Riprogrammare l’inconscio: eliminare le abitudini obsolete.
Apprendere abitudini nuove, efficaci e potenzianti.
Riprogrammare l’inconscio.
Tutte le nostre abitudini, sia funzionali che disfunzionali, hanno un meccanismo automatico. Le abitudini sono fatte di circuiti neurologici o sinaptici e cioè di informazioni.
Anche le emozioni e le convinzioni sono circuiti neurologici.
Tutti i nostri organi funzionano in maniera automatica. Anche le dipendenze sono un meccanismo automatico perché non sono altro che abitudini negative.
I nostri problemi psicologici, cioè le nostre inadeguatezze, sono attribuite all’inconscio. Ciò succede quando l’inconscio non è connesso alla mente conscia e funziona in maniera autonoma e difettosa.
CORREGGERE I COMPORTAMENTI INADEGUATI
RIPROGRAMMARE INCONSCIO
L’inconscio o mente inconscia non è altro che il nostro corpo che funziona per circa il 95% del tempo in maniera inconscia o automatica.
Ecco perché per correggere i nostri comportamenti inadeguati si dice che occorre riprogrammare l’inconscio, cioè cambiare gli automatismi del nostro corpo.
Ora, i comportamenti inadeguati automatici sono la conseguenza di abitudini obsolete e negative. I meccanismi auto sabotanti, per esempio, sono schemi ripetitivi, cioè abitudini disfunzionali.
Riprogrammare l’inconscio significa sostituire le vecchie abitudini inadeguate con nuove abitudini funzionali in modo da assumere comportamenti efficaci, coerenti e funzionali.
In fondo, i procedimenti psicoterapeutici hanno proprio lo scopo di sradicare i comportamenti disfunzionali, e risultano efficaci quando instaurano comportamenti efficaci. Il che significa apprendere abitudini nuove, sane, efficaci e potenzianti.
CORREGGERE LE INADEGUATEZZE ATTRAVERSO ESERCIZI PRATICI RIPETUTI
RIPROGRAMMARE INCONSCIO
Il difficile della terapia perciò è conseguire abitudini nuove che richiedono purtroppo, soprattutto all’inizio, un impegno forte e continuo, impegno che deve continuare per almeno un paio di mesi fino a conseguire l’automatismo che rende tutto facile, veloce e senza sforzo.
Le terapie dovrebbero basarsi quindi soprattutto su esercizi pratici: apprendistato, addestramento, allenamento.
Infatti, è proprio grazie all’addestramento che si apprendono i mestieri più difficili e pericolosi: quelli degli artificieri, dei vigili del fuoco e dei paracadutisti.
Purtroppo, molti individui rinunciano già all’inizio, cioè durante la fase più difficile. Ma è soltanto con gli esercizi pratici ripetuti in continuazione che aumentano le abilità e la fiducia in sé stessi e si acquisiscono i comportamenti funzionali: Le ripetizioni ci fanno superare la paura di non farcela e le credenze limitanti.
Nella vita riescono bene coloro che si applicano a fondo e imparano a fare le cose con destrezza e consapevolezza.