidità e nell’egoismo umano alimentati da un’autostima insana, ossia troppo alta o troppo bassa.
E allora cosa bisognerebbe fare per sfuggire a questa trappola mortale che distrugge il rispetto reciproco e la convivenza civile?
Bisogna farsi questa domanda: è più importante avere ragione o salvare il rapporto, l’amicizia, il rispetto, l’amore, la serenità, i propri beni e la propria stessa vita? È meglio avere ragione o essere felice?
Lui vuole vincere? Se ne vale la pena, lascialo vincere: è ancora un bambino! A meno che non preferisci la lotta, la rabbia, la distruzione e la guerra!
Da qui si comprende che solo “In medio stat virtus“: la virtù è sempre al centro di due valori opposti e complementari.
La virtù è sempre un difficile compromesso tra posizioni molto distanti tra loro!
Ma per eccellere, per vincere in campagna elettorale, per ribaltare tutte le previsioni bisogna allontanarsi dal centro, dalla media, anche dal buon senso comune ed essere estremisti e reazionari per fare leva sulla pancia delle persone! Pensa alla vittoria di Donald Trump!
7. IL MITO DELL’ECCELLENZA
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
Non può essere il mito dell’eccellenza, sempre molto in voga, la nostra ancora di salvezza, perché nel momento in cui ci diamo da fare per diventare espertissimi in un dato campo, siamo costretti a trascurare altre cose importanti e spesso ci ritroviamo con abitudini negative difficili da abbandonare. È il caso di una persona impegnata soltanto a fare carriera che trascura la famiglia, lo svago e la salute!
Occorrerebbe bilanciare opportunamente tra loro le sfere, personale, familiare e sociale, piuttosto che eccellere in un campo e traballare negli altri!
Purtroppo, stare nella maggioranza o nella media significa anche essere mediocri e un buon professionista non se lo può permettere: deve eccellere, essere il primo, essere il migliore! Ma lo sarà soltanto in un campo e peccherà paurosamente in altri settori!
Ogni cosa ha sempre due facce: una bella e una brutta. Non è mai tutto oro quello che luccica!
Capita a “tutti” di avere momenti, giornate e periodi di umore nero, e quando succede ci sentiamo una nullità, crediamo di non valere più nulla. Persino il campione non riesce più a vincere e il goleador non fa più gol!
Recuperare al più presto il buonumore è la cosa più importante in assoluto anche per una persona comune perché esso è ancora più importante dell’autostima essendo più immediato e più tangibile!
8. LE CRITICHE NON-SONO MAI SOLTANTO DISTRUTTIVE
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
D’altra parte, non possiamo fare a meno di preoccuparci per la nostra riuscita personale e per i problemi dei nostri figli e del nostro partner, per la salute dei nostri genitori e le traversie dei nostri amici. Ma le preoccupazioni creano ansia e l’ansia è l’anticamera della paura e della depressione.
Quanto alla vita di coppia e alle relazioni in genere, se esse non poggiano su un progetto comune e solide basi di comprensione, amabilità, rispetto, flessibilità e soprattutto sulla reciproca accettazione, conducono presto al fallimento.
Rinunciare a giudicare il prossimo e soprattutto a volere avere per forza ragione nelle discussioni è fondamentale per il mantenimento di buone relazioni, che spesso sono più importanti delle capacità personali ai fini della riuscita nella vita.
A tale proposito, la cosa più sensata è quella di non contraddire apertamente e di non pressare chi ci sta intorno! Ricordiamoci che le critiche sono distruttive sia per chi le riceve, sia per chi le fa, ma fanno anche bene. Ci vuole molto tatto nel fare una critica.
9. LA VITA NON È QUASI MAI SOTTO IL NOSTRO PIENO CONTROLLO
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
La cosa più odiosa, stupida e inutile è il sarcasmo con cui si rimarcano gli errori dei nostri cari, come a voler far pagare chissà quale colpa. Basterebbe evitare il sarcasmo in famiglia ed essere più rispettosi per vivere in amore, serenità ed armonia!
Il sarcasmo e il cinismo sono causati dal bisogno frustrato di avere ragione.
Non è facile trovare l’equilibrio se lo cerchiamo al di fuori di noi stessi, ossia se lo facciamo dipendere dalle opinioni e dalle attenzioni degli altri. Smettiamola di volere apparire perfetti per paura della disapprovazione altrui.
La vita non è sempre sotto il nostro pieno controllo. Molte cose purtroppo non dipendono da noi e tutti viviamo prima o poi brutte esperienze e facciamo errori. Gli errori non mancano mai, ma è anche vero che proprio attraverso di essi cresciamo e miglioriamo.
Ogni cosa ha sempre due facce: vantaggi e svantaggi.
Quando ci capita qualcosa di brutto che non possiamo cambiare in alcun modo, l’unica cosa da fare è accettare la realtà in modo da liberarci subito dell’emozione negativa che non ci fa respirare bene e ci toglie la lucidità mentale. Accettando la realtà, che significa accettare il cambiamento della realtà stessa, recuperiamo rapidamente la calma e la lucidità offuscata dalle emozioni negative. Le emozioni spesso ci rendono stupidi.
Purtroppo ci emozioniamo, senza neanche accorgercene, non appena pensiamo a qualcosa di brutto.
10. NON INGIURIARSI MAI
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
Rimuginare ci rende stupidi perché andiamo soggetti alle emozioni negative come la rabbia e la vergogna. Ecco perché accettando la realtà, anche se al momento non ci piace, evitiamo di perdere la testa e il controllo delle nostre azioni!
La più grande dote personale, secondo me, non è tanto l’assenza totale di trasgressioni, ma piuttosto saper comprendere cosa ci sta succedendo e riuscire a fermarci in tempo anche se ci troviamo sull’orlo del precipizio.
Spesso è sull’orlo della follia che nasce la genialità, così come sull’orlo del fallimento può arrivare la ricchezza e sull’orlo della malvagità può nascere la santità!
Dalla somma degli errori e delle esperienze germogliano la saggezza e la flessibilità che sono sicuramente virtù grandiose, come pure la capacità di perdonare gli altri e perdonarsi.
Invece, il male peggiore è rappresentato dall’orgoglio ferito –ancora il bisogno di avere ragione– che scatena astiosità e voglia di vendetta, per cui il rancore finisce per disunire e corrodere il corpo e la mente come un tarlo causando danni irreparabili.
È un grave errore ingiuriarci quando facciamo errori, quando le cose vanno male, perché continueremo a peggiorare.
11. LO STRESS È SEDUCENTE
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
La nostra vita è un guazzabuglio di vizi e di virtù perché abbiamo sicuramente molti pregi, ma anche tanti difetti. Insomma, siamo esseri umani e abbiamo una parte animale insopprimibile che ci sconvolge e disorienta – l’inconscio -e una parte divina o umana – la coscienza – che ci riequilibra e assesta secondo i canoni sociali!
E questo ondeggiare tra vizi e virtù è un bene o un male? L’uno e l’altro, come tutte le cose della vita, perché ogni cosa ha sempre due facce, anche se noi in genere ne vediamo una sola: quella che ci fa comodo in quel dato momento!
Inoltre, non sappiamo vivere con sufficiente distacco e perciò, più ci attacchiamo alle cose materiali e alle persone, più siamo stressati.
Lo stress ci incanta, ci seduce come le sirene di Ulisse, ci attrae proprio come le cose di cui non sappiamo fare a meno! Lo stress, senza accorgercene, ci piace: siamo noi che lo cerchiamo inconsapevolmente in quanto è il prezzo da pagare per soddisfare i nostri bisogni vitali e anche i nostri capricci, come pure per crescere e migliorare.
Infatti, se non esci spesso dalla tua zona di comfort, stressandoti inevitabilmente, non cresci e non migliori! Tutto ha un costo in termini di stress.
12. EQUILIBRIO TRA ATTACCAMENTO E DISTACCO
Dal male nasce il bene e viceversa (1)
Per sentirci vivi abbiamo bisogno di attaccarci alle cose, ma più ci attacchiamo ad esse, più ci stressiamo e consumiamo energie che non riusciamo a recuperare in tempo.
Per uscire dal circolo vizioso dell’attaccamento eccessivo alle cose materiali, alle persone e al ritmo di vita frenetico che conduciamo, e ridurre la tensione, dovremmo imparare a rispettare i ritmi naturali – giorno e notte, fatica e riposo – ed eliminare l’impazienza e la fretta.
La calma e la pazienza sono virtù meravigliose perché risolvono magicamente ogni problema.
Ma come facciamo a rispettare i ritmi naturali con la televisione che ci trattiene sul divano fino a ora tarda, il telefono e i telefonini che squillano in continuazione e i nostri tanti impegni importanti ed urgenti che abbiamo?
Tutto sembra un inganno o meglio ha una doppia faccia! Persino il computer, a prescindere dai virus e dallo spam, era stato inventato per risparmiare tempo, ed invece ha raddoppiato il lavoro e la fatica e rovina la vista, la schiena e le relazioni tenendoci avvinghiati davanti al monitor per ore e ore!
Effettivamente Pasquale,facendomi un esame di coscienza e riflettendo sulle tue parole,devo ammettere a me stesso che sono diventato come lui.
Riconosco inoltre che questa persona aveva ragione su una cosa:la mia ignoranza su come funziona la vita e il mondo.C’è solo una cosa che non ho ripreso da lui:la sua sfrontatezza e la sua capacità di incutere timore nei confronti degli altri.
Se l’avessi avuta da ragazzino avrei spezzato le gambe a molte persone incluse le donne.
Forse sarei stato odiato per questo ma sicuramente avrei vissuto molto meglio perchè questo mondo è intriso di violenza sia essa di natura fisica o verbale e non è possibile rimanere puliti poichè saranno gli altri a farti sporcare se tu non lo vuoi.
E se non ti sporchi in certi casi finisci molto male.
Tuttavia sto migliorando:ho tre numeri su questo cellulare che mi chiamano per farmi gli auguri.Una cosa per me impensabile prima dei 30 anni.
Auguri di buon 2016.
Caro Romolo, impara ad amare e vedrai che sarai ricompensato ampiamente. Smetti di voler avere ragione, di non dargliela vinta, e vedrai che ti sentirai molto più forte e più sereno. Capire che le nostre relazioni sono guastate gravemente dal bisogno assurdo, innato e puerile di volere avere ragione, ti fa diventare un gigante che non ha più paura di nulla e che sorride anche nella tempesta.
Ti auguro uno splendido 2016!
“Non può essere il mito dell’eccellenza, così tanto in voga di questi tempi, la nostra ancora di salvezza, perché nel momento in cui ci diamo da fare per diventare espertissimi in un dato campo, siamo costretti a trascurare altre cose importanti e spesso ci ritroviamo con abitudini negative difficili da abbandonare. È il caso di una persona impegnata soltanto a fare carriera che trascura la famiglia, lo svago, la salute e le amicizie!”
Questa parte dell’articolo mi tocca da vicino e sono molto d’accordo su questo punto.
Nella mia vita la mia incapacità di competere con quelli della mia generazione mi ha logorato i rapporti interpersonali rendendoli nulli.
Per quanto tu possa essere una persona con vari interessi a un certo punto della tua giornata (quando hai finito i tuoi doveri e hobby) senti che ti manca il dialogo,la gioia,la felicità e la condivisione. Senza amici e una donna che ti vuole davvero bene la tua vita si spegne,ogni cosa che fai perde di significato e ti invecchi prima.E’ davvero bruttissimo vivere in queste condizioni.
Mentre invece adesso che ho delle persone a mio fianco il mio umore è migliorato.Mi sento meglio.Mi sento felice.Più tranquillo.
Romolo, nessuno nasce imparato. L’importante è apprendere e migliorare. Ciao.
Caro Pasquale apprezzo i tuoi articoli molto profondi ma sappi che per stare con una persona che vuole avere sempre ragione, che ti vede male per ogni cosa che tu dica o faccia, e che sceglie come tu devi vivere, devi stare SEMPRE zitto e
fare quello che lui ti dice anche se in cuor tuo sai che è sbagliato.
Ma a te piace stare accanto a una persona così?
Se si per me puoi essere solo una di queste tre cose : un santo ,un matto, un masochista.
Ovviamente scelgo di essere un santo ma essere un santo è un prezzo molto alto da pagare perchè devi accettare di logorare la tua vita per una persona che alla fine non gli importa nulla di te.
Romolo, stavolta non ci siamo. Sei così sicuro di essere tu dalla parte della ragione e lui dalla parte del torto? Se sei così sicuro, allora dovresti preoccuparti.
Ma non è tanto questo il punto. Il punto principale è che sia tu, sia lui, credete che sia l’altro ad avere torto. E’ questa pretesa che guasta i rapporti. Se uno dei due si spogliasse di questa pretesa, giusta o sbagliata che sia, i rapporti diventerebbero armoniosi e piacevoli. Spogliandoti del tuo orgoglio, anzi, saresti comprensivo e quasi divertito della prosopopea dell’altro, anziché disgustato.
Se non riesci a spogliarti del tuo orgoglio o della tua pretesa di essere nel giusto, vuol dire una cosa sola: sei l’immagine riflessa dell’altro, e in parole più semplici, sei il suo opposto, la sua parte complementare. Per essere ancora più chiaro, se lui è nero, tu sei bianco, ma non di un altro colore. E ancora, se lui è un acido, tu sei una base: sarebbe meglio che tu fossi un sale…
Articolo molto vero.
Sto sviluppando la capacità del distacco nei confronti di persone difficili da trattare e far ragionare.Aprire discussioni con queste persone è una perdita di tempo e poi scoppiano liti furibonde che non fanno altro che peggiorare la situazione….oltre che consumare tempo,energie e salute!
Caro Romolo, sai perché scoppiano “liti furibonde”? Perché ogni contendente è convinto di avere ragione. Avere ragione è la pretesa più deleteria che ci sia aperché distrugge la cpacità di amare e di riceere amore, quindi anche il dialogo e la comprensione. Ciò perché ognuno crede di avere le sue “sante” ragioni. Pensa all’odio acerrimo e distruttivo tra palestinesi e israelinai.
Il ragionamento che devi fare con certi soggetti è questo: “E’ più importante avere ragione o recuperare (rinsaldare) il rapporto?”. Pertanto, lascia stare la pretesa di avere ragione che non porta mai alla conciliazione, e pensa positivo! Sii concreto!
Un abbraccio e buon anno.