Gli antidoti contro la paura.
L’ignoto ci spaventa, ma perché?
Il migliore addestramento contro la paura è l’azione!
Gli antidoti contro la paura
La paura è un’emozione che si manifesta tutte le volte che abbiamo la sensazione di trovarci in pericolo e non sappiamo come affrontarlo. Spesso si tratta di pericoli immaginari. Se conosciamo il modo come affrontare la situazione, la paura non si manifesta neanche.
È l’ignoto, ciò che non conosciamo, che ci spaventa.
Gli antidoti contro la paura
Quindi, ci rendiamo subito conto che la paura nasce dall’ignoranza, dalla mancanza di conoscenza e di esperienza di vita, dalla mancanza di fiducia in sé stessi e di sicurezza.
È bene precisare che sono i nostri pensieri, i nostri giudizi sulla realtà, o meglio è il modo come giudichiamo la situazione, il fatto accaduto, a scatenare la paura e le altre emozioni negative.
La paura è causata dai pensieri negativi.
La paura è causata da pensieri di paura. La paura anestetizza più o meno completamente l’emisfero sinistro del cervello, quello logico e razionale, ragion per cui chi soffre di paura manca spesso di lucidità mentale!
La paura annienta la sicurezza di sé, e ci fa sentire impotenti, incapaci, frustrati e inadeguati! Insomma, battuti in partenza!
Gli antidoti contro la paura
La paura è la regina delle emozioni negative, nel senso che è presente anche nel caso dell’ansia, della rabbia, dell’odio, della gelosia, dell’invidia e di tutte le altre emozioni negative.
La paura è generata da un bisogno inappagato: principalmente il bisogno di sicurezza.
E appunto, chi si sente insicuro e avverte il futuro come incerto e minaccioso, magari a causa di esperienze negative passate, manca spesso di logica e razionalità: ecco l’ansia apparentemente inspiegabile che attanaglia tante persone.
I vigili del fuoco e gli artificieri esercitano sicuramente i mestieri più pericolosi in assoluto, eppure non hanno paura di nulla; o meglio, non si fanno bloccare dalla paura perché sanno sempre cosa fare in ogni circostanza, sanno come affrontare le situazioni pericolose: essi hanno alle spalle un addestramento molto efficace.
Ora, il migliore addestramento contro la paura è l’azione!
Gli antidoti contro la paura
È l’ignoto che scatena la paura. Per vincere la paura dell’ignoto bisogna affrontare la situazione, viverla, ossia conoscere la paura. Quando conosciamo la paura, essa… scompare.
Come ricordo nel mio saggio riportato qui sotto, quando cominciò la raccolta differenziata dei rifiuti, cominciammo ad appallottolare le bottiglie di plastica vuote per ridurne il volume, il che causava un rumore stridulo e fastidioso.
Tanto fastidioso persino per la cagnolina Nikla che mi saltò addosso.
E nei primi tempi, quando c’era la cagnolina nelle vicinanze, bisognava stare attenti ad appallottolare le bottiglie.
Ma ben presto Nikla si rese conto che non correva alcun pericolo e smise di abbaiare e/o aggredire. Semplicemente si abituò.
Il miglior modo per conoscere la paura è affrontarla, ossia passare all’azione!
L’azione spinge verso l’amore per la vita e l’ottimismo: ecco l’antidoto contro le tue paure! L’azione ti aiuta a vincere la paura e i pensieri negativi!
L’antidoto contro la paura è l‘azione! Se vuoi sbloccarti, lanciati!
Fino al Medio Evo si viveva di mille paure, di mille superstizioni: l’ignoranza (inconsapevolezza) era colossale. L’illuminismo spazzò via tantissime paure. L’illuminismo è il trionfo della ragione, dell’emisfero sinistro, sull’irrazionalità della paura causata dai bisogni inappagati.
La consapevolezza squarcia le nubi dell’ignoranza e del terrore!
Gli antidoti contro la paura
La mente razionale può metterti in grado di soddisfare i tuoi bisogni e liberarti dalla paura di un futuro incerto.
La tua mente razionale, grazie all’ottimismo e al pensiero positivo, può affrancarti dal tuo medioevo interiore stracolmo di tabù e di credenze negative!
Ora, se l’azione è sicuramente l’antidoto curativo immediato contro la paura, l’ottimismo e l’entusiasmo (pensieri positivi e neutri) rappresentano invece l’antidoto preventivo contro i pensieri negativi che scatenano la paura e le altre emozioni negative.
Grazie al pensiero positivo sappiamo che c’è sempre rimedio a tutto, si resta focalizzati sulla soluzione e non sul problema e non si ha nulla da temere.
Insomma, la causa dei pensieri negativi e delle conseguenti emozioni sono il pessimismo e la negatività.
“La negatività impedisce la creatività”. (Frase ricorrente del guru Roberto Cerè).
Il pessimismo genera velleità e fallimento. Invece il pensiero positivo e l’ottimismo ti spingono a metterti in gioco, ad affrontare le situazioni difficili, a non indietreggiare di fronte al nuovo e di fronte alle difficoltà.
Gli antidoti contro la paura
La qualità della nostra vita dipende unicamente dal nostro atteggiamento mentale: positivo, flessibile e accomodante, o al contrario negativo, rigido e intollerante.
Se non si è mai disposti a chiudere un occhio per quieto vivere, come si può essere sereni? Se si vede il vicino o il collega come un avversario e si è sempre pronti ad aggredire verbalmente il prossimo, è inevitabile vivere all’insegna della negatività e dell’insoddisfazione!
La via maestra per acquisire fiducia e sicurezza in sé stessi e resilienza sta nel mettersi in gioco continuamente adottando un atteggiamento mentale positivo in modo da essere pronti a rialzarsi dopo ogni caduta e a impegnarsi a fondo fino a ottenere il meritato successo! L’atteggiamento mentale
Tutto sta a mettersi in gioco, a non indietreggiare di fronte alle difficoltà!
È questa la strada che conduce all’autostima sana, al successo nella vita e alla prosperità!
La paura s’annida nell’oscurità della tua casa, dove ti sei rintanato immaginando un mondo esterno ostile, difficile e pericoloso. Soltanto uscendo dalla tana, l’animale si procura il cibo per non morir di fame e d’inedia.
Come dice Carlos Castaneda per bocca dello sciamano Don Juan: “Possiamo renderci infelici o forti: l’impegno è lo stesso”!
Gli antidoti contro la paura
Abbiamo detto che è l’ignoto che ci spaventa. Ma perché? L’ignoto ci spaventa perché abbiamo paura di sbagliare. La paura di sbagliare, la nostra preoccupazione, è la catena che ci blocca al palo!
La paura di sbagliare ci terrorizza e ci blocca nel rimuginamento interiore, impedendoci di agire.
E allora cosa dobbiamo fare? Dobbiamo renderci finalmente conto che s’impara soltanto attraverso gli errori.
Dobbiamo dire grazie agli errori, altro che spaventarci e restarne bloccati!
In pratica, quando si fa qualcosa la prima volta è impossibile non commettere errori!
Anzi, è proprio quando iniziamo nuovi studi o una nuova attività lavorativa, che arrivano le crisi esistenziali!
Tutti sbagliamo la prima volta. Anche i bambini sbagliano e cadono quando cominciano a camminare. Ma proprio cadendo imparano a non cadere più!
Quindi per non aver paura e non restare bloccati nel momento di passare all’azione, devi accettare di commettere errori anche tu. Devi accettare di fare errori per imparare a sbagliare sempre meno. Se non fai il primo passo per paura di sbagliare, non imparerai mai nulla e diventi un perdente!
Non bisogna criminalizzare gli errori. Come pure non bisogna dare troppa importanza alle cose, altrimenti è inevitabile che scatta la paura di sbagliare.
Il ragazzo innamorato che ha paura di essere respinto dalla ragazza, non riesce neanche ad avvicinarla perché è bloccato dalla paura di non essere accettato.
Gli antidoti contro la paura
Più dai importanza all’azione che devi compiere, più cresce la paura di non essere all’altezza e di sbagliare. E se pensi di sbagliare, sbaglierai sicuramente.
Se hai paura di ammalarti, sai cosa accade? Sei sempre a consulto dai medici!
Ecco che torniamo alla necessità imprescindibile del pensiero positivo e dell’ottimismo!
Io, quando so che devo tenere un discorso in pubblico, per esempio la presentazione di qualche libro o ebook, non solo mi preparo per grandi linee le cose che dirò, ma soprattutto mi suggestiono dicendo che andrà tutto bene e che farò un figurone. E manco a farla apposta va sempre tutto bene.
Ma non vi dico come mi sentivo alla presentazione del mio primo libro… La prima cosa che dissi, dopo un pausa studiata, fu:
È la paura che mi fotte! Tutti a ridere, e così mi rinfrancai e mi sbloccai.
In conclusione, il blocco verso l’azione c’è sempre quando devi fare qualcosa la prima volta, è molto comune, anzi naturale.
Ma soltanto se ci sforziamo e ci mettiamo in gioco, accettando di pagare con gli errori iniziali causati dall’inevitabile inesperienza il prezzo per la nostra crescita, ci abituiamo gradualmente a non aver più paura di nulla.
Quando abbiamo fatto nostri gli antidoti contro la paura, abbiamo anche abbastanza fiducia, sicurezza e autostima e il successo professionale e personale diventa un fatto consequenziale!
Ciao Pasquale, ti leggo da molto tempo, ho sempre trovato molta ispirazione.
Attualmente mi trovo in difficoltà perché la mia azienda sta chiudendo, sto rischiando di perdere la casa e sto tentando in tutti i modi di non farmi prendere dalle paure che ogni giorno tentano di prendere il sopravvento. Non è semplice… il senso di responsabilità per questa situazione nei confronti della mia famiglia è forte e tutto rema verso l’insicurezza e la paura di quello che arriverà.
Mi rendo conto che non ci sono altre soluzioni se non “passare attraverso il fuoco”. Mi sto impegnando pensando proprio a passare le paure per la mia famiglia, non sempre ci riesco … ma ci provo.
Grazie per i tuoi articoli
Riccardo, non cedere mai al pessimismo e soprattutto non cedere alla disperazione. Se conservi la calma, riesci a vederci chiaro e trovi le migliori soluzioni.

Unabbraccio
Ciao Pasquale, la paura purtroppo diventa per tante prsone un’abitudine di vita sbagliata che in molti casi pregiudica dei risultati o ci priva delle gioie di cui avremmo potuto godere. Il segreto è come dici tu, di lanciarsi, osare, e se si sbaglia non bisogna considerarlo come errore, ma come differenza per la volta ventura. Quante volte un calciatore si rifiuta di tirare un rigore per la paura e lascia la decisione ad un suo compagno. Egli si stà privando di un’opportunità che potrebbe segnare la sua carriera. Es. Fabio Grosso tirò l’ultimo rigore ai mondiali del 2006 contro la Francia. Non era un rigorista e soprattutto aveva di fronte il portiere che 8 anni prima era stato campione del mondo. Grosso 5 anni prima giocava ancora con il Chieti in C2. Centrò il rigore e rimase negli annali del calcio.
Grazie, Fabio, per il tuo bellissimo e sintetico commento!
buongiorno Pasquale, le tue parole sono sicuramente vere e la strategia, una volta avviata, è certamente vincente. il grosso problema, secondo me, e parlo per esperienza personale, è che spesso chi si trova a dover affrontare le proprie paure e ne è bloccato ha perso di vista i propri progetti o desideri, non sa cosa vuole se non in primis tornare a stare bene come stava un tempo, non occupandosi troppo del futuro quanto piuttosto essere concentrato nel presente, l’unica cosa che veramente conta quando si vive. quindi l’idea di lottare per i propri progetti è sicuramente buona, ma la primissima cosa è riconquistare la fiducia in se stessi. spesso ci si sente soli in questa lotta e si teme di non aver appoggi o riferimenti. nel mio caso per esempio, che sto seguendo una psicoterapia, sto scoprendo di aver subito nell’infanzia traumi e situazioni che si sono riattivati quando sono andato a vivere da solo, minando la mia autofiducia ed autoefficacia. ci sono sempre ragioni profonde alla base dell’ansia e delle paure, non è che un bel giorno tutto cambia e si diventa paurosi. è una bestia dormiente che abbiamo allevato inconsapevolmente sin dalla tenera età. e il problema è che questa bestia è cosi ben nascosta dentro di noi che spesso nemmeno sappiamo di averla dentro nè la conosciamo. la paura non è ignoranza, secondo me, intesa come non conoscenza delle situazioni. la ragione può certamente aiutarci a capire che certe situazioni non sono obiettivamente pericolose. tuttavia questo non aiuta ad alleviare il disagio associato a specifiche situazioni proprio perchè c’è una parte inconscia che parla perchè qualcosa nel passato l’ha traumatizzata e lei ricorda bene quel trauma e vuole preservarcene. secondo me la sola ragione non basta a risolvere il problema della paura. la paura si può affrontare solo gradualmente e avendo consapevolezzza di quali traumi nel passato ci hanno segnato. non considerare il passato è un errore, perchè è da questo che ereditiamo certi condizionamenti, ed è li secondo me che bisogna lavorare e rimetabolizzare certe sensazioni.
Caro Fabio, come darti torto! Io credevo, senza saperlo, che mio padre fosse un mostro, e figurati come mi faceva sentire questa credenza inconscia di cui non ero minimamente consapevole! Poi, il 20-05-1973, a 29 anni circa, feci un sogno catartico che interpretai io stesso, seduta stante – ne parlo nel mio bestseller “Se vuoi sbloccarti lanciati”!- e scoprii la causa delle mie paure e del mio senso di inferiorità e di timidezza…
Confermo che nel mio articolo ho trascurato l’aspetto inconscio delle paure, ma l’ho fatto volutamente per non appesantire l’articolo, e ho preferito parlare unicamente di antidoto delle paure. Infatti, se vuoi liberarti di una paura devi agire, ossia passare all’azione, non puoi stare a rimuginare per ore e ore senza fare nulla!
Anche se si tratta di paure inconsce, l’azione, magari anche a tua “insaputa”, come spiega Giorgio Nardone, è l’unica medicina efficace.
Hai ragione anche quando dici che occorre riconquistare la fiducia in se stessi. Ma ti assicuro che se non fai il passo verso l’azione mettendoti in gioco, la fiducia in te stesso non potrà mai aumentare perché essa si forma grazie a piccoli successi quotidiani. Se non agisci, anche in piccolo e gradualmente, se non affronti le paure, come puoi acquisire sicurezza, come puoi salvarti?
Tu sostieni anche che la paura non è ignoranza. Ma poi ti contraddici dicendo che occorre scoprire gli scheletri nell’armadio del nostro passato, di scoprire i traumi passati e raggiungere l’auspicata consapevolezza. Ribadisco, la paura è generata soltanto dall’ignoranza, ossia dalla non conoscenza (consapevolezza) di ciò che la provoca.
Una malattia fa paura fino a quando non si giunge alla diagnosi; e ugualmente la paura è tale fino a qundo non se ne comprende la causa ignota. Del resto, è proprio l’ignoto che vuoi scoprire in te stesso: gli eventuali traumi del passato sepolti nel tuo inconscio.
Ma non illuderti che una volta scoperto il “mostro” che c’è in te, hai risolto tutti i tuoi problemi… Ecco perché da uomo vissuto… e ricco di esperienza personale, ti consiglio fin d’ora di metterti in gioco, di sfidare almeno le piccole paure perché la cosa più importante è aumentare gradualmente la tua resilienza che in questi casi è davvero scarsa. Solo così vincerai la tua battaglia.
E questo percorso pratico di resilienza, o resistenza allo stress e alla paura, lo puoi fare a prescindere dalla scoperta dei tuoi traumi passati.
Grande Pasquale, avrò letto più libri sull’argomento negli ultimi 5 anni che non nei passati 40. Sarà un caso ma prima non avevo bisogno di leggere di passare all’azione lo facevo e basta, oggi mille domande mille se mille però
E… Sono sempre la… Forse il segreto sta nel fregarsene di tutto …. Noi siamo fatti per agire.. Non per sentirci ripetere devi fare devi agire
Ma questo è un mio pensiero, grazie comunque della tua passione nel ricordarcelo.. Forse chissà un giorno smetterò di leggere e ritornerò alla grande come prima
Caro Peppe, ti è capitata qualcosa di grave se da uomo d’azione sei diventato un rimuginatore incallito! Troppi pensieri ammazzano l’azione: questa cosa la sanno tutti!
Se hai bisogno di qualche consiglio, sai dove trovarmi.
Bellissimo articolo,una domanda:tra la paura e l’azione c’è un ostacolo,il senso di impotenza.E’ generato (secondo me ) da una paura prolungata,consiste nell’incapacità di elaborare una strategia di azione
Germana, l’azione è blocccata da una mentalità perdente! Occorre cambiare il proprio atteggiamento mentale, ossia raddrizzare la schiena, alzare la testa… guardare lontano e dirsi: voglio, sempre voglio, fortissimamente voglio!
Un articolo straordinario.
A scatenare la paura tuttavia possono essere anche particolari condizioni di tensione, eccessivo stress ma anche particolari condizioni di carenze alimentari, non sempre quindi bisogna pensare o ricercare cause arcaiche, spesso il tutto si scatena semplicemente in particolari condizioni e succede che da soli non si riesce ad uscirne, una persona cara e di fiducia in particolari momenti può essere di grande aiuto, stabilire il valore di questo aiuto è praticamente impossibile.
Tuttavia, indipendentemente dalle cause scatenanti il disagio, i consigli proposti dal grande Pasquale dovrebbero essere validi , un grazie di cuore quindi a coloro che, offrono la propria saggezza a chi ne ha bisogno.
Grazie Pasquale di cuore, un forte e sincero abbraccio
Ciao Antonio, grazie.

unabbraccio