Convinzioni limitanti che disgrazia! (1)

Convinzioni limitanti che disgrazia! (1)

Autostima e responsabilità sono le due convinzioni regine!

In medio stat virtus!

Il male è “indispensabile” quanto il bene? L’egoismo è “necessario” quanto l’altruismo? L’odio è “utile” quanto l’amore? 

 

Convinzioni limitanti che disgrazia! (1)

convinzioni negative sulla vitaNoi preferiamo il giorno alla notte perché l’oscurità ci spaventa fin dalla nascita.

Crescendo però comprendiamo che anche la notte, come il giorno, è utile e necessaria!

Infatti, durante la notte l’organismo elimina le tossine accumulate durante le ore diurne, si riposa e rigenera.

Se il nostro corpo non riposa abbastanza, il cuore può subire un infarto che è un modo deciso e brusco per obbligarci a fermarci; e se non riposa la mente dormendo abbastanza e smettendo di pensare, potremmo avere fissazioni e allucinazioni fino ad impazzire.

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Le due facce della medaglia

I due valori di ogni coppia di opposti interagiscono tra loro come fanno il giorno e la notte, e perciò l’uno non può esistere senza l’altro. I poli opposti sono inseparabili come le due facce di una medaglia. Sappiamo bene che se non c’è collegamento tra il polo positivo e quello negativo della corrente elettrica, la lampadina non si accende.

Ne consegue che il polo positivo e quello negativo di ogni coppia hanno uguale importanza. Credo che il creatore sia stato infinitamente intelligente e saggio. 

Ogni cosa ha pregi  convinzioni fondamentalie difetti, e i difetti appaiono a seguito degli eccessi (positivi o negativi). Se un polo, per esempio l’amore, diventa eccessivo, il polo opposto, l’odio, s’indebolisce, e salta la loro integrazione. È come voler far giocare con l’altalena basculante due ragazzi di diverso peso: l’altalena non si muove neanche con una spinta energica.

Un innamorato che ami troppo, finisce per attaccarsi morbosamente e diventa un peso insopportabile per la fidanzata, la quale non ne può più a causa della sua presenza asfissiante, della sua gelosia e possessività caraterizzate da scatti improvvisi e coatti ogni volta che lei fa qualcosa che a lui non garba.

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LA TEORIA DELL’OMBRA

Gli scatti d’ira sono causati dall’odio rimosso che si risveglia automaticamente quando le cose non vanno come l’innamorato vorrebbe.

Sembra ovvio dover dedurre che l’odio serve a far funzionare bene l’amore, anche se è una cosa bruttissima, perciò non si può sopprimere e non bisogna rimuoverlo.

L‘egoismo serve a equilibrare l’altruismo, anche se è comunque riprovevole, e non lo si può sopprimere, né si deve rimuoverlo.

ll male è“indispensabile” quanto il bene anche se nessuno lo vorrebbe, e non si può sopprimere e non si deve rimuovere.

Ecco, vedo già qualche benpensante scalpitare e partire all’attacco!

“Ma che sta dicendo: l’odio e l’egoismo servono, il male è indispensabile. Pasquale Foglia non sa quello che dice!”

E invece stiamo illustrando, forse in maniera originale e un tantino avvincente, la consolidata teoria dell’“ombra” formulata dal padre della psicologia analitica, C. G. Jung, secondo la quale tutto ciò che c’è di oscuro, brutto e riprovevole in ogni essere umano, ha la stessa valenza di ciò che rappresenta la sua luce e le sue virtù.

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Avere consapevolezza dei due poli opposti

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C.G. Jung: Ciò che neghi ti blocca, ciò che accetti ti trasforma

Jung, affermava spesso: «Preferisco essere “completo” piuttosto che buono», cioè essere buono e cattivo allo stesso tempo, proprio per sottolineare l’importanza di essere consapevoli di entrambi i poli di ogni coppia (positivo e negativo).

Quindi, per raggiungere l’equilibrio e la pace interiore, occorre integrare la nostra ombra, e ciò è possibile soltanto se non abbiamo pregiudizi, cioè convinzioni limitanti sui lati oscuri dell’uomo, ma siamo aperti alla consapevolezza.

Insomma, credere che l’egoismo e l’odio, per esempio, siano sempre abominevoli, sono convinzioni limitanti che ci potrebbero danneggiare seriamente perché ci portano a rimuoverli, pregiudicando il nostro equilibrio interiore e il nostro comportamento.

Soltanto attraverso l’integrazione dei poli rimossi cessa la dualità, ossia la divisione e la lotta interiore tra bene e male e finiscono i conflitti interiori che ci tirano in direzioni opposte!

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Si rimuovono i poli considerati negativi o spregevoli

OFF: convinzioni limitanti È assodato dunque: i due termini di ogni coppia di opposti sono entrambi indispensabili all’equilibrio e al buon funzionamento dell’insieme. Se non premi su ON, la luce non si accende; e se non premi su OFF non si spegne!

Se si convince che rabbia e grinta sono dannose in assoluto, perché magari suo padre lo rimprovera aspramente ogni volta che si lascia andare, il ragazzino le rimuove e se ne libera per non perdere l’amore e la sicurezza e si convince che la cosa migliore da fare è farne a meno.

Ma quando poi capiterà di essere aggredito, maltrattato o insultato da qualche maleducato, si troverà a mal partito perché non saprà difendersi e farsi rispettare. E  si sentirà malissimo!

Va anche detto che essere altruista, per esempio, è una scelta consapevole e razionale tipica dell’emisfero cognitivo (sinistro) e la si apprende con l’educazione. Invece, essere egoisti è una qualità innata automatica, inconsapevole e irrazionale, tipica dell’emisfero emotivo (destro).

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Dualità VS consapevolezza

Soltanto se sono consapevole degli effetti dell’uno e dell’altro modo di comportarmi, sono in grado di scegliere consapevolmente tra l’altruismo e l’egoismo.

Ci rendiamo conto, a questo punto, che la tanto vituperata dualità del Creato è giusta e necessaria.

La dualità è un problema fino a quando non siamo cresciuti abbastanza in fatto di consapevolezza. Se non siamo consapevoli, non ci preoccupiamo di integrare i nostri lati oscuri. Integrare i lati oscuri significa eserne coscienti e accettarli, farli propri.

Non solo dobbiamo accettare i lati oscuri innati, ma anche i nostri limiti e i nostri difetti senza farcene un problema, in modo da non intaccare la nostra autoimmagine o autostima.

L’autostima è appunto la convinzione che abbiamo su noi stessi, su come ci vediamo, sentiamo e valutiamo.

Molti formatori e coach affermano che l’autostima è a prescindere dai risultati che abbiamo ottenuti finora, e che non bisogna paragonarsi con chi sta meglio di noi, come pure non si deve dipendere dall’approvazione degli altri. Ciò perché in questi casi la nostra autostima sale e scende a seconda di come vanno le cose!

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L’autostima funziona come un serbatoio

Purtroppo è praticamente impossibile per un ragazzo o un giovanotto non tenere conto dei risultati che ottiene! Quindi l’autostima è un serbatoio che si riempie e svuota a seconda di come vanno le cose. Non a caso gli adolescenti passano da un eccesso all’altro.

Ed è proprio lo svuotamento del serbatoio dell’autostima che ci spinge a rialzarci dopo ogni caduta e a rimboccarci le maniche!  

L’autostima è la convinzione regina, e se è negativa siamo messi molto male.

L’autostima o stima di sé dipende molto da quanto siamo stati accolti, amati e rispettati da bambini.

Se fino ai 7 anni almeno (ma è meglio anche dopo), i figli non ricevono amore incondizionato, ossia privo di qualsiasi condizione – Ti voglio bene soltanto se ubbidisci, se non fai i capricci, se non butti niente per terra, se non ti sporchi, se non cadi, se non piangi, se porti buoni voti… – i genitori saranno responsabili, senza volerlo e nonostante le loro buone intenzioni, dei loro insuccessi.

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Volersi bene a prescindere

È bene dunque accettarsi così come siamo e amare le cose che già abbiamo perché è proprio questo atteggiamento mentale di gratitudine e contentezza verso la vita, che ci consente di migliorare le nostre competenze e abilità giorno dopo giorno.

Ed è bene imparare a volerci bene a prescindere perché più curiamo il nostro amor proprio, più abbiamo fiducia in noi stessi e riusciamo nella vita. Più siamo convinti del nostro valore intrinseco, della nostra unicità, a prescindere dai risultati, e più i successi arrivano.

convinzioni limitanti e potenzianti
Campione diventa chi crede in sé stesso più degli altri

Se non credi in te stesso, i tuoi risultati saranno determinati dalla convinzione di valere poco.

Credere in se stessi è la leva più potente in assoluto.

L’autostima è proprio credere in sé stessi.

L’autostima è accettazione totale di sé, anche quando le cose non vanno come noi vorremmo.

E se è assodato che non deve essere bassa, l’autostima però non deve però neanche essere alta perché ci sentiremmo superiori agli altri e li tratteremmo in maniera sprezzante, comportandoci da sbruffoni inaffidabili, aggressivi e prepotenti: quindi ci faremmo molti nemici.

L’autostima deve essere alta soltanto negli atleti e campioni sportivi!

Una sana autostima passa attraverso l’accettazione dei propri lati oscuri.

Soltanto accettando e integrando i nostri lati oscuri, siamo in grado di tenerli a bada facendo prevalere il bene sul male.

Dobbiamo diventare “completi”, come diceva Jung, riconoscendo la giusta importanza e il giusto “peso” al polo “negativo” di ogni coppia: guai a negarlo e rimuoverlo!

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NON DARE TROPPA IMPORTANZA ALLE COSE

Darsi “troppa” importanza o dare “troppa” importanza alle cose materiali, agli eventi o ad altre persone, partner compreso, crea eccessivo attaccamento, dipendenza e incompletezza (immaturità da carenze affettive).

E quindi non saremo equilibrati e obiettivi, e ciò comporta frustrazione e infelicità.

Quando stiamo male per qualcosa, basta sgonfiare l’importanza attribuita a quella cosa e ci sentiremo subito meglio.

Soltanto se diventiamo “completi” saremo equilibrati e sani, e anche la nostra autostima sarà sana.

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IL PROBLEMA DELLA RABBIA

La rabbia è un’emozione violenta causata da una forte e improvvisa scarica di adrenalina.

Ora, se per educazione o per altri motivi è stata rimossa, quando ci capiterà di subire un affronto, cosa accadrà?

L’adrenalina, che è una bomba di energia, viene messa automaticamente in circolo nel sangue dal sistema nervoso ortosimpatico e inviata alle braccia e alle gambe per affrontare la lotta o la fuga.

Tuttavia, l’adrenalina trova resistenza a causa della rimozione della rabbia e della corazza che ci siamo costruiti contro di essa, e non esplodiamo nella furia di parolacce e di calci ai mobili e oggetti vari scagliati per terra…

Ed ecco che una parte delle molecole di adrenalina che restano in circolo nel sangue ci scombussolano con tachicardia, sudorazione intensa, difficoltà di respiro e paura di morire. E se grazie alla tachicardia l’drenalina si consuma, il cortisolo invece, l’ormone dello stress che si accompagna sempre all’adrenalina, avvelena il sangue in cui circola indebolendo le difese immunitarie. 

È ovvio che a causa della rimozione inconscia della rabbia e della corazza costruita per proteggerci, staremo ancora peggio in fatto di sensazioni dolorose perché se è vero che la rabbia non esplode, accuseremo però sintomi anche peggiori della rabbia stessa, sintomi che creano spossamento, frustrazione e pensieri ossessivi.

Gli attacchi di panico, secondo me, hanno proprio questa spiegazione. Sembra dunque che sia meglio sfogare la rabbia che tenersela dentro.

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INTEGRAZIONE DELL’OMBRA

I conflitti interiori sono causati dalle rimozioni, cioè dalla non integrazione dell’ombra.

convinzioni limitanti e lato oscuro
L’accettazione dei lati oscuri è fondamentale per stare bene con se stessi e con gli altri

Le rimozioni causano resistenza, ossia non accettazione, ed è la resistenza o contrasto o non accettazione che genera i conflitti e i blocchi interiori. Senza resistenza non c’è conflitto. Se non spingi, non c’è opposizione.

I conflitti interiori si verificano tutte le volte che sai di dover fare una data cosa e tuttavia non hai la forza sufficiente per farla. Oppure, sai di doverti comportare in un certo modo, e invece sbagli di nuovo. In questi casi la mente conscia è debole per cui anche la forza di volontà è scarsa.

In tali casi, l’inconscio (emisfero destro), ossia la nostra parte emotiva, inconsapevole, irrazionale e automatica ha la meglio sul conscio (emisfero sinistro), sulla nostra parte cognitiva, razionale, consapevole e volontaria. E facciamo cose che non vorremmo fare. È il caso dei comportamenti coatti e delle dipendenze da gioco, fumo, alcool, droga…

Le rimozioni dei poli rimossi, cioè dei nostri lati oscuri, sono la causa principale della mancanza di sintonia e quindi dell’antagonismo tra i due emisferi cerebrali delle persone immature e non solo…, le quali sono spsso in guerra con se stesse, cioè afflitte da conflitti interiori, paure immaginarie esagerate e pensieri negativi e ossessivi a profusione. 

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I bisogni inappagati

Infatti, i pensieri automatici e le emozioni negative sono avvertimenti che ci manda il corpo per farci capire che abbiamo un bisogno o sentimento inappagato e siamo sulla cattiva strada.

Quindi sono da interpretare come un invito a cambiare comportamento.

Le convinzioni limitanti causano pensieri ed emozioni negativi e il rimuginamento come conseguenza di bisogni inconsci inappagati o di errori grossolani commessi.

Per esempio, se la tua donna non ti ama, ti sentirai come minimo deluso, contrariato e arrabbiato perché il tuo bisogno d’amore non è appagato.

Ma il tuo bisogno non è soddisfatto a causa delle tue convinzioni limitanti su te stesso.

Tu ti senti inadeguato, incapace, immeritevole e insicuro, non credi in te stesso, e quindi, gioco forza non sei in grado di appagare il tuo bisogno d’amore e soffri perché dai troppa importanza al tuo bisogno stesso, te ne fai un problema esagerato, sei poco flessibile e poco obiettivo e non riesci a vedere soluzioni alternative.

Le convinzioni negative o limitanti sono certezze che abbiamo su date cose e rappresentano profezie auto-avveranti: quello che credi di te, quello si avvera.

Tendiamo a realizzare tutto ciò che crediamo sia vero, anche se in realtà non lo è.

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L’interpretazione della realtà

Le convinzioni si formano a seguito di anni di esperienze e di conferme, ma rappresentano il nostro modo di interpretare la realtà, non la realtà stessa.

convinzioni limitanti erronee

I bambini fino ai 7 anni circa non comprendono le ragioni dei grandi e interpretano inconsciamente ogni contrarietà come negativa, come privazione d’amore e di sicurezza, e perciò collezionano convinzioni limitanti e negative su se stessi che alla lunga danneggiano la loro autoimmagine.

Ecco perché per crescere bene, i bambini hanno bisogno di coccole a profusione, di essere accolti e rassicurati continuamente, non devono mai avere la sensazione di essere stati abbandonati, altrimenti diventeranno repressi, ossia pieni di paure immaginarie e diventano incapaci di uscire dalla propria zona di sicurezza. 

Il segreto per crescerli bene sta nel prenderli in braccio e rassicurarli quando piangono a seguito di un rimprovero o per altri motivi.

È un delitto non prendere in braccio il bambino che sta piangendo!

Il figlio che si sente più rifiutato che abbracciato, più sgridato che coccolato, perde la fiducia in se stesso, la sicurezza e la spontaneità e diventerà un pessimista a vita.

Invece il figlio viziato, quando uscirà di casa si sentirà schiacciato dagli imprevisti e dalla realtà e avrà paura di tutto perché non ha sviluppato abbastanza resilienza ed essendo stato iper-protetto, è incapace di sopportare la realtà.

Mettersi in gioco continuamente uscendo dalla propria zona di sicurezza è la cosa fondamentale per aumentare l’autostima e la resilienza.

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Le programmazioni negative dell’infanzia

Non sentirci tenuti nella giusta considerazione dal nostro capo, non è tanto o soltanto da addebitare al suo comportamento scortese, quanto al fatto che la nostra autoimmagine (autostima), chiamata anche bambino o sé interiore), è impregnata della credenze negative inconsce.

Il capo, quindi, o una persona scortese qualsiasi ci fa da specchio, ci rimanda ciò che è dentro il nostro inconscio, dentro la nostra anima.

Se il tuo bambino o sé interiore si sente immeritevole di rispetto, le persone lo avvertono inconsciamente dalla tua postura e dal tuo modo di essere, e si comportano di conseguenza.

Se non elimini la tua credenza negativa, andrai incontro sempre allo stesso disagio.

Si dice che i maggiori ostacoli alla realizzazione personale sono le esperienze negative infantili che programmano negativamente il nostro avvenire. Se non riconosciamo le nostre credenze o programmazioni negative e non le trasformiamo in positive siamo fregati!

Le convinzioni sono il nostro modo di interpretare la realtà, non la realtà stessa.

Quindi è nostro compito trasformare le convinzioni limitanti, che ci impediscono di attingere alle nostre potenzialità e alle nostre abilità, in convinzioni potenzianti e funzionali che invece ci consentono di attivare le nostre migliori risorse come l’autodisciplina, il coraggio, la costanza, l’impegno, la passione e l’entusiasmo.

Le convinzioni limitanti generano lamentele e mancanza; quelle potenzianti generano soddisfazioni e abbondanza!

Per trasformare le convinzioni limitanti in potenzianti e avere successo nella vita, occorre capire che l’altra convinzione potenziante regina di cui non possiamo fare assolutamente a meno è la responsabilità.

La responsabilità è sempre personale e mai esterna a noi!

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LA RESILIENZA È IMPORTANTISSIMA

La responsabilità è l’abilità a rispondere a tutto ciò che ci accade.

Certo, è impossibile controllare tutto ciò che ci accade perché gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo e sono proprio loro che ci mandano in crisi.

Gli imprevisti sono a volte micidiali proprio perché non li avevamo previsti, e quindi prima di “uscire di casa” non ci eravamo “preparati” a dovere proteggendoci dal “freddo” con cappello e cappotto.

Ipnotizzati dall’ottimismo “ad oltranza“, restiamo completamente disorientati, confusi e terrorizzati quando ci cade una tegola in testa, se non abbiamo abbastanza resilienza, e rischiamo di perdere il ben della ragione ritrovandoci senza saperlo nello studio di uno psichiatra…

Se il mondo non fosse invasato dall’ottimismo ad oltranza, che è parente stretto  dell’ottimismo ingenuo, e si imparasse a essere più realisti e più equidistanti; se tutti ricordassero che la virtù è al centro tra l’ottimismo e il pessimismo e che gli estremi, gli eccessi in generale, sono dannosi, smetteremmo di sentirci sbagliati, inadeguati o in colpa a causa dei nostri pensieri e delle nostre paure che assolvono a una funzione utilissima: quella di farci capire che siamo sulla cattiva strada e che occorre cambiare rotta.

Essere realisti è assai più sano e proficuo che essere pessimisti o ottimisti ingenui.

Come abbiamo visto in questo post, gli opposti devono equilibrarsi per funzionare al meglio, e quindi la funzione dell’ottimismo non è quella di eliminare il pessimismo, ma di interagire con esso e neutralizzarlo.

Dobbiamo restare con i piedi per terra senza criminalizzare troppo il pessimismo, e per non avere sorprese molto sgradite dobbiamo prepararci bene e allenarci visualizzando la nostra migliore performance!

Dobbiamo concentrarci sulla soluzione dopo aver esaminato il problema.

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LA COMPETENZA È FONDAMENTALE PER RIUSCIRE NELLA VITA

La vita non è ciò che ci accade, ma come noi reagiamo a ciò che ci è accaduto.

Le lamentele, le scuse, le giustificazioni, gli alibi e le maledizioni contro presunti responsabili delle nostre disgrazie non servono a nulla e sono un autentico boomerang.

È innegabile che la diffusione del pensiero positivo a oltranza ci ha resi molto più infelici di prima perché ha ridotto sensibilmente il senso di responsabilità personale; mentre la legge di attrazione ci ha illusi e confusi ancora di più.

Se non t’impegni a fondo e con passione, costanza e autodisciplina, non diventi competente e capace e non attrai un tubo!

Quando la vita non ti dà le soddisfazioni che credi di meritare, non devi prendertela con questo e quello, il che ti porterebbe all’idea che non serve a niente impegnarsi…, ma devi assumerti la tua piena e completa responsabilità e rimboccarti le maniche. I tuoi insuccessi ti dicono che non sei ancora maturo al punto giusto: devi migliorare le tue competenze, devi affinare un po’ di più le tue capacità e magari apprendere qualche nuova strategia, perciò rialzati ancora una volta e non smettere mai di migliorare e crederci…

Convinzioni limitanti che disgrazia! (1)

I risultati al di sopra della media li ottengono soltanto coloro che affrontano con sacro senso di responsabilità, impegno e sacrificio le interminabili sfide e gli imprevisti della vita.

Per raggiungere l’integrità, l’equilibrio, la serenità e le soddisfazioni dobbiamo essere consapevoli dei nostri e degli altrui lati oscuri ed essere flessibili e tolleranti accettando senza false crociate l’egoismo, l’odio, la cattiveria, l’avidità, la gelosia, l’invidia, il risentimento, la superbia, ecc. 

I poli negativi fanno parte di tutti noi a pieno titolo, assieme all’altruismo, all’amore, alla bontà, alla responsabilità, alla fiducia, al compiacimento, al perdono, all’umiltà, ecc.

Solo così sapremo agire verso il bene anziché essere sedotti dall’avidità di denaro e di potere a danno di altri, senza mai ottenere la felicità.

La felicità arriva anche per te soltanto dopo che ti sei prodigato per farla raggiungere agli altri e hai smesso di essere geloso e invidioso…

Una persona è completa ed equilibrata quando accetta i propri limiti e le proprie idiosincrasie, riconosce i propri errori, sa essere disponibile, flessibile, tollerante ed empatico con gli altri, e non si prende troppo sul serio.

Un po’ di sana autoironia è quello che ci vuole quando non vieni subito a capo di una situazione.

 

11 commenti su “Convinzioni limitanti che disgrazia! (1)”

  1. Ottimo articolo come sempre

    Una frase molto interessante letta nella zona dell’altruismo è stata “ soltanto se sono pienamente consapevole…” Mi chiedo, nella distribuzione delle persone, bombardate dal sistema mediatico quante e quali di queste possano essere “consapevoli” dell’altruismo ed egoismo…
    Nell’attuale società dove si vive nei contesti urbani ( ma si è comunque soli con se stessi ) il bene si cerca di farlo alle persone vicine…gli altri sono semplicemente estranei.

    Si vive bombardati da stimoli illusori, dove tutto è sogno fantasia…magia, dolcezze e profumi

    Nei prossimi vent’ anni proseguirà l’aumento della popolazione che vivrà nelle grosse metropoli, ci si avvicina alle città ( passando dalle campagne dove ci si voleva bene ) ad avvicinarsi fianco fianco ad altri ma non per farsi del bene ma per opportunismo, siamo fatti così.

    In qualsiasi caso mi chiedo se “ ci trovassimo davanti ad una valigetta piena di soldi persa da qualcuno “ quanti avrebbero il coraggio, la forza di restituire il tutto…saremmo soli davanti alla nostra coscienza…

    Cosa ci viene insegnato oggi?
    Quali sono i risultati di questi insegnamenti?
    Se ce un bombardamento mediatico ( la faccia della medaglia lato A )
    Dove troviamo la controparte della medaglia ( lato B )
    C’è un grosso disequilibrio…è come essere sopra un convoglio ferroviario in movimento ( senza alcuna protezione ) e mentre viaggi ti arriva in faccia di tutto…insetti, farfalle…qualche passero, se vuoi puoi anche scendere dal convoglio…ma chi troverai a terra?
    Alla prossima Ciao

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  2. Grazie PAsquale per la seconda parte sulle convinzioni limitanti.Sono d’accorfdo con quello che affermi. L’equilibrio tra la parte razionale e quella emotiva e’ di fondamentale importanza al fine di raggiungere il giusto grado di consapevolezza, per fare cio’ pero’ credo sia indispensabile lavorare costantemente su se stessi al fine di cambiare il mondo poiche’ altro non e’ che il nostro riflesso, abbraccione, Giusy

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